Riforma Pensioni, Barbagallo: sull'APE social occorre fare presto

redazione Giovedì, 06 Aprile 2017
Intanto riparte il confronto con il Governo sui temi previdenziali. I sindacati puntano ad introdurre maggiore equità sugli assegni pensionistici di donne e giovani nel sistema contributivo.
 Riprende oggi il confronto al ministero del Lavoro sui temi previdenziali con la parte sindacale. La riunione sarà incentrata sull'attuazione della seconda fase del protocollo d’intesa siglato lo scorso settembre, un incontro tecnico per i lavoratori con carriere discontinue e che rischiano di avere assegni contributivi futuri lontani dai requisiti di adeguatezza. E per la valorizzazione ai fini previdenziali dei lavori di cura, in particolare sugli assegni delle lavoratrici che continuano a registrare, come certificato dall'Inps nell'ultimo osservatorio sulle pensioni, un gap significativo rispetto agli uomini.

Le proposte dei sindacati partono dalla valorizzazione del lavoro di cura non retribuito (assistenza a disabili, o lavoro familiare) alla riforma della contribuzione per le colf, dall'eliminazione dell'importo soglia per l'accesso alla pensione anticipata a pensioni di garanzia che non penalizzino le donne, dall'uso di coefficienti uguali per le pensioni complementari di uomini e donne alla promozione dell'adesione a fondi pensione anche con forme di silenzio-assenso.

In arrivo i decreti attuativi sulle uscite anticipate
La riunione sarà anche il momento per il fare il punto sulle misure sull'APE e sulla quota 41 per i lavoratori precoci. All'appello mancano ancora i tre DPCM che dovranno regolare le modalità applicative dell'anticipo pensionistico di mercato, dell'ape sociale e del pensionamento anticipato dei lavoratori precoci. Un ritardo che comincia ad essere pericoloso considerando che i testi dovranno passare dopo l'approvazione in Gazzetta Ufficiale e poi dovranno pervenire le indicazioni operative da parte dell'Inps e del Ministero del Lavoro. Secondo il leader della Uil, Carmelo Barbagallo, il ritardo nella messa a punto dei decreti è inaccettabile e mette a rischio la possibilità di rispettare la data di partenza delle misure fissata per il 1° maggio: "I decreti dovevano essere pronti entro la fine di febbraio. Bisogna sbrigarsi per far partire l'Ape social dal primo maggio e, percio', occorre superare i ritardi sui decreti attuativi".

Per quanto riguarda l'APe di mercato si andrà verso la fissazione di un TAN iniziale del 2,75%, più elevato rispetto a quello proposto da Nannicini lo scorso novembre (2,5%) a cui si dovranno aggiungere ulteriori oneri per il costo dell'accesso al fondo di garanzia istituito presso il ministero dell’Economia fondo che coprirà l’80% del finanziamento e dei relativi interessi e il costo della polizza assicurativa contro il rischio premorienza del lavoratore (che dovrebbe oscillare intorno al 30%). Appare utile precisare, infatti, che in caso di premorienza del pensionato o del percettore del prestito pensionistico, la quota di pensione indiretta o della pensione di reversibilità verrà erogata per intero senza operare alcun recupero dell'anticipo, grazie all'intervento dell'assicurazione che copre tale evenienza. Dunque i superstiti dell'assicurato o del pensionato deceduto prima della conclusione della restituzione del prestito non subiranno alcun nocumento dall'operazione anticipo.

Attesa anche per la comprensione piena del funzionamento dell'APE aziendale. La legge di bilancio prevede, infatti, che i datori di lavoro del settore privato, gli enti bilaterali e i fondi di solidarietà possono – con l’accordo del richiedente – incrementare il montante contributivo individuale maturato versando all’Inps – in un’unica soluzione – un contributo non inferiore, per ciascun anno o sua frazione di anticipo rispetto alla maturazione del diritto alla pensione di vecchiaia, un importo pari a quello della contribuzione volontaria. Tale importo è determinato prendendo a riferimento la retribuzione dei dodici mesi meno remoti rispetto alla data di anticipo su cui applicare l’aliquota di contribuzione prevista per il fondo dove viene effettuato il versamento “volontario”. Il contributo del datore punta a ridurre l'onere di restituzione del prestito pensionistico per i lavoratori che, secondo le proiezioni già effettuate su pensionioggi.it, si aggirerà intorno al 5% netto dell'assegno per ogni anno di anticipo (qui è possibile simulare il peso dell'ape sulla pensione).

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