Riforme: rissa sul web Grillo-Renzi, colpo di Stato colpo di sole

Sabato, 26 Luglio 2014
- Roma, 26 lug. - Mi tirano la giacca da tutte le parti, l'hanno sformata (e questo, detto da un gentiluomo elegante come lui, suona particolarmente grave), ma io sono e resto il garante di tutti. Il giorno dopo la decisione contrastata sul voto segreto sulle riforme, il Presidente del Senato interviene per difendere il proprio operato da seconda carica dello Stato, super partes nonostante i mugugni del Pd. "A proposito dei tempi, dell'ostruzionismo e del contingentamento voglio dire innanzitutto che lo spettacolo offerto dal duro scontro politico di questi giorni mi ha molto addolorato e, in alcuni momenti, indignato", spiega ricevendo la Stampa Parlamentare, "negli ultimi giorni ho rivolto ripetuti appelli per convincere le parti ad aprire un tavolo di mediazione, soprattutto su quei punti che potrebbero essere oggetto di una riscrittura da parte dei relatori. Questo darebbe modo di poter trattare in maniera approfondita in aula soltanto quegli emendamenti che affrontano i temi di interesse, lasciando cadere quelle migliaia 'di contorno'. Lo stallo e' evidente e, per usare le famose parole di don Milani, 'sortirne tutti insieme e' politica'". Il fatto e' che il clima non appare di quelli che sognava il Prete di Barbiana. Il governo incassa la fiducia sul dl Competitivita', ma le opposizioni non partecipano neanche al voto. Renzi e Grillo, poi, tornano a beccarsi. Il secondo accusa: le riforme approvate cosi' sono un colpo di Stato. Il primo ribatte: in realta' qualcuno ha solo preso un colpo di sole. Controreplica: niente sole, si tratta della P2. E il Premier: "io vado avanti, non mollo. Il voto segreto non mi preoccupa, la maggioranza tiene e comunque se si va sotto al Senato poi si corregge tutto alla Camera". .

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