Riforme: Calderoli, se restano 7. 800 emendamenti no armonizzazione

Giovedì, 24 Luglio 2014
- Roma, 24 lug. - "Se il numero degli emendamenti resta quello", ovvero 7.800, "non c'e' armonizzazione consentita, perche' sarebbe come mettere due litri d'acqua in una bottiglia da un litro. Quindi, o il governo decide di far decadere alcuni decreti" che sono in scadenza e toglierebbero tempo all'Aula del Senato da dedicare alle riforme, "oppure decidi di prendere un bottiglione piu' ampio, da tre litri... Pero' devi comunque superare la data dell'8 agosto", cioe' data indicata come termine ultimo per l'approvazione in prima lettura del ddl costituzionale. E' l'analisi che svolge il leghista Roberto Calderoli, relatore del ddl Boschi, parlando con i giornalisti. "La tagliola - aggiunge Calderoli - non puo' essere applicata fino all'8 agosto. Con la devolution - ricorda - noi la facemmo scattare solo alla 24esima seduta". Insomma, per Calderoli l'armonizzazione dei tempi, ipotizzata oggi in capigruppo dalla maggioranza, per abbattere i tempi di discussione in Aula, al momento non e' uno strumento utilizzabile. E comunque, "l'armonizzazione dei tempi la deve decidere la capigruppo". Infine Calderoli giudica una "cretinata" l'aver stabilito un tour de force al Senato, con sedute fino alle 24 e anche di sabato e domenica, "perche' l'incidente puo' capitare solo alla maggioranza...". .

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