Ma quanto costa pagare i contributi volontari? Per dare una risposta bisogna distinguere a seconda del tipo di lavoro svolto dall'interessato e, quindi, dal tipo di fondo previdenziale in cui esso è iscritto. Per i lavoratori dipendenti l'ammontare del contributo volontario si ottiene applicando alla retribuzione dell'ultimo anno di lavoro (cioè delle ultime 52 settimane di contribuzione effettiva, 360 giorni per i dipendenti del pubblico impiego), l'aliquota IVS di finanziamento del relativo fondo previdenziale: in linea generale, per le autorizzazioni alla prosecuzione volontaria dell'assicurazione IVS conseguite nel 2017, l'aliquota è pari al 33% della retribuzione imponibile. E se il reddito risulta superiora a 46.123 euro occorre pagare un'aliquota aggiuntiva dell'1%. La contribuzione viene versata nel rispetto del minimale di 200,76 euro necessario per l'accredito di una settimana di contribuzione nell'assicurazione generale obbligatoria dei lavoratori dipendenti. Pertanto, nel 2017, il contributo settimanale minimo non può essere inferiore a 66,25 euro (200,76€ x 0,33). Il massimale di 100.324 euro annui, cioè la soglia oltre la quale non sono dovuti contributi si applica solo con riferimento ai lavoratori titolari di contribuzione non anteriore al 1° gennaio 1996 o che, avendone il requisito, esercitino l’opzione per il sistema contributivo.
Regole particolari per il pagamento della contribuzione volontaria riguardano i lavoratori autonomi (artigiani, commercianti e coltivatori diretti/impreditori agricoli professionali) per i quali occorre riferirsi alla relativa classe di reddito prevista dalla legge 233/1990.
Per aiutare i lettori a fare i calcoli pensionioggi.it ha realizzato un programma, qui disponibile, per determinare l'ammontare del contributo settimanale o mensile da pagare all'Inps per avere accreditato il periodo ai fini pensionistici.