Renzi: avanti con le riforme Italicum cambiera' al Senato

Mercoledì, 30 Luglio 2014
- Roma, 30 lug. - Il Canguro funziona: emendamenti sfoltiti, opposizioni poco felici. Ma la seconda giornata di votazioni al Senato per le riforme costituzionali parte a rilento, e solo nel pomeriggio si riesce ad iniziare a pigiare i tasti del si' e del no. La mattina passa in schermaglie procedurali, in riunioni sul regolamento e in un'intensa opera di setaccio. Vengono filtrati gli emendamenti (che sono ancora parecchie centinaia, e ad andare avanti di questo passo il traguardo dell'8 agosto per l'approvazione finale e' davvero una chimera) ed espuntati quelli troppo birbanti. Del genere "Il Senato chiamiamolo Bule'" e cose di questo tipo. Anche perche' la Bule' era composta da 500 membri, e di questi tempi persino la democrazia ateniese verrebbe considerata uno spreco della casta. Quando riprendono i lavori, i dato politico piu' interessante e' la bocciatura di un emendamento presentato dal senatore Augusto Minzolini, dissidente di Forza Italia. Riproponeva il bicameralismo perfetto e l'elezione del Senato a suffragio universale, cosi' come avviene oggi. Rrespinto, ma senza troppe perdite: 171 contrari e 114 favorevoli. Il promotore a suo modo gongola: "Non ci sono i numeri per un'approvazione definitiva con la maggioranza dei due terzi, qui saranno costretti ad andare al referendum". "Mentre loro hanno finito il tempo, noi non abbiamo finito la pazienza. Grazie ai senatori che stanno sostenendo questa riforma", gli twitta in tutta risposta Matteo Renzi, a voler significare che la partira sara' pure lunga, ma lui lascera' che Palazzo Madama lavori dalle 9 alle 24 tutti i giorni, domenica comprese, fino a quando questa lettura delle riforme non sara' varata. Di piu': "Non molliamo di un centimetro. Ci vorranno nottate in Senato, pomeriggi alla Camera, weekend a Palazzo Chigi non importa. Noi con calma e determinazione riporteremo questo Paese la' dove deve stare. Ad accogliere le donne che vengono incarcerate per la loro fede religiosa, a giocare un ruolo nei complicatissimi equilibri (o squilibri) di politica internazionale, a togliere polvere da un'Europa che non puo' andare avanti nella noia e nella burocrazia". Soprattutto, quella del premier e' una mezza promessa molto piu' terra terra della crisi mediorientale: "L'Italicum e' stato gia' approvato alla Camera. Sara' modificato dal Senato e diventera' legge definitivamente". Bisogna vedere che ne pensera' l'Altro contraente del patto del nazareno. .

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