In particolare quattro categorie di lavoratori in condizione di difficoltà (disoccupati a seguito di licenziamento con esaurimento degli ammortizzatori sociali, caregivers, invalidi almeno al 74% e addetti a mansioni gravose) potranno anticipare l'uscita al raggiungimento di 63 anni e 30 di contributi (36 nei lavori gravosi) con l'APE sociale oppure, se hanno lavorato almeno 12 mesi prima del 19° anno di età, con 41 anni di contributi a prescindere dall'età anagrafica. Per tutti gli altri è atteso l'APE volontario, un prestito erogato dal settore bancario che consentirà di anticipare l'uscita al prezzo di una penalità ventennale sulla pensione definitiva. Strumento che doveva partire il 1° maggio 20117 ma che non è stato ancora reso disponibile dal Governo per diverse difficoltà tecniche.
La legge di bilancio per il 2017, inoltre, ha esteso ulteriormente l'opzione donna includendo tutte le lavoratrici in possesso di 57 anni e 35 anni di contributi entro il 31.12.2015 garantendo il rispetto di quanto prevedeva in origine la legge istitutiva della sperimentazione (art. 1, co. 9 della legge 243/04) e, per quanto riguarda i lavori usuranti, la legge di bilancio ha bloccato sino al 31.12.2026 gli adeguamenti alla speranza di vita contestualmente all'abrogazione delle finestre mobili di accesso. Non da meno la manovra ha esteso il cumulo dei periodi assicurativi consentendo ai lavoratori iscritti presso più forme di previdenza obbligatoria (anche le casse professionali per le quali, tuttavia si attendono ulteriori istruzioni attuative) di cumulare la contribuzione versata al fine di guadagnare l'uscita con 42 anni e 10 mesi di contributi (41 anni e 10 mesi le donne) o la pensione di vecchiaia.
Per tenere sotto controllo tutte queste novità gli esperti di Pensioni Oggi hanno aggiornato il programma apposito "Calcola quando si va in pensione" per aiutare gratuitamente i lettori a comprendere quando potranno effettivamente andare in pensione: il programma, disponibile a questo indirizzo, consente di verificare rapidamente la piu' vicina data di pensionamento (vecchiaia o anticipata) tenendo conto dell'applicazione della stima di vita per i lavoratori iscritti alla previdenza pubblica.