Cassa Integrazione, Continua a giugno il calo delle ore autorizzate

Bernardo Diaz Giovedì, 19 Luglio 2018
Lo certifica l'Inps nell'Osservatorio sulla cassa integrazione e sulle prestazioni contro la disoccupazione. In controtendenza le domande di disoccupazione che registrano un incremento del 4% rispetto allo scorso anno.
Continuano a calare le ore di cassa integrazione autorizzate dall'INPS, a causa della stretta autorizzativa della Riforma del Jobs Act. Secondo l'Osservatorio sulla cassa integrazione pubblicato oggi dall'Istituto di previdenza, le ore di Cigo autorizzate a giugno 2018 sono state 9,8 milioni contro i 10,2 milioni di giugno 2017 con un decremento registrato nell'ordine del 3,5%. Rispetto invece a maggio il calo è del 9,4%.

Le ore autorizzate di Cigs sono state di 9,6 milioni, con un calo del 29,4% rispetto a giugno 2017 quando furono 13,6 mln le ore autorizzate di cassa straordinaria. Rispetto a maggio, il calo invece è del 25%. Quasi azzerata la cassa integrazione in deroga che registra un decremento più consistente, nell'ordine del 96,4% su base annua e del 47,5% su base mensile.

Secondo l'Inps, sempre a giugno il numero di ore di cig complessivamente autorizzate è stato pari a 19,5 milioni in diminuzione del 27,6% rispetto allo stesso mese del 2017 quando furono 27 milioni.

Il calo delle integrazioni salariali deriva dalle regole stringenti introdotte dal Jobs Act che ridotto le durate della Cig (due anni, elevabili di altri 12 mesi, a determinate condizioni, nel quinquennio mobile) e, soprattutto, hanno introdotto costi aggiuntivi per le aziende che fanno ricorso alla cassa straordinaria, riducendo le causali, e prevedendo una procedura burocratica per le richieste. Alla stretta sulla CIG si abbina anche la perdita dal 1° gennaio 2017 di alcuni ammortizzatori sociali un tempo molto diffusi: l'indennità di mobilità (sia ordinaria che in deroga) e la disoccupazione speciale dell'edilizia. Sul fronte della disoccupazione l'istituto di Previdenza rivela che a maggio 2018 sono state presentate 100.075 domande di NASpI e 1.150 di DIS-COLL. Nello stesso mese sono state inoltrate 1.049 domande di ASpI, mini ASpI, disoccupazione e mobilità, per un totale di 102.274 domande, in aumento del 4% rispetto a maggio 2017 (98.353 domande).  

I dati sul precariato

L'Istituto ha pure pubblicato i dati di maggio 2018 dell’Osservatorio sul precariato. Le assunzioni nel settore privato, nel periodo gennaio-maggio 2018, sono aumentate del 9,8% rispetto allo stesso periodo del 2017. In crescita risultano tutte le componenti: contratti a tempo indeterminato +3,1%, contratti di apprendistato +13,7%, contratti a tempo determinato +8,4%, contratti stagionali +7%, contratti in somministrazione +21,5% e contratti intermittenti +8,8%.

L'osservatorio conferma nei primi cinque mesi dell’anno l’aumento delle trasformazioni da tempo determinato a tempo indeterminato (+70mila), che registrano un forte incremento rispetto al periodo gennaio-maggio 2017 (+45,7%). In contrazione risultano, invece, i rapporti di apprendistato confermati alla conclusione del periodo formativo (-18,4%). Le cessazioni nel complesso sono in aumento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (+14,3%): a crescere sono le cessazioni di tutte le tipologie di rapporti a termine, soprattutto i contratti a tempo determinato e in somministrazione, mentre diminuiscono quelle dei rapporti a tempo indeterminato (-4,1%). Sui numeri influisce anche la fruizione dell’incentivo esonero triennale giovani. Nei primi cinque mesi del 2018 sono stati incentivati 50.998 rapporti di lavoro con i benefici previsti dall’esonero triennale strutturale per le attivazioni di contratti a tempo indeterminato di giovani. Di questi 28.174 sono riferiti ad assunzioni mentre 22.824 a trasformazioni a tempo indeterminato. Il numero dei rapporti incentivati è pari al 6,9% del totale dei rapporti a tempo indeterminato attivati. 

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