Pensioni, Damiano: ottava salvaguardia e poi pronti alla flessibilità in uscita

redazione Venerdì, 10 Giugno 2016
La Commissione Lavoro della Camera pronta a lavorare su un ottavo (e conclusivo) disegno di legge per salvaguardare gli ultimi 25-30mila lavoratori rimasti fuori dalle tutele. 
Si avvicina un nuovo intervento in favore degli esodati, i lavoratori che, dopo la riforma delle pen­sioni fatta dal governo Monti, sono rimasti o rischiano di ri­manere senza stipendio e sen­za pensione. Nelle more della flessibilità in uscita, che arriverà in autunno, il Presidente della Commissione Lavoro, Cesare Damiano, e Maria Luisa Gnecchi (Pd) stanno mettendo a punto il testo di un ottavo e conclusivo provvedimento di salvaguardia per altri 25-30 mila lavoratori rimasti fuori dalle tutele. "Stiamo preparando un disegno di legge che riguarda l’ultima e definitiva salvaguardia degli esodati, l’ottava. La nostra proposta non prevede coperture finanziarie aggiuntive perché vuole utilizzare tutte le risorse del Fondo a suo tempo appositamente istituito: si tratta di oltre 11 miliardi di euro per salvaguardare circa 172.000 lavoratori” ha detto ieri Cesare Damiano, Presidente della Commissione Lavoro alla Camera.

L'apertura arriva dopo la pubblicazione del report dell'Inps che, a fine maggio, ha certificato il sottoutilizzo dei posti e dei fondi messi a disposizione per i lavoratori che nel 2011 avevano concluso a vario titolo il rapporto di lavoro. ” Finora – prosegue – secondo l’ultimo rapporto dell’INPS, sono già andati in pensione, con le prime sette salvaguardie, circa 100.000 lavoratori e altri 25.000 sono in dirittura d’arrivo. Si tratta di un risultato molto soddisfacente e non scontato che adesso deve trovare il suo punto di conclusione" ha detto Damiano.

Il progetto a cui intendono lavorare Damiano e la Gnecchi in definitiva, è lo stesso attuato lo scorso anno con la 7° salvaguardia: il riciclo dei posti e delle risorse in eccedenza per un nuovo provvedimento senza determinare costi aggiuntivi per le finanze pubbliche. Tecnicamente la questione è un pò più complessa in quanto si deve attendere la chiusura definitiva della settima salvaguardia e quindi attivare una conferenza dei servizi interministeriale che certifichi le risorse eccedenti sul Fondo destinato alle salvaguardie e consenta, in ultima analisi, il riuso dei risparmi maturati. Ma intanto si può iniziare ad incardinare un nuovo progetto di legge in Commissione Lavoro. 

Poi le scadenze di fine anno con una rosa di interventi sulle pensioni di cui ancora non si conosce a pieno la portata. Per Damiano l'obiettivo è comunque chiaro: "Il tema della previdenza, oltre alla flessibilità ed ai lavoratori precoci, deve comprendere anche le ricongiunzioni, i lavori usuranti, le salvaguardie, il monitoraggio (a settembre) di Opzione Donna e la rivalutazione delle pensioni più basse”. “Il confronto in corso con il sindacato (si parte il 14 giugno, ndr) sarà un banco di prova fondamentale per arrivare ad una soluzione condivisa, insieme alle proposte di legge attualmente in discussione in Parlamento. La qualità delle soluzioni che verranno individuate influenzeranno le scelte politiche dei cittadini, soprattutto di coloro che vivono il disagio della crisi e la crescita delle diseguaglianze sociali”, conclude Damiano.

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