Pensioni, Nel pubblico impiego il 18% degli assegni è sotto i mille euro

redazione Lunedì, 30 Maggio 2016
L'innalzamento dell'età pensionabile, prodotto dalla Riforma Fornero del 2011, non ha ridotto il numero di pensioni erogate nelle gestioni del pubblico impiego. 
Cresce dello 0,8% il numero delle pensioni erogate dalle gestioni pubbliche rispetto allo scorso anno. Lo certifica l'Inps nellOsservatorio statistico sulle pensioni delle Gestioni Pubbliche aggiornato con i dati relativi alle pensioni erogate dalle Casse un tempo facenti capo all'Inpdap (CTPS, CPDEL, CPI, CPS e CPUG). L’importo complessivo annuo delle pensioni ( importo complessivo mensile moltiplicato 13 ) è di 66.309,2 milioni di euro, con incremento percentuale del 2,1% rispetto all’anno 2015, in cui l’importo risultava di 64.955,3 milioni di euro.

Nella composizione del numero dei trattamenti la fa da padrone la gestione a cui risulta iscritto la generalità dei dipendenti delle amministrazioni statali (Ctps) con oltre il 54% delle prestazioni erogate, segue la cassa pensioni degli enti locali con il 37,5% mentre le altre Casse amministrate dal tesoro rappresentano complessivamente solo circa il 3% del totale. Con riferimento all’importo complessivo annuo, risulta che il 62,6% è a carico della C.T.P.S., che eroga importi medi mensili pari a 1.893,37 euro, il 31,1% a carico della C.P.D.E.L. che presenta importi medi mensili di 1.487,52 e il rimanente 6,3% è erogato d alle altre casse (CPI, CPS e CPUG).

Per la categoria di vecchiaia la classe con maggior numero di pensioni è quella 65 - 69 anni sia per i maschi sia per le femmine, con pesi percentuali pari rispettivamente a 26,5 % per i maschi e a 30,7 % per le femmine . La classe più numerosa dell e pensioni di inabilità è per i maschi quella fino a 60 anni (21,9%), mentre per le femmine è sempre quella 65 - 69 anni, con il 16,1%. Infine per le pensioni ai superstiti la maggiore numerosità si rileva nei maschi con età inferiore ai 60 anni (25,3%) e nelle femmine con età compresa tra 80 e 84 anni (18,5). Guardando all'area geografica, circa il 38,8% della spesa pensionistica complessiva della Gestione Dipendenti Pubblici viene erogata nell'Italia settentrionale, contro il 36,3% dell'Italia meridionale ed isole ed il 24,8% dell'Italia centrale; solo lo 0,1% delle pensioni è erogata all'estero. Il 58,6% del totale dei trattamenti pensionistici, conclude l'Inps, è erogato alle femmine, contro il 41,4% erogato ai maschi.

L’età media complessiva dei titolari di pensioni di vecchiaia e anzianità/anticipate è circa 73 anni sia per i maschi sia per le femmine; quella dei titolari di pensione di inabilità si discosta di circa 2 anni tra i due sessi (71,4 per i maschi e 73,5 per le femmine) . L’età media della categoria superstiti è molto differenziata tra i due sessi; è infatti pari a 66,2 anni per i maschi e a 77,4 anni per le femmine , con scostamento assoluto di 11,2 anni.

Dall’analisi della serie storica delle pensioni l'Inps certifica come, nell’arco temporale considerato, a fronte di un aumento del numero delle pensioni pari al 2%, gli importi medi sono aumentati del 3,3 %. In particolare gli aumenti più consistenti si riscontrano nel numero delle pensioni di vecchiaia, mentre per il numero delle pensioni di inabilità si riscontra una riduzione pari al 5,9 %. Per quanto riguarda gli importi si hanno incrementi del 3,4% per le pensioni di vecchiaia e anzianità, del 2,7% per quelle di inabilità; infine, le pensioni erogate ai superstiti presentano un lieve incremento dello 0,8%.  

La distribuzione delle pensioni per categoria e classi di importo mensile mette in evidenza che circa il 18,2% delle pensioni pubbliche ha un importo mensile inferiore ai 1.000 euro, il 51,3 % tra 1.000 e 1.999,99 euro e il 22,8 % di importo tra 2.000 e 2.999,99 ; in fine, il 7,8% ha un importo dai 3mila euro mensili lordi in su. La classe modale del totale dei trattamenti è quella compresa tra 1.250 ed 1.499,99 euro, con il 13,9 % di essi.

La Tavola sottostante mostra la distribuzione per classi di importo delle pensioni vigenti al 1.1.2016 distinte per categoria (fonte Inps).

L'Inps ricorda che la Gestione Dipendenti Pubblici eroga ai propri iscritti la pensione di vecchiaia, la pensione anticipata (che ha sostituito, dall’1/1/2012, la pensione di anzianità in base all’art. 24, commi 10 e 11 della Legge n. 214/2011), la pensione di inabilità, la pensione di privilegio (rectius inabilità per cause di servizio) riservata, per effetto della legge 201/2011 ormai al Personale appartenente al comparto sicurezza, difesa, vigili del fuoco e soccorso pubblico, e la pensione ai superstiti.

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Documenti: L'osservatorio Inps sulle pensioni delle Gestioni Pubbliche

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