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Misto o Contributiva?

08/09/2020 08:57#70209 da maurc
Risposta da maurc al topic Misto o Contributiva?

Nicola54 ha scritto: ______________________________
Estratto da par. 2.10b Circolare INPS n. 95/2015:
In caso di svolgimento di attività lavorativa in forma autonoma, di impresa individuale o parasubordinata, dalla quale derivi un reddito inferiore al limite utile ai fini della conservazione dello stato di disoccupazione, il soggetto beneficiario deve informare l'INPS entro un mese dall'inizio dell’attività, o entro un mese dalla domanda di NASpI se l’attività era preesistente, dichiarando il reddito annuo che prevede di trarre da tale attività.


al link 'stato di disoccupazione' leggo:
La condizione di "non occupazione" è quella di coloro che non sono occupati in un'attività lavorativa in forma subordinata o autonoma, oppure di coloro che, pur svolgendo tale attività, ne ricavino un reddito annuo inferiore ad euro 8.000, per il lavoro subordinato o parasubordinato, e ad euro 4.800 per il lavoro autonomo. In quest'ultimo caso, i servizi sociali o sanitari dovranno fare riferimento alla condizione di "non occupazione" che può essere autocertificata dall'utente (art. 19 comma 7 del d. lgs. 150/2015), autocertificazione che le amministrazioni interessate provvederanno poi a verificare.

se non ho capito male sarebbe compatibile lo svolgimento di attività autonoma e quindi l'iscrizione come artigiano/commerciante a seguito di autocertificazione di un reddito inferiore a €4.800

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08/09/2020 08:13#70208 da Nicola54
Risposta da Nicola54 al topic Misto o Contributiva?
La domanda :
"L'iscrizione alla gestione artigiani è possibile durante la naspi? (immagino non sia possibile mentre si è dipendenti)".
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Estratto da par. 2.10b Circolare INPS n. 95/2015:
In caso di svolgimento di attività lavorativa in forma autonoma, di impresa individuale o parasubordinata, dalla quale derivi un reddito inferiore al limite utile ai fini della conservazione dello stato di disoccupazione, il soggetto beneficiario deve informare l'INPS entro un mese dall'inizio dell’attività, o entro un mese dalla domanda di NASpI se l’attività era preesistente, dichiarando il reddito annuo che prevede di trarre da tale attività.

Estratto da par. 2.9.a Circolare INPS n. 95/2015:
Il lavoratore avente diritto alla corresponsione della NASpI può richiedere la liquidazione anticipata in un’unica soluzione dell’importo complessivo del trattamento che gli spetta e che non gli è stato ancora erogato, a titolo di incentivo all’avvio di un’attività lavorativa autonoma o di impresa individuale o per la sottoscrizione di una quota di capitale sociale di una cooperativa nella quale il rapporto mutualistico ha ad oggetto la prestazione di attività lavorativa da parte del socio.

Collaboro con patronato INCA CGIL a Roma

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07/09/2020 22:59#70207 da maurc
Risposta da maurc al topic Misto o Contributiva?

Domino ha scritto: Nel prossimo futuro, visto che ho vari amici ed ex-colleghi che continuano a chiedermi i dettagli operativi di ciò che ho fatto, a beneficio loro (ma anche del forum), se avrò un po’ di tempo a disposizione potrei decidere di riassumere in un unico post (in una nuova discussione dedicata al riscatto di laurea per lavoratori dipendenti, artigiani e commercianti) tutto quello che ho disseminato in varie discussioni.


Domino, se hai tempo e voglia sarebbe una gran cosa...

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07/09/2020 22:49#70206 da maurc
Risposta da maurc al topic Misto o Contributiva?
grazie mille per le esaurienti risposte
appena ho un po' di tempo leggo nei vari link

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07/09/2020 19:18#70205 da Domino
Risposta da Domino al topic Misto o Contributiva?
Maurc, queste sono le risposte che posso dare alle tue domande.

1) l'iscrizione alla gestione artigiani è possibile durante la naspi? (immagino non sia possibile mentre si è dipendenti)

Nel mio caso avevo cessato l’attività da dipendente e si era conclusa l’erogazione della Napsi ma nei link seguenti si trovano varie informazioni

www.pensionioggi.it/notizie/fisco/pensio...e-regole-78678656757

www.pensionioggi.it/notizie/lavoro/naspi...bordinato-o-autonomo

2) per quanto tempo è necessario versare i contributi prima di poter riscattare la laurea?

Il riscatto della laurea si può chiedere in ogni gestione previdenziale in cui è stato accreditato almeno un periodo contributivo, vale a dire 1 settimana per i lavoratori dipendenti e 1 mese per artigiani & commercianti (per questi ultimi i contributi sul minimale di reddito si pagano ogni trimestre, ma con la utility che INPS mette a loro disposizione per il “calcolo della codeline” si potrebbe fare il frazionamento a livello mensile)

3) è necessario far figurare un minimo di attività (emissione fatture e relativo incasso)?

In realtà i contributi sul minimale di reddito si pagano anche in totale assenza di fatture e, dal punto di vista fiscale, l’Agenzia delle Entrate non solleva alcuna questione se si apre una P.IVA e dopo alcuni mesi o un anno la si chiude senza aver emesso alcuna fattura (fermo restando l’adempimento di fare comunque la dichiarazione con il modello Redditi per le P.IVA e non con il 730).
Ma dal punto di vista previdenziale, un patronato mi ha detto che (cito testualmente) “ci potrebbero essere verifiche ispettive INPS per valutare eventuali forme di elusione di contributi e anche se, a rigore, non dovrebbe esserci un vero e proprio obbligo di generare reddito e produrre fatture potrebbe essere opportuno farlo, anche in modo limitato”.
E aprendo una P.IVA con un codice Ateco che faccia riferimento a esperienze professionali o a interessi personali non dovrebbe essere difficile offrire (e fatturare) alcuni servizi. Oltretutto per una ditta individuale in regime forfettario ci sono numerose semplificazioni (esenzione dall’obbligo di fatturazione elettronica, ecc.) che rendono la vita molto facile a chi, venendo solo da esperienze da lavoro dipendente, potrebbe trovare ostica tutta questa materia.
Riguardo agli incassi valgono le disposizioni correnti, in termini di massimali sull’utilizzo del contante, ecc.

In generale, gli approfondimenti fatti prima di iniziare la mia “avventura da artigiano” e quanto accaduto dopo l’ho descritto sia in questa discussione che in altre, di cui allego i link qualora ci sia qualcuno interessato a leggerle (a patto di avere molto tempo a disposizione…).

www.pensionioggi.it/forum/pensioni/9669-...ti-e-quota-100#69803

www.pensionioggi.it/forum/pensioni/9575-...nte-a-autonomo#69879

Nel prossimo futuro, visto che ho vari amici ed ex-colleghi che continuano a chiedermi i dettagli operativi di ciò che ho fatto, a beneficio loro (ma anche del forum), se avrò un po’ di tempo a disposizione potrei decidere di riassumere in un unico post (in una nuova discussione dedicata al riscatto di laurea per lavoratori dipendenti, artigiani e commercianti) tutto quello che ho disseminato in varie discussioni.

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07/09/2020 11:00#70200 da maurc
Risposta da maurc al topic Misto o Contributiva?

Domino ha scritto:
Cosa ho scelto ? Nessuna delle 3.
Infatti, grazie ad un suggerimento avuto da un ex collega ho invece iniziato a studiare la possibilità di un riscatto della laurea nella gestione Artigiani & Commercianti, previa apertura di una P.IVA e versamento di contributi in tale gestione (950€ a trimestre = 3.800€ in un anno).
Risultato finale: ho riscattato 4 anni di laurea come Artigiano, con un costo di 11K, mantenendo il regime misto.
Impossibile ? È quello che mi avevano detto vari patronati e alcuni consulenti INPS quando gli ho prospettato quello che volevo fare. Ma ho ignorato tutte le loro (false) considerazioni e ho iniziato la mia avventura da artigiano. E pur essendo completamente ignorante in materia di P. IVA, camera di commercio, registro imprese, regime forfettario, ecc. sono riuscito a fare tutto da solo, senza consulenti del lavoro o commercialisti.

Dove è il trucco ? Nessun trucco, la spiegazione è nel calcolo del riscatto ordinario della laurea con il meccanismo della riserva matematica: pochi mesi di contributi da artigiano (o commerciante) producono una storia previdenziale molto ridotta rispetto agli oltre 30 anni di contributi da lavoro dipendente e questi ultimi non vengono quindi conteggiati nel calcolo del riscatto come artigiano. Ma sono in pochi (nei patronati e in INPS) a conoscere questi concetti.

Resta però il problema di come “reinventarsi” un lavoro da artigiano ?
No, essere artigiano non vuol dire solo fare il falegname e disporre di locali, macchinari, ecc. Ci sono numerosi codici Ateco che possono essere coerenti con la precedente attivitá lavorativa (ad esempio in ambito informatico) o con interessi personali.


Molto interessante

Alcune domande:
- l'iscrizione alla gestione artigiani è possibile durante la naspi? (immagino non sia possibile mentre si è dipendenti)
- per quanto tempo è necessario versare i contributi prima di poter riscattare la laurea?
- è necessario far figurare un minimo di attività (emissione fatture e relativo incasso)?

Grazie per una risposta

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