"Prima di tutto, vengono le norme per aiutare il Paese a crescere - sottolinea Zanetti - e quindi bisogna evitare l'aumento dell'Iva e ridurre la pressione fiscale sul lavoro. Poi bisogna implementare misure di protezione sociale per chi non ha né lavoro né pensione. E, dopo anni di blocco, bisogna rinnovare i contratti del pubblico impiego. Poi, e sottolineo tre volte mi spiace, ma soltanto poi, si può pensare a misure redistributive per rendere più generoso il sistema previdenziale".
"Le risorse per le pensioni ci saranno, ma difficilmente potranno coprire per intero le aspettative di chi, in modo secondo me discutibile, pone le pensioni al primo posto nella classifica delle priorità" prosegue il Viceministro che avverte: "Una cifra esatta oggi è difficile da quantificare, ma bisogna avere chiaro un ordine di priorità". Nonostante la frenata del Pil il pacchetto pensioni non salterà, assicura Zanetti "Secondo noi non deve saltare nulla, ma è necessario un ordine di priorità" né sono a rischio i conti pubblici "perché continuiamo a essere oculati".
"Chiaro però - prosegue - che questo rallentamento della crescita, che speriamo venga compensato nel secondo semestre, è un elemento di difficoltà in un'ottica di manovra espansiva". Per questo, conclude Zanetti, "serve ancora più determinazione con l'Europa per ottenere tutta la flessibilità possibile" visto che "stiamo andando avanti con un processo di riforme. Dove sta scritto che la flessibilità debba essere concessa una tantum, visto che il processo di riforma non si ferma?".