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salvaguardia delle pensioni dalle riduzioni o "contributi di solidarietà", per chi ha lavorato per 40 anni

21/08/2014 14:28#4126 da Tarlo55
Sono un esodato, attualmente senza reddito, dal 1° febbraio dovrei percepire la pensione di circa 2700-3000 euro lorde, quindi anche io forse sarò assoggettato al contributo di solidarietà...... La cosa ovviamente non mi può far piacere, non mi considero un pensionato d'oro, forse benestante. Però allo stesso tempo non posso sostenere che la mia pensione sia garantita dai contributi versati, sistema retributivo, per motivi politici non ho avuto alternative valide, mancanza di garanzie e sicurezza circa il sistema dei fondi pensioni. Il mio fondo pensione aziendale nel 2000 mi ha comunicato che 20000 euro di versamenti, causa errata gestione sono andati in fumo ancora oggi si trascinano cause in merito. Quindi chi oggi riceve la pensione in base al sistema retributivo, la stessa non è commisurata ai contributi versati, pertanto la questione è solo quale è l'importo lordo in base al quale si può/deve effettuare un contributo di solidarietà?
Solo come esempio facilmente visibile, chi riceve una pensione di 6000 euro, di sicuro non ha versato contributi per tale cifra e se gli vengono tolti 500 euro a favore di pensionati con pensione sotto i 1000 euro, il pensionato "d'oro" mangia e vive bene lo stesso ed anche il pensionato da 1000 euro con la quota parte ottenuta può incominciare ad avere un pochino di tranquillità. Ovviamente senza prendere in considerazione le pensioni da 10000 euro ed oltre al mese, (politici alti funzionari pubblici e privati....) troppo facile...... anche perché spesso queste pensioni sono dovute a contributi tra l'altro pagati da noi cittadini.
Naturalmente il prelievo forzoso sulle pensioni d'oro e d'argento deve essere solo uno dei tanti passi per riequilibrare la bilancia e rendere questo paese un paese civile (corruzione, evasione fiscale, riduzione stipendi parlamentari, abolizione di tutte le varie sacche di malcostume.....) sogni? no speranze.

Saluti Carlo

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20/08/2014 11:50#4037 da chriss
Basta !!!! Ma è possibile che si debba chiedere sempre agli stessi , quelli che già hanno pagato da dipendenti o manager per tutta la vita le tasse, nessuna esclusa, invece che colpire i grandi patrimoni come fatto in Francia? Perché c’è il rischio che si trasferiscano altrove coi loro soldi? Bene avremo un Paese dove sarà più facile incontrare cittadini onesti e ci godremo in modo semplice il vivere in uno dei Paesei più belli del mondo.
E poi , da venti anni si parla di un fisco basato come progressività sul reddito familiare e non del singolo contribuente e poi ora si ipotizza di tassare anche solo dai 3500. € in su le pensioni trascurando se in famiglia ci sia una sola pensione o quelle di entrambi i coniugi. Anche a uno sprovveduto non uò sfuggire che le due situazioni sono molto diverse:
- se due coniugi anziani hanno ciascuno la sua pensione da 3500 € e hanno quindi un reddito complessivo di 7000 € , questo nucleo familiare non paga alcuno contributo di solidarietà
- se gli stessi due coniugi avessero il reddito di 7000 € derivato dai versamenti di una solo dei due coniugi il quale fra l’altro ha pagato certamente molte più tasse durante la sua vita lavorativa, avrebbe da versare un contributo di solidarietà molto alto. Perchè deve avere una penalizzazione questa famiglia che ha già contribuito molto di più allo Stato e ora deve ancora contribuire di più?
Saluti

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18/08/2014 00:59#3933 da Elvira
Ritengo che sia una decisione demenziale quella doi colpire le pensioni dei 2000€ lordi (quindi non certo alte!), senza tenere conto degli anni di lavoro e di contributi in cui sono state maturate. Ci sono persone che hanno pensioni basse, ma che non hanno lavorato per molti anni o hanno svolto un lavoro che non richiedeva particolari competenze. E' come se si pretendesse la stessa rendita da un'assicurazione, pur avendo versato premi bassi e per pochi anni, mentre altri li hanno versati premi alti, per molti anni. E' chiaro che la rendita sarà diversa. Il governo attuale sta procedendo ad un programma di stampo vetero comunista e cioè l'appiattimento delle pensioni al livello più basso senza tenere conto dei carichi di lavoro, di responsabilità, della specificità di competenze necessarie per svolgere i diversi lavori e professioni, nè degli anni di lavoro svolti. Il tutto ammannito sotto l'egida cattocomunista del "contributo di solidarietà". La solidarietà non può essere imposta dallo Stato, ma è un fatto individuale, una libera scelta. Il governo sta in modo subdolo perseguendo un appiattimento sociale iniquo, contrario al dettato costituzionale, visto che i lavori con retribuzione più alta spesso hanno richiesto lunghi anni di studi, non retribuiti, con grande dispendio di energie personali e di risorse economiche investite per la qualificazione richiesta. Nella costituzione, l'art. 36, comma 1, infatti stabilisce che il lavoratore deve essere retribuito proporzionatamente alla quantità e alla qualità di lavoro svolto e sufficientemente per poter aver una "esistenza libera e dignitosa". Naturalmente ad una retribuzione più alta, in un lavoro dipendente, corrisponde una contribuzione ai fini pensionistici più alta e quindi una pensione più alta ottenuta attraverso i contributi detratti obbligatoriamente dallo Stato che, nel patto di civiltà con il cittadino, deve gestirli oculatamente, nell'interesse del lavoratore cui li toglie. lo Stato li ha gestiti male, facendo montagne di debiti e adesso non rispetta più i patti democratici fatti con i cittadini e per fare cassa (senza toccare i centri di potere clientelare delle migliaia di enti inutili) , vuole olpire inoltre la categoria più debole, quella dei pensionati!

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17/08/2014 17:02#3921 da gino
Elvira io credo che sia allo studio un prelievo per le pensioni sopra ai 2 mila euro (lordi) al mese, indipendentemente da come tale cifra sia maturata. Quindi anche per chi ha raggiunto i 40 anni di contributi. Insomma viene colpita una categoria, la classe media, già fortemente indebolita in questi ultimi 2-3 anni da Monti e compagni belli che ha sulle spalle figli e nipoti disoccupati o precari.

Del resto solo se si colpisce questa massa si portano a casa risparmi concreti. Mentre se si colpiscono solo i vitalizi di qualche mega paperone i risparmi sono trascurabili. Questo è quello che mi preoccupa e di cui spero che Poletti smentisca.

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17/08/2014 14:54 - 17/08/2014 15:09#3912 da Elvira
Leggo oggi che il ministro Poletti non è contrario ad un contributo di solidarietà per le pensioni alte, per aiutare i disoccupati, senza specificare cosa s'intende per pensioni più alte, facendo intendere che l'asticella di pensione più alta si può abbassare per aumentare la platea delle vittime di questo esborso forzoso (l'asticella una volta mossa verso il basso, può spostarsi sempre più giù, raggiungendo pensioni, come la mia, che non sono certo alte come quelle di certi dirigenti dello Stato o del barbiere del parlamento!)
Dopo avere sprecato soldi per decenni e avere adottato provvedimenti inefficaci, ora i politici vengono a derubare chi si è costruita la pensione lavorando per 40 anni e versando obbligatoriamente contributi allo Stato. Questa è una rapina alla quale bisogna opporsi!
Le pensioni costruite con 40 anni di contributi non devono essere toccate, nè ricalcolate. Altrimenti la civiltà dei rapporti tra Stato e cittadini viene distrutta irrimediabilmente, contro ogni regola democratica (come peraltro già sottolineato dalla corte Costituzionale).
Il "contributo di solidarietà" va richiesto, se mai, a quelli che percepiscono vitalizi e pensioni che risultano indecentemente alti rispetto agli anni lavorati.
La retribuzione, quando si lavora, per i lavoratori, non per i politici statali o degli Enti locali e per i loro protetti, è commisurata alle responsabilità e al carico di lavoro, e, se ha dato luogo ad una pensione non bassa, dopo 40 anni di lavoro, ciò vuol dire che uno si è assunto per tanti anni oneri, responsabilità, fatica fisica e mentale, stress e preoccupazioni, sacrificando la propria salute e la vita familiare.
Dopo 40 anni di lavoro, la sua pensione non deve calare di 1€, come già sta invece di fatto avvenendo per la mancata indicizzazione!
Agendo sulle pensioni in questo modo, lo Stato aumenterebbe proditoriamente le tasse solo ad una certa categoria di cittadini, naturalmente sempre più ampia. Con questo provvedimento farebbe il contrario di ciò che dovrebbe fare e cioè calare le tasse per lasciare qualche soldo in più nelle tasche dei pensionati e dei lavoratori che, in tal modo, potrebbero aumentare un pò gli acquisti e rivitalizzare la domanda interna.
Sarebbe proprio paradossale poi che le pensioni dei baby pensionati, elargite dopo pochi anni di lavoro,

continuassero a crescere per l'indicizzazione e quelle di chi ha lavorato per 40 anni calassero continuamente!

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