Pensioni, Ecco gli undici Lavori che consentono l'uscita anticipata

Vittorio Spinelli Mercoledì, 21 Giugno 2017
Le caratteristiche delle undici mansioni gravose che danno diritto all'APe sociale e all'uscita con 41 anni di contributi a prescindere dall'età anagrafica.
I lavoratori addetti alle mansioni gravose che vogliono accedere agli anticipi pensionistici dovranno farsi certificare dal proprio datore di lavoro i periodi di lavoro svolti. E' quanto emerge dalla lettura delle Circolari 99 e 100 dell'Inps che attuano le disposizioni dei due DPCM su Ape sociale e pensionamento anticipato con 41 anni di contributi. 

Secondo gli allegati C ed E alla legge di bilancio per il 2017 (legge 232/2016) sono ben undici le professioni che danno diritto al ritiro anticipato. Si tratta degli: 1) operai dell’industria estrattiva, dell’edilizia e della manutenzione degli edifici; 2) conduttori di gru o di macchinari mobili per la perforazione nelle costruzioni; 3) conciatori di pelli e di pellicce; 4) conduttori di convogli ferroviari e personale viaggiante; 5) conduttori di mezzi pesanti e camion; 6) personale delle professioni sanitarie infermieristiche e ostetriche ospedaliere con lavoro organizzato in turni; 7) addetti all’assistenza di persone in condizioni di non autosufficienza; 8) insegnanti della scuola dell’infanzia ed educatori degli asili nido; 9) facchini, addetti allo spostamento merci e assimilati; 10) personale non qualificato addetto ai servizi di pulizia; 11) operatori ecologici e altri raccoglitori e separatori di rifiuti. 

I lavoratori appartenenti alle predette categorie possono chiedere  l'APe sociale se risultano in possesso di almeno 63 anni e almeno 36 anni di contributi, oppure, se più favorevole, ritirarsi in anticipo al raggiungimento di 41 anni di contributi a prescindere dall'età anagrafica a condizione, però, di poter vantare almeno 12 mesi di lavoro effettivo prima del 19° anno di età. Appare utile rammentare che il requisito di 36 anni può essere integrato sommando la contribuzione non coincidente temporalmente presente in diverse gestioni Inps (es. FPLD, gestioni speciali dei lavoratori autonomi, gestioni pubbliche ed anche la gestione separata); e può essere utilizzata tutta la contribuzione vantata dall'interessato (anche quella figurativa) ad eccezione però di quella versata all'estero; per integrare i 41 anni di contributi si può cumulare invece, oltre a quanto già detto, anche la contribuzione presente presso le casse professionali (sempre non coincidente temporalmente).  

La norma include solo i lavoratori dipendenti (dunque sono esclusi gli autonomi) che stiano svolgendo una delle undici attività predette al momento della richiesta dell'ape sociale o del pensionamento anticipato con 41 anni di contributi a condizione che tali attività siano state espletate per almeno sei anni in via continuativa negli ultimi sette anni prima del pensionamento anticipato o della decorrenza dell'APe social a seguito del correttivo contenuto nel decreto legge 50/2017. In sostanza al lavoratore è concessa una franchigia di 12 mesi che può essere recuperata nel settimo anno antecedente il pensionamento anticipato. Al riguardo l'Inps ha spiegato che comportano l’interruzione della suddetta continuità i periodi di svolgimento di attività diverse da quelle gravose di cui sopra e i periodi di inoccupazioneIl periodo di interruzione (di durata massima di 12 mesi) può essere frazionato o può collocarsi anche interamente nei 12 mesi antecedenti la decorrenza dell’indennità. 

La documentazione

Per provare lo svolgimento di una o più delle attività gli interessati devono allegare alla domanda di verifica delle condizioni (che va prodotta entro il 15 luglio 2017 per chi raggiunge i requisiti entro il 2017) il contratto di lavoro o una busta paga e una dichiarazione del datore di lavoro attestante il contratto collettivo applicato, le mansioni svolte (che devono rientrare tra quelle indicate), il livello di inquadramento attribuito al dipendente, e anche il tasso Inail applicato alla professione specifica che non può essere di regola inferiore al 17 per mille (eccetto le attività di «professioni sanitarie infermieristiche e ostetriche ospedaliere con lavoro organizzato in turni» e «insegnanti della scuola dell'infanzia e educatori degli asili nido», per le quali non è previsto).

Tale dichiarazione, il datore di lavoro deve rilasciarla su un apposito modulo reperibile reperibile on line sul sito dell'Inps nella sezione “tutti i moduli” –Assicurato/pensionato e differenziato a seconda che il soggetto sia un lavoratore dipendente del settore privato, del settore pubblico (codice AP116)  o un lavoratore domestico  (codice AP117). Ove il soggetto abbia svolto nel tempo una o più attività tra le undici sopra indicate, presso diversi datori di lavoro, dovrà produrre un’attestazione per ogni datore di lavoro coinvolto nonché i relativi contratti di lavoro o buste paga. I periodi così attestati verranno tutti valutati ai fini della sussistenza dei 6 anni continuativi.

Segui su Facebook tutte le novità su pensioni e lavoro. Partecipa alle conversazioni. Siamo oltre cinquantamila

© 2022 Digit Italia Srl - Partita IVA/C.f. 12640411000. Tutti i diritti riservati