Da Giunta Senato si' a canguro Renzi, su riforme non cediamo In evidenza

Mercoledì, 30 Luglio 2014

- Roma, 30 lug. - La Giunta per il Regolamento del Senato ha stabilito che l'applicazione della cosiddetta norma 'canguro', decisa dal presidente Grasso nel corso l'esame degli emendamenti al ddl Riforme, e' legittima. La Giunta si e' espressa con dieci voti a favore e quattro contrari, quelli di Sel, Lega e Movimento 5 stelle.

La Giunta per il Regolamento era stata convocata dal presidente Grasso questa mattina dopo le ripetute richieste presentate da diversi senatori. La prouncia e' arrivata al termine di una riunione durata circa 3 ore e mezza. "La Giunta ha ribadito una prassi consolidata in Senato", ha spiegato ai cronisti Francesco Russo (Pd). "Abbiamo mantenuto l'orientamento per cui al Senato" l'applicazione della norma "e' leggittima per i precedenti che ci sono e per i lavori di questi giorni", ha aggiunto. L'Aula di Palazzo Madama riprendera' l'esame degli emendamenti al ddl Riforme alle 15.

"Non molliamo di un centimetro" scrive il premier Matteo Renzi nella sua E-news aprendo sulle legge elettorale. "L'Italicum - scrive Renzi - e' stato gia' approvato alla Camera. Sara' modificato dal Senato e diventera' legge definitivamente". Il premier e' categorico: "Non lascio il futuro ai rassegnati. Questa e' la volta buona, costi quel che costi. Perche' se l'Italia fa le riforme, riparte la credibilita' verso il sistema Paese e la speranza dei cittadini". "Ci vorranno - dice - nottate in Senato, pomeriggi alla Camera, weekend a Palazzo Chigi non importa. Noi con calma e determinazione riporteremo questo Paese la' dove deve stare. Ad accogliere le donne che vengono incarcerate per la loro fede religiosa, a giocare un ruolo nei complicatissimi equilibri (o squilibri) di politica internazionale, a togliere polvere da un'Europa che non puo' andare avanti nella noia e nella burocrazia".

"Ma anche - continua Renzi - a rimettere a posto la palestra o il teatro di una scuola, ad aiutare il piccolo imprenditore stritolato da un ufficio pubblico o da un prestito in banca, a ridare un po' di potere d'acquisto alle famiglie". "Perche' tra le cose che sono accadute in questi mesi c'e' anche un fatto strano - scrive ancora Renzi - il Pd ha vinto le elezioni. Strano perche' non accade cosi' frequentemente, certo. Ma strano anche per la dimensione del risultato.

Erano quasi sessant'anni che nessuno arrivava al quaranta per cento. Se ci siamo arrivati non e' merito nostro. Non e' il riconoscimento della nostra bravura, ma un investimento sulla speranza degli italiani. Non e' una coccarda, ma un impegno. Non e' una medaglia, ma uno stimolo. Ecco perche' non molliamo di un centimetro. Ecco perche' - passo dopo passo - faremo cio' che abbiamo promesso".

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