Pensioni, Arriva in Senato il DDL per aiutare gli emofiliaci

Alberto Brambilla Venerdì, 05 Maggio 2017
La proposta di Legge è stata presentata dalla Senatrice del PD Nicoletta Favero ed è condivisa di diversi esponenti del Partito Democratico.
Garantire alle lavoratrici e ai lavoratori affetti da emofilia la possibilità di accedere alla pensione a 60 anni, qualora abbiano maturato almeno 20 anni di contributi. E' l'obiettivo che si prefigge il disegno di legge S.2794 depositato l'altro giorno in Commissione Lavoro del Senato, dalla senatrice del Pd Nicoletta Favero, segretaria della Commissione Lavoro ed eletta in Piemonte, e sottoscritto da numerosi democratici, tra i quali il senatore Gianluca Susta. 

"Il disegno di legge - scrivono i firmatari del DDL - nasce dalla conoscenza dell'esperienza diretta di persone che vivono con l'emofilia, malattia che comporta in età adulta la necessità di sottoporsi a impianti multipli di protesi alle articolazioni, rendendo il proseguimento di un'attività lavorativa più difficile e usurante. Nonostante il carattere invalidante della malattia e il progressivo peggioramento con l'età delle condizioni di salute, i lavoratori emofiliaci sono, allo stato attuale, equiparati di fatto ai lavoratori sani,  e dunque trattati come loro. Eppure, accedere alla pensione a 67 anni o più è per loro di fatto difficile, se non impossibile, anche in considerazione della diversa aspettativa di vita. Per questo, proprio a partire da alcune situazioni specifiche sul territorio e dalla collaborazione con FEDEMO, la Federazione delle associazioni degli emofiliaci, è nato questo disegno di legge, con l'intento di garantire a queste lavoratrici e a questi lavoratori più eque e dunque più giuste condizioni di accesso alla pensione". 

Il disegno di legge si pone pertanto l’obiettivo di rimediare a tale grave situazione riconoscendo alle lavoratrici e ai lavoratori dipendenti del settore pubblico e alle lavoratrici e ai lavoratori dipendenti o autonomi del settore privato, iscritti alle gestioni dell’Istituto nazionale della previdenza sociale (INPS), affetti da emofilia, il diritto all’accesso al trattamento pensionistico in forma anticipata rispetto alle regole attuali: al compimento cioè del 60 anno di età a seguito del versamento e dell’accredito di almeno venti annualità di contributi previdenziali.

Secondo i dati forniti dai Centri emofilici presenti sul territorio nazionale, raccolti nel rapporto 2014 del Registro nazionale delle coagulopatie congenite, elaborato dall’Istituto superiore di sanità, i pazienti affetti da emofilia sono circa 4.727. Di questi, 3.906 sono affetti da emofilia di tipo A (3.877 maschi e 29 femmine) e 821 sono affetti da emofilia di tipo B (809 maschi e 12 femmine). Ad oggi, una parte delle persone affette da emofilia riceve l’indennizzo riconosciuto ai sensi della legge 25 febbraio 1992, n. 210 (Indennizzo a favore dei soggetti danneggiati da complicanze di tipo irreversibile a causa di vaccinazioni obbligatorie, trasfusioni e somministrazioni di emoderivati), come soggetti danneggiati da complicanze di tipo irreversibile a causa di vaccinazioni obbligatorie, trasfusioni e somministrazione di emoderivati. Complessivamente il disegno di legge, ricordano i firmatari, si rivolgerebbe a circa 50 persone ogni anno, 500 persone in tutto ultra60enni con costi piuttosto ridotti per lo Stato.  

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Documenti: Il testo del DDL S. 2794

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