Governo: Passera, strategia alla 'Amici miei' di Renzi con Paese

Sabato, 30 Agosto 2014
- Roma, 30 ago. - "L'immagine del carretto dei gelati (di una nota marca) nel cortile di palazzo Chigi, con il Premier che cerca la gag con i giornalisti per replicare con supposta ironia alla copertina irriguardosa dell'Economist, e' lo specchio del rapporto tra Renzi e il Paese". Lo dichiara Corrado Passera, leader di Italia Unica. Quindi spiega: "Scherzare con atteggiamenti personalistici su tutto, invece di parlar chiaro e perseguire concreti cambiamenti profondi. Una strategia da Amici Miei che mal si concilia con l'immagine di un Paese del G7, gia' osservato speciale per svariati e spesso giustificati motivi. Cosi' anche la 'storica giornata' dello Sblocca Italia passa agli annali per il siparietto bigusto che lascia in bocca solo amaro", osserva. "Rinviata la riforma (o meglio, le linee guida) della scuola dopo la falsa promessa delle assunzioni ope legis per i precari, presi in giro ancora una volta, ecco comparire nello Sblocca-Italia risorse minime e tante partite di giro per far ripartire i cantieri gia' partiti senza una visione o una coerenza", sottolinea Passera. "E poi una riforma della giustizia dai temi fumosi e i contorni confusi, anche qui con un piccolo decreto legge in materia di contenzioso privato e volontaria giurisdizione (che contiene la pregevole negoziazione assistita forense, la separazione facile, l'innalzamento degli interessi moratori giudiziali e pochissimo altro, e che soprattutto non servira' a ridurre i tempi della giustizia non toccando il contenzioso civile degli enti pubblici), con molte aspirazioni di lungo periodo sulla giustizia civile (parole vaghe, nessun impegno vero di risorse e ripetizioni di cio' che gia' esiste, come il tribunale delle imprese) e tanta confusione sul resto, nonostante le illusionistiche slides da comunicatore", aggiunge. "Ci si sarebbe aspettati almeno un decreto legge anti-crimine su autoriciclaggio e falso in bilancio, urgente e necessario a maggior ragione con il fervere dei lavori per EXPO2015, e invece e' stato presentato solo un disegno di legge. Del quale, naturalmente, non e' stato reso ancora disponibile il testo. Ci si deve fidare dei comunicati stampa", dichiara ancora. "Dove sono finiti i tagli alle societa' partecipate, frutto del lavoro, tanto oscuro e prezioso quanto umiliato del Commissario Cottarelli?", continua Passera. "Dove sono i 43 miliardi promessi per le infrastrutture (che sono diventati solo 10, e tutti di conferma di opere gia' finanziate e sbloccate come la ferrovia Palermo-Catania-Messina e di mera riallocazione di risorse gia' stanziate per le infrastrutture dal Governo del 2012), le garanzie sui cofinanziamenti da non tagliare, gli incentivi fiscali per gli affitti? - sottolinea - La grandinata di parole con cui Renzi cerca di ammaliare l'opinione pubblica non basta a immaginare per l'Italia un futuro migliore. Non e' con questi atteggiamenti, con promesse che diventano rinvii che a loro volta si trasformano in ipotesi, che riusciremo a convincere Bruxelles e Francoforte di meritare maggiore fiducia. Non e' soprattutto cosi' che ci possiamo sedere con autorevolezza ai tavoli internazionali per giocare il ruolo che l'Italia dovrebbe avere". "La disoccupazione record, con il numero degli scoraggiati mai cosi' alto e il Sud oltre il 20 per cento di senza lavoro, la recessione che ci regalera' quest'anno, unico Paese dell'Eurozona, una crescita negativa, e la deflazione dopo 55 anni. Certo, non e' solo colpa di questo Governo, la crisi continua a mordere e allunga i suoi artigli anche verso economie piu' solide e con debiti sostenibili, ma a maggior ragione bisognerebbe, realisticamente, affrontare di petto la situazione con misure shock, in grado di far riavviare il motore spento del Paese e creare lavoro", prosegue ancora Passera. "Cosa fa invece Renzi? Manda gli italiani 'belli e allegri' in vacanza (dimenticando che oltre la meta' ha dovuto rinunciarvi) assicurando superlavoro agostano per uno Sblocca Italia 'epocale', che sara' solo l'anticipo dei Mille Giorni delle Riforme (nel vocabolario renziano superlativi, maiuscole e hashtag sono quasi un obbligo) che scandiranno il futuro del Paese fino al termine della legislatura", conclude. .

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