Province, prepensionamenti e mobilità assorbiranno 20mila esuberi

Sabato, 31 Gennaio 2015
Pubblicata la Circolare della Funzione Pubblica per gestire il personale in esubero negli enti locali riformati dalla legge Delrio la scorsa primavera.

Kamsin Palazzo Vidoni conferma il programma per gestire il personale in esubero nelle province. Secondo quanto contenuto nella Circolare della Funzione Pubblica 1/2015, pubblicata ieri dal Ministro Madia, la prima tappa sarà il 1° marzo: entro tale data gli enti provinciali dovranno attuare il taglio delle dotazioni organiche, rispettivamente del 30 e 50% calcolato sulla spesa e non sul numero dei dipendenti, per poi arrivare entro la fine di marzo all'individuazione nominativa del personale in soprannumero.

Il Collocamento a riposo. Le amministrazioni a questo punto dovranno, prima di avviare la mobilità, verificare se il personale ha i requisiti per essere collocato in prepensionamento secondo la normativa vigente (articolo 2, comma 11 del Dl 95/2012), cioè se matura la decorrenza del trattamento pensionistico, con le vecchie regole, entro il 31 Dicembre 2016

Percorsi specifici di mobilità. Resterà comunque sottratto alla mobilità, in quanto interessato a percorsi diversi, il personale che svolge i compiti di polizia provinciale e quello che svolge le funzioni presso i centri per l'impiego. Riguardo al primo la Circolare precisa che "saranno definiti specifici percorsi di ricollocazione a valle degli interventi di razionalizzazione e potenziamento dell'efficacia delle funzioni di polizia, anche in funzione di una migliore cooperazione sul territorio, garantendo in ogni caso la neutralità finanziaria. Per quanto riguarda gli impiegati nei centri per l'impiego "il personale sarà ricollocato in sede di attuazione del riordino delle funzioni in materia di servizi per l'impiego e politiche attive del lavoro".

La mobilità. Il personale non destinatario di una di queste soluzioni sarà indirizzato a seconda dei casi alle Regioni o alle Pa centrali (uffici giudiziari in primis). Per quanto riguarda l'ingresso nelle regioni la circolare prospetta una doppia ipotesi: in passato, infatti, alcune Regioni avevano delegato alle Province una serie di funzioni accompagnate dalle risorse finanziarie per il personale chiamato a svolgerle, e in questi casi con la riforma occorrerà fare marcia indietro. Quando invece non c'è questa premessa, scattano i meccanismi scritti nella legge di stabilità (commi 421-424), e il trasferimento del personale in Regione sarà effettuato «a valere sulle risorse destinate alle assunzioni», cioè assorbendo gli spazi di turn over aperti dalle uscite dell'anno precedente. In pratica tutto il turn over sarà vincolato all'assunzione dei lavoratori delle Province.

La seconda destinazione è rappresentata dalla Pubblica amministrazione centrale, a partire dagli uffici giudiziari di cui il Governo conferma il ruolo centrale nella riorganizzazione del personale ex provinciale. Sul punto, la circolare interviene sul bando di mobilità volontaria per 1.031 posti vacanti adottato dal ministero della Giustizia il 25 novembre scorso, e specifica che la mossa serve «a riassorbire il personale degli enti di area vasta e solo in via residuale», in assenza di domande da parte di questi dipendenti, «a processi di mobilità di altro personale».

I Contratti di solidarietà. Se alla fine di questo processo dovessero rimanere dei lavoratori in esubero il Ministero punta al ricorso dei «contratti di solidarietà», cioè all'attivazione di contratto a tempo parziale al fine di ripartire tra tutto il personale rimasto in servizio nell'ente di area vasta, senza più distinzione tra personale adibito alle funzioni fondamentali e quello precedentemente individuato in soprannumero. In via residuale si passa al collocamento in disponibilità: due anni all'80% dello stipendio e poi risoluzione del rapporto di lavoro.

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