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Rossini V - Results from #75

 

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Rossini V

Franco Rossini, già avvocato ed esperto in diritto del lavoro e della previdenza collabora dal 2013 con PensioniOggi.it. 

Pensioni

Esodati, ecco chi sono i nuovi 32.100 salvaguardati

Venerdì, 04 Luglio 2014

Ieri c'è stato l'atteso via libera della Camera al sesto provvedimento di salvaguardia in favore dei lavoratori esodati. L'emendamento governativo ha ottenuto a tempo di record il disco verde di Montecitorio con 245 voti favorevoli, 80 astenuti (Lega, M5S, Sel), un contrario e ora passa al Senato. Kamsin Si tratta come già anticipato nei giorni scorsi su Pensioni Oggi di un provvedimento "tampone" frutto di un compromesso tra forze politiche che chiedevano una revisione piu' ampia dei regimi derogatori attualmente presenti e il governo che doveva rispettare vincoli di bilancio piuttosto stringenti. La sesta salvaguardia, che ha un costo di circa 2 miliardi di euro, viene coperta con i risparmi conseguiti nell'ambito del secondo e del quarto provvedimento e riducendo i fondi destinati alla cassa integrazione e alla mobilità.

Sostanzialmente il provvedimento (qui il testo del disegno di legge) è passato intatto essendo stati respinti tutti gli emendamenti richiesti dalle opposizioni che premevano per un allargamento della platea. La salvaguardia prevede, sempre che non siano apportate correzioni nel corso dell'esame al Senato, nuovi 8.100 lavoratori salvaguardati e la riassegnazione di 24 mila posizioni avanzate nell'ambito della seconda e della quarta salvaguardia. Un totale pertanto di 32.100 nuovi salvaguardati che potranno contare sull'estensione di un anno dei vincoli temporali per tutti i profili di tutela attualmente esistenti. In particolare viene consentito di maturare la decorrenza della pensione entro il 6 gennaio 2016 per alcune tipologie di lavoratori (lavoratori in congedo, autorizzati ai volontari e cessati dal servizio con accordi o con risoluzione unilaterale) e la tutela di una nuova categoria, cioè chi ha concluso un contratto a tempo determinato tra il 2007 e il 2011, non ha più trovato un impiego a tempo indeterminato.

Il plafond numerico per queste categorie è di 1.800 per i lavoratori in congedo per assistere parenti disabili; 12mila per i prosecutori volontari; 4mila per i lavoratori con contratto a tempo determinato; 8.800 i cessati con risoluzione o accordo con il datore.

In favore dei lavoratori in mobilità si prevede poi la tutela di altri 5.500 lavoratori collocati in mobilità ordinaria a seguito di accordi governativi o non governativi, stipulati entro il 31 dicembre 2011, cessati dal rapporto di lavoro entro il 30 settembre 2012 che perfezionano, entro il periodo di fruizione dell’indennità di mobilità ovvero, anche mediante il versamento di contributi volontari, entro dodici mesi dalla fine dello stesso periodo, i requisiti di pensionamento vigenti al 6 dicembre 2011. Si tratta questo di un intervento importante volto a consentire, per la prima volta, la possibilità di tutela anche di coloro che non sono riusciti a maturare il diritto entro gli stretti tempi della mobilità.

La rimodulazione -  L'intervento, come già evidenziato, più che incrementare in modo consistente i posti disponibili rimodula quelli a disposizione attraverso il taglio di 24mila posizioni contenute nei provvedimenti precedenti. Nel dettaglio vengono eliminati 20mila dei 40mila posti che la seconda salvaguardia aveva previsto per i lavoratori destinati alla mobilità a seguito di accordi siglati in sede governativa entro il 2011 (articolo 22, comma 1, lettera a) del Dl 95/2012). Nello specifico l'intervento innova l'articolo citato specificando che la tutela è attivabile in favore dei lavoratori percettori di cassa integrazione guadagni che cessano dall'attività entro il 31 Dicembre 2016 e di coloro che cessano entro il 31 dicembre 2014 i cui nominativi siano stati comunicati al Ministero del lavoro entro il 31.12.2014. Sempre a condizione che tali soggetti maturino i requisiti per il pensionamento entro la fruizione dell'indennità di mobilità.

Inoltre scatta un taglio di 4mila dei 6.500 posti previsti con la quarta salvaguardia per chi è stato licenziato o si è dimesso a seguito di accordi. Qui tuttavia non vengono previste innovazioni normative.

Zedde

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Pensioni

Esodati, tempi brevi per l'approvazione della sesta salvaguardia

Giovedì, 03 Luglio 2014

Proseguono i lavori in Parlamento sulla sesta salvaguardia. Ieri il provvedimento governativo che prevede l'estensione delle previgenti regole di pensionamento in favore di ulteriori 32.100 persone è stato discusso in Aula alla Camera che già oggi dovrebbe dare il via libera definitivo. Kamsin L'obiettivo del governo è quello di concludere la conversione in legge dell'emendamento entro fine mese per poi concentrarsi sulla legge di stabilità. Quindi i tempi saranno brevi, per questa ragione la proposta passerà senza particolari stravolgimenti o estensioni come invece hanno chiesto alcune forze politiche (in particolare Lega e Sel). Ieri infatti sono state bocciate tutte le proposte correttive e tutti i gruppi, a eccezione di Ncd e Scelta civica, hanno presentato un ordine del giorno che impegna il governo a trovare una soluzione "strutturale" al problema con la prossima legge di Stabilità.

Il testo governativo, lo si ricorda, riscrive il testo della pdl 224 (proposta Damiano), e sposta al 6.1.2016 (dal 6.1.2015 attuale) i termini per il riconoscimento delle tutele aperte in favore degli autorizzati ai volontari; ai lavoratori cessati dal servizio (con accordo o senza accordo con il datore) e i lavoratori in congedo. Inoltre si aggiunge una nuova categoria, quella dei cessati da un rapporto di lavoro a tempo determinato. Le tutele "nette" aggiuntive saranno 8.100, facendo salire il computo totale a 170.230 "esodati" salvaguardati.

Nello specifico l'intervento riarticola i profili di tutela attualmente aperti con riguardo: a) ai lavoratori in mobilità (5.500 soggetti); b) ai prosecutori volontari (12.000 soggetti); c) ai lavoratori cessati per accordi individuali o collettivi, licenziati individuali (8.800 soggetti);  d) ai lavoratori in congedo per la cura di parenti disabili (1.800 soggetti). Ed estende inoltre la platea dei beneficiari anche ad una nuova categoria: e) i cessati da un rapporto di lavoro a tempo determinato (4mila soggetti).

Intervento che viene attuato, come già detto, attraverso 8.100 nuove posizioni da finanziarie e 24mila già finanziate ma non utilizzate. Si tratta nello specifico di 20mila posizioni derivanti dalla seconda salvaguardia che viene pertanto ridotta da 55mila a 35mila posizioni (con un intervento chirurgico sull'articolo 22, comma 1, lettera a) del Dl 95/2012 che riduce la capienza del contingente da 40mila a 20mila posti) e da 4mila posizioni rese disponibili nella quarta salvaguardia che vede ridursi la capienza del contingente dei cessati unilaterali da 6.500 posizioni a 2.500 (l'intervento opera sull'articolo 11, comma 2 del Dl 102/2013).

I profili di tutela individuati dalle lettere da b) a e) vedono allargarsi il vincolo della decorrenza al 6.1.2016; mentre con riferimento alla lettera a) si prevede la necessità di perfezionare il diritto a pensione entro la fruizione dell'indennità di mobilità ovvero entro i 12 mesi dalla scadenza della stessa mediante il versamento dei contributi volontari.

Zedde

 

 

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Pensioni

Esodati, parte oggi la discussione in Aula sulla Sesta salvaguardia

Mercoledì, 02 Luglio 2014

E' arrivato ieri il disco verde della commissione Lavoro di Montecitorio all'emendamento del Governo che concede la sesta salvaguardia per gli "esodati" dalla riforma delle pensioni Monti-Fornero di fine 2011. Il testo arriverà oggi pomeriggio all'esame dell'Aula. Kamsin I tempi di approvazione saranno rapidi, hanno assicurato fonti vicine all'esecutivo; l'obiettivo è dare un primo concreto segno che qualcosa, sul fronte delle tutele previdenziali, si sta iniziando a muovere dopo diversi mesi di stallo. Con l'emendamento si spostano di un altro anno al 6 gennaio 2016 (48 mesi dall'entrata in vigore del decreto legge 201/2011) i requisiti per ottenere il riconoscimento della salvaguardia e si allarga la platea dei beneficiari a un nuova categoria: i cessati da un rapporto di lavoro a tempo determinato. Si tratta di 4mila lavoratori che hanno perso il contratto a termine tra il 2007 e il 2011, non più rioccupati a tempo indeterminato, per i quali sono maturati i requisiti per utili per conseguire la decorrenza del trattamento pensionamento entro il 6.1.2016, per l'appunto.

Il testo della proposta di legge estende quei profili di tutela soggetti ad un vincolo temporale entro cui deve essere maturato il diritto alla decorrenza pensionistica. Si tratta nello specifico dei lavoratori in mobilità (5.500 soggetti); i prosecutori volontari (12.000 soggetti); i lavoratori cessati per accordi individuali o collettivi, licenziati individuali (8.800 soggetti); i lavoratori in congedo per la cura di parenti disabili (1.800 soggetti), oltre come già detto, alla nuova categoria dei cessati da un rapporto di lavoro a tempo determinato (4mila soggetti).

Complessivamente sono 32.100 i nuovi tutelati da questa nuova iniziativa governativa, che verrà finanziata in larga parte attingendo alle risorse stanziate per la seconda (i 55mila del decreto dell'ottobre 2012) e la quarta salvaguardia (i 9mila del Dl 102 del 2013) risultate, in entrambi i casi, superiori alle domande che hanno ottenuto l'ok Inps. Mentre saranno 8.100 le posizioni da finanziarie dal governo.

Zedde

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Pubblico Impiego

Riforma Pa, licenziabile il dipendente con i requisiti per la pensione anticipata

Lunedì, 30 Giugno 2014

Le pubbliche amministrazioni potranno risolvere unilateralmente il rapporto di lavoro in favore dei dipendenti che hanno raggiunto i requisiti per la pensione anticipata. E' questa l'altra importante misura introdotta con il decreto sulla riforma della pubblica amministrazione in materia previdenziale (oltre all'abolizione del trattenimento in servizio). Kamsin E' quanto precisa   l'articolo 1, comma 5 del decreto legge 90/2014 che chiarisce la portata dell'articolo 72 del Dl 112/2008, in tema di risoluzione unilaterale del rapporto di lavoro, alla luce delle modifiche apportate dalla riforma Fornero. Viene precisato che, per procedere in tal senso i dipendenti devono aver maturato i 40 anni di servizio, se hanno raggiunto un diritto a pensione entro il 31 dicembre 2011; mentre dopo tale data, valgono i requisiti previsti dal Dl 201/2011, che, per il 2014, sono fissati in 42 anni e 6 mesi per gli uomini e 41 anni e 6 mesi per le donne.

Il comma 5 precisa che la norma è attivabile nei confronti del personale delle pubbliche amministrazioni di cui all’articolo 1, comma 2, del d.lgs. 165/2001 inclusi il personale delle autorità indipendenti e i dirigenti medici responsabili di struttura complessa. Si ritiene, nel silenzio della norma, che le amministrazioni potranno procedere in tal senso solo in presenza dei requisiti individuati dalla Circolare della Funzione Pubblica 2/2012 che aveva indicato che la risoluzione del rapporto di lavoro non può essere esercitata fin tanto che il lavoratore sia interessato alla penalizzazione di cui all'articolo 24, comma 10 del Dl 201/2011. 

Zedde

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Pensioni

Esodati, settimana chiave per la sesta salvaguardia

Domenica, 29 Giugno 2014

Sarà una settimana chiave per gli esodati. Mercoledì 2 luglio inizierà infatti la discussione in Aula alla Camera sul destino della sesta salvaguardia annunciata la scorsa settimana dal ministro del Lavoro Giuliano Poletti. Kamsin Si tratta, come anticipato da Pensioni Oggi nei giorni scorsi, di un provedimento che estende i profili di tutela già attualmente esistenti ad ulteriori 32 mila 100 esodati, mediante un allungamento (da 36 a 48 mesi, fino al 6 gennaio 2016) dall'entrata in vigore della legge n. 214/2011 del periodo di maturazione dei requisiti utili ad ottenere la decorrenza della prestazione pensionistica.

Inclusi nel contingente anche i cosiddetti «cessati a tempo determinato» (4mila posizioni), che non risultano «rioccupati a tempo indeterminato». Nulla invece viene previsto in favore dei lavoratori autorizzati prima del 20 luglio 2007, l'altra grande categoria "dimenticata" dal governo in questi ultimi anni.  

L'intervento dell'esecutivo, stabilisce, si legge nel testo che modifica, fra l'altro, la legge 228/2012 che «all'articolo 1, comma 235 e successive modificazioni e integrazioni, gli importi indicati al quarto periodo sono ridotti di 198 milioni di euro per l'anno 2016, 380 per il 2017, 495 per il 2018, 240 per il 2019 e 35 milioni per il 2020.

I ritocchi, poi, proseguono con riferimento alla disciplina di una successiva tranche di tutelati, la legge 124/2013, riguardando «2 mila 500 soggetti», per la cui copertura si prevede un «limite massimo di 77 milioni per l'anno 2014, di 83 per il 2015, di 63 per il 2016, di 43 per il 2017, di 24 per il 2018 e di 6 milioni per l'anno 2019»; nel complesso, dunque, i 32 mila 100 beneficiari conteranno su una soglia massima di 43 milioni per l'anno 2014, 218 per il 2015, 378 per il 2016, 331 per il 2017, 203 per il 2018, 173 per il 2019, 128 per il 2020, 49 per il 2021 e 4 per il 2022.

I nuovi salvaguardati sarebbero così individuati: a) lavoratori in mobilità (5.500 soggetti); b) prosecutori volontari (12.000 soggetti); c) lavoratori cessati per accordi individuali o collettivi, licenziati individuali (8.800 soggetti);  d) lavoratori in congedo per la cura di parenti disabili (1.800 soggetti); e) cessati da un rapporto di lavoro a tempo determinato (4mila soggetti).  Per un totale di 32.100 nuovi salvaguardati di cui però 24mila vengono recuperati dalla seconda salvaguardia e dalla quarta salvaguardia e i restanti 8mila sono finanziati con nuove risorse. 

La verà novità del provvedimento sono i cessati dal lavoro tra il gennaio 2007 e il 31 dicembre 2011, non rioccupati a tempo indeterminato, i quali, si specifica, possono perfezionare i requisiti utili a comportare la decorrenza del trattamento pensionistico, secondo la disciplina vigente prima della data di entrata in vigore della legge 214/2011, entro il 6 gennaio 2016.

Zedde

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