Consulta: Bruno, indagato? Io non ho ricevuto nulla. Sono sereno

Venerdì, 19 Settembre 2014
- Roma, 19 set. - "Io non ho ricevuto nulla, non mi e' stato notificato nulla". Donato Bruno, senatore di Forza Italia, ribadisce di non essere indagato nell'ambito dell'inchiesta che riguarda il fallimento della Itierre di Isernia, azienda del settore tessile. La notizia del suo presunto coinvolgimento nell'inchiesta e' stata diffusa oggi dal Fatto Quotidiano e prontamente smentita dal diretto interessato, che ora assieme al suo legale, l'ex ministro Paola Severino, sta valutando il da farsi, se sporgere querela o meno: "Ho affidato a Severino l'incarico di tutelarmi, mi rimetto alle sue decisioni", spiega Bruno raggiunto telefonicamente dall'Agi. Bruno e' candidato da Forza Italia e dal Pd, assieme a Luciano Violante, alla Corte costituzionale. La sua candidatura e' stata oggi confermata, in una nota congiunta, dai due capigruppo di FI, Brunetta e Romani. Martedi', dopo 13 votazioni del Parlamento in seduta comune andate a vuoto, potrebbe arrivare l'attesa fumata bianca. Teme ripercussioni sull'elezione alla Consulta dalla vicenda Itierre? "Io sono sereno. Poi sta ai deputati e senatori valutare, ma io sono sereno", spiega Bruno, il quale ritiene, qualora si "riesca a superare lo stallo, che martedi' possa essere la votazione decisiva". Quanto ai rapporti con Itierre, "sono stato consulente di quella societa', e' un lavoro che va avanti da 5 anni e ancora prosegue, ci sono ancora dei giudizi pendenti. La procura ha chiesto tutta la documentazione relativa all'attivita' svolta dai professionisti e consulenti, io stesso - riferisce Bruno - ho consegnato lo scorso febbraio 3-4 valigie di documentazione. Per me il problema e' chiuso e non ci saranno conseguenze", conclude il senatore azzurro. .

Lascia un commento

Assicurati di inserire (*) le informazioni necessarie ove indicato.
Codice HTML non è permesso.

© 2022 Digit Italia Srl - Partita IVA/C.f. 12640411000. Tutti i diritti riservati