Mose: FI insorge, barbarie Camera come piazza contro Galan

Martedì, 22 Luglio 2014
- Roma, 22 lug. - "Non si puo' trasformare la Camera in una piazza incontrollata in cui non c'e' diritto". E' affidata a Francesco Paolo Sisto l'indignazione FI che si esprime in Aula alla Camera, prima che arrivi il rinvio del voto relativo all'arresto di Giancarlo Galan. "Mi sarei aspettato oggi una diversa discussione, un dubbio sull'effettivita' dell'impedimento dell'on. Galan. Ma se questo dubbio non c'e', perche' l'impedimento e' ritenuto giustificato, allora e' una vera barbarie che non si consenta il rinvio", attacca l'esponente FI. "Noi - riprende - non stiamo decidendo su una fase procedimentale autonoma, noi stiamo ponendo termine ad un sub procedimento di natura penalistica, secondo competenze che traggono origine dall'art. 68 della Costituzione. Valgono, percio', le stesse regole del processo penale, dettate dal Codice di procedura penale: nel contraddittorio di tipo penalistico l'indagato ha diritto di essere presente e ha diritto ad un rinvio se impedito. Vogliamo sostenere che il Parlamento abbia meno regole del giudice penale?. La stessa Cassazione annullerebbe una simile decisione per nullita' assoluta. Nel 2009, il Parlamento ha ratificato il Trattato di Lisbona, che ha reso le norme della Cedu supercostituzionali, cioe' di immediata applicabilita'. Ebbene, l'art. 6, secondo comma, lettera c, della Cedu, tutela il diritto dell'imputato a difendersi personalmente". .

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