Pensioni, La manovra rifinanzia il prepensionamento per i giornalisti

Bernardo Diaz Lunedì, 28 Novembre 2016
Incrementato il sostegno finanziario dello stato per il prepensionamento con 58 anni di età e 18 anni di contributi dei giornalisti di imprese editoriali in crisi ai sensi della legge 416/81.
Lo stato garantirà un finanziamento aggiuntivo di circa 23 milioni di euro per il periodo 2017-2021 per favorire il prepensionamento dei giornalisti di imprese editoriali in crisi a condizione che queste attivino specifici piani di ristrutturazione. E' quanto prevede l'articolo 1 co. 226 e ss. della legge di Bilancio approvata in prima lettura dalla Camera dei Deputati. 

Il provvedimento incrementa la misura delle risorse statali disponibili per i trattamenti anticipati dei giornalisti previsti dall'articolo 37 co. 1 lettera b) della legge 416/1981 rispetto alle somme già stanziate dall'articolo 1-bis del decreto legge 90/2014. L'incremento delle risorse servirà, in particolare, a garantire il prepensionamento dei giornalisti in possesso di almeno 58 anni di età e 18 anni di contributi non titolari di altra pensione diretta a carico di altra ente previdenziale interessati dai piani di ristrutturazione o riorganizzazione aziendale presentati al Ministero del lavoro prima dell’entrata in vigore della legge di bilancio, anche nel caso in cui sia esperito il loro termine di durata. In tali casi, non si terrà conto - ai fini della decorrenza dei trattamenti ovvero della decadenza dell’opzione al prepensionamento di 60 giorni dal maturare delle condizioni di anzianità contributiva richiesta - del periodo che intercorre dalla data di scadenza del piano di ristrutturazione o conversione e l’entrata in vigore della legge di bilancio.

Per attivare i prepensionamenti resta ferma la condizione imposta dall'articolo 1-bis co. 2 del decreto legge 90/2014 la qualche richiede che gli accordi contemplino un numero di pensionamenti anticipati superiore a cinque e che il riconoscimento degli stessi trattamenti sia subordinato all'avvenuta presentazione al Ministero del lavoro e delle politiche sociali, in data anteriore all'entrata in vigore della legge di bilancio, di un piano di ristrutturazione o riorganizzazione aziendale che comprenda - anche mediante successiva integrazione del piano già presentato - la contestuale assunzione di personale giornalistico, in possesso di competenze professionali coerenti con l'attuazione dei programmi di rilancio e sviluppo aziendale, nel rapporto minimo di un’assunzione a tempo indeterminato ogni tre pensionamenti anticipati. L'Inpgi prenderà in considerazione le domande di pensionamento secondo l'ordine cronologico di presentazione dei piani industriali nel rispetto dei limiti di spesa previsti dalla norma. Agli oneri derivanti dal rifinanziamento della disposizione in questione concorrerà lo specifico contributo aggiuntivo da versare (da parte dei datori di lavoro) all’INPGI per il finanziamento dell’onere eccedentario rispetto alle apposite risorse stanziate per il prepensionamento (di cui all’art. 41- bis, co. 7, secondo periodo, del D.L. 208/2007).

Si rammenta che, in ossequio a quanto già previsto nel 2014, il finanziamento per il prepensionamento viene revocato nel caso in cui i giornalisti interessati instaurino rapporti di lavoro (dipendente o autonoma anche sotto forma di collaborazione) ovvero sottoscrivano contratti per la cessione del diritto d’autore. 

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