ISEE 2020, Più precisi i controlli sul patrimonio mobiliare posseduto

Bernardo Diaz Martedì, 24 Marzo 2020
I chiarimenti in un documento dell'Inps. Meno falsi allarmi per i cittadini che hanno parte del patrimonio mobiliare investito in titoli e attività finanziarie. 
Meno attestazioni ISEE invalide per i cittadini che hanno investimenti in attività finanziarie. Ne da' notizia l'ente di previdenza con il messaggio numero 1274/2020 con il quale illustra che a partire dalla metà del mese di marzo l’Agenzia delle Entrate e l’Inps hanno adottato nuovi criteri per il controllo automatico dei dati autodichiarati e/o precompilati relativi al patrimonio mobiliare posseduto ai fini del rilascio dell'ISEE.

A decorrere dal 1° gennaio 2020 su tali informazioni viene effettuato un controllo automatico, sulla base dei dati contenuti nell’Archivio dei rapporti gestito dall’Agenzia delle Entrate, volto a riscontrare se vi sia corrispondenza tra quanto indicato nei Quadri FC2 della DSU e quanto risulta nell’Archivio stesso. In particolare, è oggetto di controllo il valore del patrimonio mobiliare complessivo del nucleo e, qualora siano rilevate delle omissioni o difformità, saranno riportate, nella sezione delle annotazioni dell’attestazione ISEE, le informazioni dei componenti per i quali sono state rilevate tali omissioni o difformità (art. 4, comma 2, del D.M. 9 agosto 2019).

A seguito degli esiti dei controlli effettuati nei primi giorni dell’avvio delle nuove modalità di controllo sul patrimonio mobiliare, è emersa una problematica in presenza di conti titoli e di Società di Gestione del Risparmio (SGR), ossia in presenza di fondi certificati contemporaneamente dall’Istituto di credito e dalla SGR, pur trattandosi, in tutto o in parte, delle medesime attività. Infatti, entrambi gli operatori finanziari sono tenuti a comunicare all’Agenzia delle Entrate i rapporti finanziari gestiti per conto dei cittadini. Ne consegue che in fase di controllo del patrimonio mobiliare i valori inevitabilmente non coincidono con quelli autocertificati dal dichiarante in DSU.

Controlli migliorati

L’Agenzia delle Entrate e l’Inps hanno adottato a decorrere dalla metà di marzo 2020, laddove possibile, criteri di neutralizzazione automatica della duplicazione degli importi. Gli utenti interessati, pertanto, potranno presentare una nuova DSU al fine di ottenere una attestazione ISEE senza difformità. Qualora, nonostante l’applicazione di tali criteri di neutralizzazione, risultassero delle omissioni o difformità il cittadino dovrà presentare domanda per la prestazione avvalendosi della stessa attestazione ISEE recante le omissioni o difformità, documentando all'Ente che eroga la prestazione (in genere l'Inps) la correttezza dei dati autodichiarati per il riconoscimento o la continuazione del beneficio. La documentazione, in tal caso, va richiesta esclusivamente all’intermediario (Banca, Poste Italiane, ecc.) che ha comunicato i rapporti finanziari all’Agenzia delle entrate.

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