Riforma Pa, Stop al Corpo Forestale. Pronto il riordino dei Corpi di Polizia

Bernardo Diaz Giovedì, 03 Settembre 2015
Via libera al passaggio delle funzioni, dei mezzi e delle risorse contro gli incendi  boschivi dal Corpo forestale dello stato ( Cfs) ai Vigili del fuoco.
I mezzi, le risorse e il personale del Corpo forestale con funzioni anti-incendio passeranno sotto i Vigili del fuoco mentre il grosso dei forestali sarà assorbito in un’altra forza di polizia, probabilmente Polizia di Stato o i Carabinieri. Un'altra parte del personale potrà transitare anche nelle pubbliche amministrazioni. E' questa una delle principali novità contenute nella Delega Pa (legge 124/2015) che attende ora di essere attuata dal Governo.

A parte questa modifica resta comunque la soppressione del Corpo forestale dello Stato che dovrà essere attuata "ferme restando la garanzia degli attuali livelli di presidio dell'ambiente, del territorio e del mare e della sicurezza agroalimentare e la salvaguardia delle professionalità esistenti". Parte di questo personale, "un contingente limitato" recita il testo della delega, potrà transitare anche in altre Forze di polizia, in conseguente corrispondenza delle funzioni alle stesse attribuite e già svolte dal medesimo personale, con l'assunzione della relativa condizione, ovvero in altre amministrazioni pubbliche. Per il personale trasferito "resta ferma la corresponsione, sotto forma di assegno ad personam riassorbibile con i successivi miglioramenti economici, a qualsiasi titolo conseguiti, della differenza, limitatamente alle voci fisse e continuative fra il trattamento economico percepito e quello corrisposto in relazione alla posizione giuridica ed economica di assegnazione". 

Con la soppressione del Corpo Forestale dello Stato il Governo acquisisce anche una delega per la riorganizzazione complessiva degli ordinamenti del personale anche di tutte le Forze di polizia (ossia Polizia di Stato, Polizia penitenziaria e Corpo forestale, a ordinamento civile, e Carabinieri e Guardia di finanza, a ordinamento militare) con l'obiettivo di una razionalizzazione e potenziamento della loro efficacia "anche in funzione di una migliore cooperazione sul territorio al fine di evitare sovrapposizioni di competenze e di favorire la gestione associata dei servizi strumentali".

In particolare si prevede la revisione della disciplina in materia di reclutamento, di stato giuridico e di progressione in carriera delle Forze di Polizia, revisione che dovrà essere raggiunta "tenendo conto del merito e delle professionalità, nell'ottica della semplificazione delle relative procedure, prevedendo l'eventuale unificazione, soppressione ovvero istituzione di ruoli, gradi e qualifiche e la rideterminazione delle relative dotazioni organiche, comprese quelle complessive di ciascuna Forza di polizia, in ragione delle esigenze di funzionalità e della consistenza effettiva alla data di entrata in vigore della Delega".GamsinC'è poi il riordino dei corpi di polizia provinciale, obiettivo che dovrà essere raggiunto escludendo in ogni caso la confluenza nelle Forze di polizia e l'ottimizzazione dell'efficacia delle funzioni del Corpo nazionale dei vigili del fuoco, "in relazione alle funzioni e ai compiti del personale permanente e volontario del medesimo Corpo anche con soppressione e modifica dei ruoli e delle qualifiche esistenti ed eventuale istituzione di nuovi appositi ruoli e qualifiche". Nel processo di revisione entrano anche le forze operanti in mare. In particolare, si prevede l'eliminazione delle "duplicazioni organizzative, logistiche e funzionali, nonché l'ottimizzazione di mezzi e infrastrutture, anche mediante forme obbligatorie di gestione associata, con rafforzamento del coordinamento tra Corpo delle capitanerie di porto e Marina militare, nella prospettiva di una eventuale maggiore integrazione, ferma restando l'organizzazione, anche logistica, e lo svolgimento delle funzioni e dei compiti di polizia da parte delle Forze di polizia".

Infine da segnalare l'istituzione del numero unico europeo 112 su tutto il territorio nazionale con centrali operative da realizzare in ambito regionale secondo modalità stabilite dai protocolli di intesa. Si tratta del cd. numero telefonico di emergenza unico in tutti i paesi dell'Unione europea. 

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