Pensioni, Crollano di oltre l'80% le domande di ricongiunzione

Valerio Damiani Domenica, 29 Gennaio 2017
E' l'effetto combinato del decreto legge 78/2010 che ha reso onerosa l'operazione e della progressiva equiparazione dell'età pensionabile tra il settore privato ed il settore pubblico. 
Crollano le domande di ricongiunzione dei periodi assicurativi. Lo certifica il sottosegretario al Welfare Luigi Bobba rispondendo ad una interrogazione parlamentare in Commissione Lavoro alla Camera dei Deputati avvenuta questa settimana. Dalle oltre 4.800 domande di ricongiunzione presentate nel 2011, prima dell'introduzione della legge Fornero, le richieste di trasferimento della contribuzione nell'assicurazione generale obbligatoria dei lavoratori dipendenti ai sensi dell'articolo 1 della legge 29/1979 sono scese a sole 876 nel 2016.

Un tracollo di oltre l'80% causato dal fatto che dal 1° luglio 2010, a seguito del decreto legge 78/2010 convertito con legge 122/2010, l'operazione è divenuta onerosa e all'equiparazione progressiva dell'età pensionabile per le lavoratrici tra la gestione pubblica e quella privata. Due effetti combinati che hanno reso sostanzialmente meno appetibile rispetto al passato l'operazione. Complessivamente nell'ambito delle gestioni dei dipendenti privati e relativamente al periodo dal luglio 2010 al 31 dicembre 2016 le domande di ricongiunzione accolte sono state 15.851, di cui 6.346 hanno riguardano donne e 9.505 uomini; le domande di ricongiunzione ad onere zero sono state 7.841 mentre l'onere medio delle ricongiunzioni su capitale e interessi, calcolato tenendo conto anche delle domande ad onere zero, è risultato pari a circa 10.700 euro; le domande di ricongiunzione definite con pagamento integrale dell'onere sono state 3.563; le domande di ricongiunzione con trattenuta ancora in corso sulla pensione sono 623, di cui 199 presentate da donne e 424 da uomini; l'importo medio della trattenuta è di circa 368 euro. 

Il tracollo delle richieste di ricongiunzione ha interessato anche le gestioni pubbliche. Dalle oltre 10mila domande di ricongiunzione presso le gestioni dei lavoratori pubblici (ex Inpdap) del 2011 nel 2016 le richieste sono crollate del 90% a sole 1.096 unità. Complessivamente nel periodo da luglio 2010 al 31 dicembre 2016 le domande di ricongiunzione accolte sono state 38.535, di cui 22.899 hanno riguardano donne e 15.636 uomini; le domande di ricongiunzione ad onere zero sono state 6.910 mentre l'onere medio delle ricongiunzioni su capitale ed interessi, calcolato tenendo conto anche delle domande ad onere zero, è risultato di circa 7.450 euro.  Inoltre, al 31 dicembre 2016 sono 46.870 le domande di ricongiunzione con trattenuta ancora in corso sulla pensione, presentate anche prima del luglio 2010. L'importo medio della trattenuta, pari a 80,58 euro, risente del periodo di rateizzazione e del tasso di interesse previsti per le gestioni pubbliche che, com’è noto, sono più favorevoli rispetto a quelli delle gestioni private. L'andamento delle domande è rappresentato dalle schede sotto allegate fornite dall'Inps e comunicate dal Governo nel corso dell'interrogazione parlamentare. 

Da ultimo, per quanto concerne l'incidenza media della trattenuta mensile sulla pensione, nonché, per le sole gestioni pubbliche, il numero dei soggetti che hanno completato il pagamento dell'onere di ricongiunzione, l'INPS ha precisato di non aver potuto fornire i relativi dati in considerazione dei ristretti tempi a disposizione e della complessità delle elaborazioni. Il trend resterà negativo anche nel 2017 grazie alla nuova facoltà di cumulo dei periodi assicurativi introdotto dal 1° gennaio 2017 dalla legge di bilancio. L'istituto consentirà di valorizzare la contribuzione mista senza più dover ricorrere, necessariamente alla ricongiunzione. 

 

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