Riforma Pensioni, Ecco le richieste della Sinistra Dem

redazione Venerdì, 24 Giugno 2016
La Camusso avverte: “stiamo maneggiando una cosa complessa, non vogliamo partecipare all'annuncio di soluzioni che non ci sono ancora". 
Accordo ancora distante tra Governo e sindacati sulle pensioni. L'incontro di ieri è stato un altro tavolo interlocutorio dove la parte sindacale ha rappresentato gli altri temi, oltre all'APE, su cui è necessario un intervento urgente. Si è parlato di lavori usuranti, lavoratori precoci, esodati, ricongiunzioni onerose e carriere discontinue dei giovani. “Stiamo discutendo – ha detto Susanna Camusso al termine della riunione –, ma siamo lontani dal dire che ci sono risposte e soluzioni. Non ci sono elementi di merito da valutare". 

Per Camusso “stiamo maneggiando una cosa complessa, non vogliamo partecipare all'annuncio di soluzioni che non ci sono ancora". Giudizio sospeso per i sindacati sull'APE i cui effetti potranno essere studiati solo quando il Governo fornirà ulteriori indicazioni circa l'entità delle penalizzazioni (la rata di restituzione del prestito) che saranno applicate sulla pensione. "La nostra piattaforma parla del sistema previdenziale nel suo complesso e non di un pezzettino e delle risorse da dare ai giovani e alle pensioni del futuro. Non abbiamo elementi ad oggi per una valutazione finale perché siamo ancora dentro l'esame dei titoli. Non ci sono gli elementi di merito su cui fare una valutazione" ha indicato la Camusso. "Per noi – ha sottolineato la sindacalista – è prevalente la necessità che deve mutare l'assetto del sistema per i giovani, per i lavoratori e gli attuali pensionati".

Ieri intanto è arrivato un nuovo pressing da parte della sinistra Dem. Un'occasione per riavvicinare la base al partito democratico e ricucire lo strappo dopo i risultati deludenti delle amministrative. Sia la Gnecchi che Damiano, i due esperti del Partito Democratico in materia pensionistica, chiedono di ridurre al minimo le penalizzazioni ed i costi finanziari legati all'APE. "Per noi, le categorie più deboli (disoccupati, precoci, addetti a lavori usuranti ed invalidi), non debbono essere gravate di alcun onere (nella restituzione del prestito, ndr)" ha detto Damiano. Obiettivo dei Dem è quello di avvicinare il più possibile l'APE al ddl 857 presentato nel 2013 da Damiano e Baretta seppur con la variante del coinvolgimento del settore bancario ed assicurativo nell'erogazione delle somme. Dunque una penalità socialmente sostenibile (entro l'8%) ma che potrebbe anche sparire per le situazioni di maggior disagio.

L'altro sforzo che chiedono i Dem è di arrivare a quattro anni di anticipo contro i tre proposti dal Governo dato che ben 7 mesi sono stati già mangiati dalla speranza di vita scattata lo scorso 1° gennaio. Per Damiano, che ieri ha lanciato un manifesto dei nodi da sciogliere, occorre, parallelamente, risolvere il problema degli esodati con l’ottava ed ultima salvaguardia. “Non chiediamo di sfondare il tetto dei 172.000 salvaguardati o di stanziare nuove risorse: i numeri ed i soldi ci sono nel Fondo esodati e non sarebbe sopportabile alcuno scippo”, ha concluso. Per Damiano bisogna poi ricordarsi delle ricongiunzioni onerose, degli invalidi, i macchinisti ferrovieri ed altre situazioni di disagio causate dalla Legge Fornero. 

Per il leader della Uil, Carmelo Barbagallo, il confronto prosegue: “Non abbiamo rotto, quindi stiamo lavorando". E ha puntualizzato: "Discutiamo di tutti i punti. L'Ape interessa di più il governo”.

Segui su Facebook tutte le novità su pensioni e lavoro. Partecipa alle conversazioni. Siamo oltre cinquantamila

© 2022 Digit Italia Srl - Partita IVA/C.f. 12640411000. Tutti i diritti riservati