Isopensione, Sette anni di anticipo sino al 2023

Bernardo Diaz Mercoledì, 20 Gennaio 2021
Lo rende noto l'Inps recependo la novella contenuta nella legge di bilancio per il 2021. Prosegue anche nel triennio 2021-2023 il maxi scivolo di 7 anni per i lavoratori dipendenti del settore privato.
L'isopensione potrà avere una durata massima di sette anni (anziché quattro) anche nel periodo temporale dal 1° gennaio 2021 al 31 dicembre 2023. Lo rende noto l'Inps nel messaggio n. 227/2021 ad illustrazione della novella contenuta nell'articolo 1, co. 345 della legge n. 178/2020 (legge di bilancio per il 2021).

Come noto, l'assegno di esodo, meglio conosciuto come isopensione, è stato introdotto nel 2012 e può essere uti­lizzato dalle aziende che occupano mediamente più di 15 dipendenti all'esito di un accordo raggiunto tra azienda, Inps e sindacati dei lavoratori. Il meccanismo consente, ai lavoratori individuati nel suddetto accordo, di andare in pensione con un anticipo sino ad un massimo di 4 anni rispetto ai requisiti per la pensione anticipata (41 anni e 10 mesi di contributi le donne; 42 anni e 10 mesi di contributi gli uomini) oppure per la pensione di vecchiaia (67 anni e 20 anni di contributi) con oneri interamente a carico dell'azienda (che dovrà provvedere oltre al pagamento della prestazione di esodo anche alla relativa copertura figurativa).

Proroga a sette anni

L'articolo 1, co. 160 della legge 205/2017 aveva temporaneamente ampliato la durata massima dell'assegno di esodo da 4 anni a 7 anni nel triennio 2018-2020. La legge di bilancio 2021 ha prorogato la misura anche nel triennio 2021-2023. Pertanto, spiega l'Inps, per le nuove decorrenze delle prestazioni di accompagnamento a pensione, fino al 2023 (ultima decorrenza ammessa 1° dicembre 2023 con risoluzione del rapporto di lavoro il 30 novembre 2023), il periodo massimo individuale di fruizione può essere elevato fino a 7 anni. Si tratta, pertanto, dei lavoratori che raggiungono nel triennio 2021-2023 i 60/61 anni (se l'esodo è finalizzato all'accesso alla pensione di vecchiaia) oppure dei lavoratori che nel predetto periodo temporale raggiungono i 35/36 anni di contributi (se l'esodo è finalizzato all'accesso alla pensione anticipata). L'esatta individuazione delle platee dipende anche dalla speranza di vita che dal 2023 riprenderà a crescere di 3 mesi per ogni biennio (2 mesi dal 2027) come certificato nello scenario demografico istat 2018.

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Documenti: Messaggio Inps 227/2021

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