Riforma Pensioni, Sindacati in Piazza per rilanciare la Fase "Due"

redazione Sabato, 14 Ottobre 2017
Chieste anche più risorse per l'Ape sociale ed il pensionamento con 41 anni di contributi per i lavoratori precoci.
 Cambiare le pensioni, dare lavoro ai giovani, difendere l’occupazione, garantire a tutti una sanità efficiente e rinnovare i contratti, a partire da quelli pubblici. Con questo slogan sono scesi oggi in Piazza in tutta Italia Cgil, Cisl e Uil a sostegno dei tavoli di discussione con il Governo in vista dell'imminente presentazione della legge di bilancio 2018. Le tre confederazioni chiedono di inserire nella legge di bilancio una serie di provvedimenti in materia di lavoro, previdenza, welfare e sviluppo.

Nel dettaglio: più risorse per l’occupazione dei giovani e per gli ammortizzatori sociali; il congelamento dell’innalzamento automatico dell’età pensionabile legato all’aspettativa di vita; un meccanismo che consenta di costruire pensioni dignitose per i giovani che con carriere discontinue; la riduzione dei requisiti contributivi per l’accesso alla pensione delle donne con figli o impegnate in lavori di cura; l’adeguamento delle pensioni attuali; la piena copertura finanziaria per il rinnovo e la rapida e positiva conclusione dei contratti del pubblico impiego; risorse aggiuntive per la sanità e il finanziamento adeguato per la non autosufficienza. Una sentiero molto stretto perchè le risorse a disposizione per la prossima legge di bilancio appaiono ridotte.

Il ministero ampia le maglie per l'Ape Social

Un risultato intanto è stato portato a casa: a seguito dell'allarme lanciato dalla Cgil il Ministero del Lavoro ha ieri chiesto all'Inps di rivedere la posizione dell'Istituto interpretando in modo più estensivo possibile la normativa sull'Ape sociale e sui lavoratori precoci. La posizione del Ministero dovrebbe scongiurare il rigetto di decine di migliaia di domande in particolare di quei soggetti che si erano rioccupati, anche per un solo giorno, dopo la scadenza degli ammortizzatori sociali. Per la Uil il risultato comunque non basta in quanto è necessario ampliare la platea degli aventi diritto a queste due forme (minime) di flessibilità. Resta in particolare di tutta evidenza la disparità di trattamento rispetto a coloro la cui disoccupazione derivi dalla scadenza di un contratto a termine. 

I temi oggetto della manifestazione saranno discussi lunedì prossimo nel corso del tavolo di confronto tra Governo e sindacati: “Ci auguriamo che il governo presenti risposte concrete ai nostri temi – sottolinea Susanna Camusso –, a iniziare dalle questioni relative alle pensioni e al lavoro e, tra queste, il blocco dell’automatismo di crescita dell’età pensionabile e una pensione contributiva di garanzia per i giovani”.  Per Barbagallo servono anche "più risorse per gli ammortizzatori sociali: dobbiamo fare in modo che il Paese si riprenda con un'economia che - ha concluso il segretario della Uil - non sia basata su decreti ma su investimenti pubblici e privati".

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