Lorenzin, la fecondazione eterologa a carico del Ssn

Martedì, 29 Luglio 2014

- Roma, 29 lug. - "La fecondazione eterologa sara' inserita nei livelli essenziali di assistenza, vincolando una porzione del Fondo sanitario nazionale per consentire l'accesso a tale tecnica nei centri pubblici". Lo ha annunciato il ministro della Salute Beatrice Lorenzin, nel corso di un'audizione alla commissione Affari sociali e sanita' della Camera, convocata per presentare le conclusioni alle quali e' giunto il tavolo tecnico convocato dal ministro e per annunciare i contenuti del suddetto decreto legge. Il ministro ha tenuto a sottolineare come si debba mettere, tanto i centri privati quanto quelli pubblici, in condizioni di effettuare la fecondazione eterologa. "Le direzioni competenti del ministero della Salute hanno gia' lavorato alle indicazioni provenienti dal tavolo degli esperti per tradurle in contenuti di norme, di concerto con l'ufficio legislativo: l'obiettivo e' quello di mettere regioni e centri PMA in condizioni di partire subito con l'eterologa, appena approvato il decreto legge che ho intenzione di proporre in uno dei prossimi Consigli dei ministri, prima della pausa estiva". Lo ha annunciato il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, nel corso di un'audizione presso la commissione Affari sociali e sanita' della Camera, convocata per presentare le conclusioni alle quali e' giunto il tavolo tecnico convocato dal ministro e per annunciare i contenuti del suddetto decreto legge. Il ministro della Salute ha tenuto a chiarire di non aver "intenzione di fare il decreto ma - ha osservato - ho visto l'accelerazione che c'e' stata, con alcuni centri che hanno iniziato l'eterologa e la regione Toscana che ha fatto linee guida, e ho pensato fosse necessario vista anche la necessita' di fare chiarezza su alcuni aspetti come il numero delle donazioni, la tracciabilita' donatore-nato, che non sono disciplinate dalla legge 40". Lorenzin ha ricordato inoltre come la necessita' di un atto normativo emerga anche per garantire a tutti i cittadini italiani lo stesso diritto ad accedere all'eterologa in qualunque regioni vivano. "Si tratta di profili solo giuridici, non di questioni etiche - ha precisato - penso quindi a un decreto scarno che ci consenta, con un accordo di buon senso, di fare l'eterologa perche' questo prevede la sentenza della Consulta, dando elementi di omogeneita' in tutte le regioni - ha concluso - ed evitando cosi' ricorsi".

Lascia un commento

Assicurati di inserire (*) le informazioni necessarie ove indicato.
Codice HTML non è permesso.

© 2022 Digit Italia Srl - Partita IVA/C.f. 12640411000. Tutti i diritti riservati