Rimborsi Pensioni, ecco il vademecum per ottenere gli arretrati dall'Inps

redazione Martedì, 12 Maggio 2015
L'ordine dei Consulenti del Lavoro pubblica la Circolare contenente le modalità per effettuare i ricorsi contro l'Inps per ottenere la liquidazione degli arretrati.

Kamsin Com'è noto la Corte costituzionale, con la sentenza n. 70/2015, ha recentemente giudicato incostituzionale il blocco della perequazione delle pensioni operato, in riferimento agli anni 2012-2013, dell'art. 24 comma 25 del dl 201/2011 che conseguentemente è da ritenersi abrogato. Si apre ora la strada al recupero del credito maturato in questi anni dai pensionati. Per fare ordine in materia, la Fondazione studi dei Consulenti del lavoro, con la circolare n. 10/2015, ha messo a punto un vademecum in cui si trovano le «istruzioni per l'uso» necessarie. In essa è contenuto tutto quello che si deve sapere per avere restituito dall'Inps quanto maturato in attesa che il Governo fissi le modalità di rimborso degli arretrati. 

In particolare la norma aveva disposto la rivalutazione piena delle pensioni non superiori a tre volte il trattamento minimo Inps dell'anno precedente l'anno di competenza della rivalutazione (per il 2011, 1.405,05 euro). Inoltre era stata prevista la rivalutazione per le pensioni d'importo compreso tra 1.405,05 euro e 1.443 euro (3 volte il trattamento minimo rivalutato) fino al valore di 1.443 euro. Tutti i trattamenti pensionistici di importo superiore a 1.443 euro non avrebbero goduto della rivalutazione all'indice inflativo di riferimento per la totalità del loro importo.

Sul punto l'ordine dei Consulenti del Lavoro ricorda come sia stato ipotizzato l’approvazione di un decreto legge che disponga i criteri ed eventuali limitazioni in ordine alla restituzione delle somme maturate dai pensionati interessati, ipotizzando l’individuazione di un diverso criterio di perequazione rispetto a quanto stabilito dall’art. 69 L. 388/2000. Sul punto si ritiene che la sentenza della Corte Costituzionale fa rivivere la citata disposizione del 2000 e dunque i soggetti interessati hanno già maturato il diritto a veder applicato tale criterio di rivalutazione. Non appare dunque consentito che un possibile decreto legge approvato oggi possa incidere retroattivamente su un diritto già entrato nel patrimonio dei pensionati interessati.

Rivalutazione. Il blocco della rivalutazione dei trattamenti pensionistici è stato giudicato dalla Corte in contrasto con i principi di proporzionalità e adeguatezza cui deve necessariamente ispirarsi la legislazione' in materia di misura dei trattamenti pensionistici, segnataménte riferita agli aspetti legati alla perequazione ovvero alla conservazione del potere di acquisto delle pensioni nel tempo. L'art. 24, comma 25, aveva bloccato l' aggancio delle pensioni alle dinamiche inflative per ben due anni e soprattutto per tutti i trattamenti pensionistici che superavano tre volte il trattamento minimo Inps. In questa generalizzata e prolungata paralisi dei trattamenti pensionistici e nel relativo impoverimento reale che ne derivava è stato rinvenuto un disegno irragionevole e conseguentemente lesivo dei principi di adeguatezza di cui all'art. 36 e di proporzionalità di cui all'art. 38 della Costituzione.

Documenti: Circolare FCL numero 10/2015

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