Riforma Pensioni, Sindacati pronti allo sciopero generale in assenza di risposte

redazione Giovedì, 19 Maggio 2016
La parte sindacale chiede la ripresa immediata del tavolo di confronto per correggere la Riforma del 2011 e restituire potere d'acquisto alle pensioni e dignità al lavoro dei giovani
 I sindacati pronti allo sciopero generale se non ci saranno risposte da parte del governo sulla modifica delle legge Fornero chiesta da tempo da pensionati e sindacati. Lo hanno annunciato oggi dalla manifestazione nazionale che si è tenuta a Piazza del Popolo a Roma per chiedere al governo la rivalutazione delle pensioni, la parificazione fiscale con i lavoratori dipendenti e le detrazioni fino a 80 euro al mese esistenti per i redditi da lavoro più bassi. "Chiediamo - ha detto il numero uno della Spi Cgil Ivan Pedretti - la parificazione fiscale. Vogliamo pagare le tasse come i lavoratori dipendenti perché ora ne paghiamo di più". 

Se non ci saranno risposte alle richieste dei pensionati e a quelle delle confederazioni sulla modifica della legge Fornero sulla previdenza "è perfettamente ragionevole" pensare ad uno sciopero generale. "Le cose si fanno così" ha detto la leader Cgil, Susanna Camusso " manifestando e scioperando se le risposte non ci sono". Camusso ha ribadito che bisogna modificare la legge Fornero perchè è "profondamente ingiusta". "Conviene al governo avere disponibilità a trovare una soluzione".  Nelle trattative "si cerca di discutere e trovare una soluzione ma se la soluzione non si trova non c'è altro da fare che lottare". Lo ha affermato il numero uno della Uil, Carmelo Barbagallo, a proposito della richiesta dello Spi-Cgil alle confederazione di mettere in campo uno sciopero a sostegno delle richieste sulla previdenza. "Se dal governo non ci sono risposte - ha detto - lo sciopero è inevitabile. Lo sciopero è l'ultima cosa che bisogna fare ma se è necessario bisogna farlo". 

"Si deve volere con forza una buona conclusione". Lo dice il segretario generale della Cisl, Annamaria Furlan, commentando le dichiarazioni della Cgil secondo le quali senza risposte del governo sulla previdenza si dovrebbe andare allo sciopero generale. "Il 24 maggio - ha detto la Furlan - vado con questo spirito, ovvero che con il dialogo anche la peggiore legge pensionistica riusciamo a cambiarla. Prima di parlare di sciopero dobbiamo parlare di contenuti". 

Un risultato però la manifestazione pare già averlo ottenuto. Il tavolo di confronto si riaprirà, infatti, dal prossimo 24 Maggio con il Ministero del Lavoro per discutere delle prossime iniziative sulle politiche attive del lavoro e del capitolo pensioni. In quell'occasione i segretari Generali di Cgil, Cisl e Uil presenteranno al Ministero la piattaforma unitaria elaborata alla fine dello scorso anno che chiede una serie di modifiche sostanziali tra cui una flessibilità in uscita a partire dai 62 anni,  il tetto a 41 anni di contributi per la pensione anticipata, misura particolarmente gradita dai lavoratori precoci, si chiuda il capitolo degli esodati, dei quota 96 della scuola, dei lavoratori con carriere discontinue e pone il problema sia delle pensioni future dei giovani e delle donne che, con il solo sistema contributivo rischiano assegni molto magri. Tra le misure sul tavolo anche un rilancio della previdenza integrativa.

Non tutte le richieste saranno accolte ma qualcosa ci sarà soprattutto per quanto riguarda la flessibilità in uscita. Il Premier nei giorni scorsi ha, infatti, garantito il debutto dell'APE, un assegno pensionistico anticipato che sarà riconosciuto agli ultra 63 anni al prezzo di accettare una penalità sul reddito pensionistico graduato in funzione del reddito pensionistico.  

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