Pensioni, Prestazioni Assistenziali pronte al Restyling. Ecco le Novità

Paolo Piva Sabato, 02 Luglio 2016
L'assegno sociale e le maggiorazioni dei trattamenti minimi saranno assorbiti all'interno del nuovo sussidio economico contro la povertà. Dentro anche la Carta Acquisti.
Trattamenti assistenziali pronti al restyling. Con l'approvazione questa settimana di diversi emendamenti dalla Commissione Lavoro della Camera al disegno di legge di contrasto alla povertà si inizia ad inquadrare meglio il progetto di riordino delle prestazioni voluto dal Governo con l'ultima legge di stabilità per alimentare il Fondo Nazionale di Contrasto alla Povertà e l'introduzione di un sostegno unico contro la povertà. Dapprima una garanzia: nel perimetro del riordino non finiranno le prestazioni previdenziali come l'integrazione al trattamento minimo nè le pensioni di reversibilità, anche se erogate nei confronti degli italiani all'estero. E' stato infatti approvato l'emendamento del Governo che disponeva la soppressione del riferimento a tali prestazioni dal testo della Delega. 

Per quanto riguarda gli altri punti del documento la Commissione ha approvato un emendamento delle Relatrici che dispone l'assorbimento delle prestazioni assistenziali nel futuro sussidio unico contro la povertà (l'attuale SIA, il sostegno per l'inclusione attiva, come uscirà una volta riformato dalla Delega). Attuali prestazioni come l'assegno e pensioni sociali, maggiorazioni sociali dei trattamenti minimi, quattordicesima, importo aggiuntivo, assegni per il nucleo familiare con tre o più figli minori e l'asdi (anche se dovrà essere il Governo ad indicare nei successivi decreti quali saranno tecnicamente i trattamenti coinvolti) saranno in sostanza unificati in uno strumento indirizzato ai soggetti che si trovano in stato di povertà. Il sostegno economico (che dovrebbe portare a regime all'erogazione di una somma pari almeno a 448 euro al mese, l'attuale valore dell'assegno sociale) sarà condizionato all'adesione del beneficiario ad un progetto personalizzato di attivazione e di inclusione sociale e lavorativa volto all'affrancamento dalla condizione di povertà. Si tratta, a ben vedere, di una vera e propria rivoluzione ma anche un salto nel buio perchè lascia molti punti critici da colmare al Governo: dalla definizione dell'importo economico del sostegno, ai requisiti di accesso (la condizione di povertà) nonchè alla sua durata e ai requisiti di decadenza. Dunque una stretta è più che plausibile. 

Il riordino, comunque, non coinvolgerà gli attuali percettori di assegni e pensioni sociali e di altri trattamenti assistenziali. La Delega non ha effetto retroattivo e, quindi, interesserà solo coloro che faranno richiesta di accesso alle prestazioni una volta entrati in vigore i decreti attuativi della Delega. Dunque gli effetti si vedranno non prima della seconda metà del 2017. L'assorbimento coinvolgerà anche la Carta acquisti di cui all'articolo 81, comma 32, del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, ma solo nel momento in cui la misura di contrasto alla povertà coprirà le relative fasce di popolazione interessate.   

Da segnalare, per effetto di un altro emendamento delle Relatrici, che il nuovo sussidio economico potrà essere rinnovato, una volta verificata la persistenza dei requisiti, ai fini del completamento o della ridefinizione del percorso previsto dal progetto personalizzato di attivazione e di inclusione sociale. Passa anche un altro emendamento che dispone che le risorse derivanti dal riordino delle prestazioni assistenziali sopra descritte (o comunque derivanti da altri provvedimenti legislativi che dovranno essere definiti) finanzieranno l'estensione della misura di contrasto alla povertà verso nuclei familiari con figli minori o con disabilità grave o con donne in stato di gravidanza accertata o con persone con più di 55 anni di età in stato di disoccupazione. 

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