Renzi: Mille giorni ultima chance Il tempo delle rendite e' finito

Martedì, 16 Settembre 2014

- Roma, 16 set. - "Qualcuno ha dipinto la scelta del provvedimento dei 'Mille giorni' come un tentativo di dilazionare, di perdere tempo. Mai lettura puo' essere piu' grottesca e ridicola". Lo ha detto il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, aprendo il suo intervento alla Camera sulle linee di programma dell'esecutivo. "I 'Mille giorni' - ha spiegato - sono l'ultima chance per recuperare il tempo perduto. Dopo aver perso tanto tempo negli anni passati, ora abbiamo l'ultima chance. Se perdiamo - ha concluso - non perde il governo ma l'Italia".

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L'Italia ha interrotto caduta, ma non basta

"L'Italia ha interrotto la caduta ma non basta. I numeri non sono piu' quelli devastanti di mesi fa ma chi si accontenta di fermare la caduta non sta bene" ha detto Renzi facendo notare che, se e' vero che l'Italia prima era in recessione insieme agli altri paesi, ora ha fermato la sua caduta mentre gli altri cominciano timidamente a riprendersi e ammonisce che questo non basta, bisogna ripartire.

Meglio chi si spacca schiena dei professionisti della tartina

"Rispetto al derby tra i 'professionisti della tartina' e l'Italia che si spezza la schiena, noi stiamo con questa seconda parte" ha aggiunto. Con la riforma del Senato "i senatori hanno dimostrato che il tempo delle rendite e' finito che i sacrifici li chiediamo prima per noi. Se la politica fa la sua parte - ha sottolineato - allora e' in condizione di chiedere a un magistrato di fare le ferie come un cittadino qualsiasi".

Stop alla melina, ma non per andare a voto

"Bisogna varare la legge elettorale subito non per andare al voto, altrimenti non avrebbe senso presentare il programma dei mille giorni, ma per mettere fine alla melina sulle riforme". Ha concluso, spiegando che la legge elettorale si deve fare cercando un accordo possibile senza veti, perche' non e' possibile che qualcuno si scelga la sua legge elettorale. Una "ennesima melina" sulla legge elettorale, ha spiegato, "suonerebbe come un affronto a cio' che e' stato detto da autorevoli esponenti come il presidente della Repubblica e sarebbe uno schiaffo alla dignita' della classe politica che si dimostrerebbe incapace di trovare delle soluzioni".

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