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Domanda su rate del riscatto della laurea

29/04/2021 14:03#73543 da rjalex
Risposta da rjalex al topic Domanda su rate del riscatto della laurea
Non so come ringraziarti per i chiarimenti.
Sono un poco sconfortato in quanto riconoscendo la mia ignoranza ho pagato una parcella a due esperti previdenziali ed oggi una piccola cifra anche al CAF del quartiere, ma da ognuno vengono fuori indicazioni diverse.

Ho cercato di prendere un appuntamento telefonico con INPS dal loro sito Web ma non ci sto riuscendo. Magari proverò con la APP?

Novità della gentile sig.ra del CAF di stamattina l'asserzione secondo la quale "Devi aver terminato di pagare tutte le rate del riscatto ENTRO il termine della NASPI" che non avevo capito e francamente mi lascia un poco perplesso.

In sintesi la mia situazione è che l'azienda mi licenzierà a fine Giugno 2021 ed in quell data avrò accumulato 1793 settimane di contribuzione INPS. Oltre a quelle posso aggiungere altre 52 settimane del periodo di mancato preavviso ed arrivo a 1845 settimane.
Per arrivare alle agognate 2227 settimane potrei giocarmi nell'assetto più conveniente sia fino a 2 anni di naspi (max 112 settimane) sia fino a 312 settimane di corso di laurea.

Vista l'uscita a metà anno, la deduciblità dall'imponibile ordinario IRPEF delle rate pagate con competenza di cassa, sto cercando di capire quante settimane di riscatto mi convenga pagare e quindi quando fare terminare la NASPI.

A occhio, ma potrei prendere una cantonata, forse mi converebbe finire la NASPI a Gennaio 2024, per poter pagare le ultime rate del riscatto in quel mese, e quindi poi poterle dedurre dagli importi degli assegni pensionistici 2024 (che credo partirebberro da Aprile 2024) ....

Grazie ancora e spero capirci un poco di più in fretta.

Buona giornata

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29/04/2021 12:07#73538 da Domino
Risposta da Domino al topic Domanda su rate del riscatto della laurea
Sul riscatto della laurea a volte circolano informazioni inesatte (da patronati, internet, ecc.) perché vengono fornite da chi in realtà non l’hai mai richiesto. Va bene un’indagine preliminare ma non va esclusa la possibilità di farsi poi confermare le informazioni in modo ufficiale rivolgendosi allo sportello Conto assicurativo individuale della propria sede INPS (con appuntamento prenotabile tramite app, richiamata telefonica, ecc.) soprattutto se si vuole anche individuare un referente che potrà dare successivamente gli aggiornamenti sullo stato della pratica o aiutare a risolvere eventuali problemi (a me ha spiegato varie cose che non conoscevo).

Detto ciò riporto di seguito alcune informazioni basate sulle esperienze mie (3 riscatti) e di ex colleghi.
Il tempo richiesto per l’accoglimento della domanda di riscatto dipende da molti fattori e può essere inferiore ad un mese o superiore a 9 mesi. Qualunque stima su “tempi medi” è quindi priva di fondamento. Per me l’attesa è stata meno di due mesi.
Una volta accolta la domanda, dal portale dei pagamenti si scarica un documento in cui sono elencati i canali da usare per il versamento. I MAV non esistono più da tempo ma ci sono vari altri strumenti (CBILL, Pago PA, ecc.). E’ indicata anche la scadenza del pagamento della soluzione unica o della prima rata che in genere è 3 mesi + arrotondamento al mese successivo (ad esempio una domanda accolta a metà luglio avrà la prima o unica scadenza al 31 ottobre).

L’opzione di estinzione anticipata delle rate è sempre garantita. Riguardo alla facoltà di pagare in anticipo una serie di rate e poi pagare le altre entro la loro scadenza non ho esperienza diretta perché io ho scelto il pagamento in soluzione unica. In linea di principio dovrebbe essere possibile ma anche se dovessero arrivare risposte attendibili da altri utenti del forum, come scritto sopra io farei la domanda pure alla sede INPS per iniziare a crearsi il proprio contatto personale.
In merito agli importi delle rate da versare, al fine di ottimizzare le deduzioni fiscali, il conteggio si riesce a farlo in modo accurato solo prevedendo la loro capienza che dipende però anche da eventi imprevedibili su altre spese (sanitarie, ecc.).

Tornando ai tempi per l’evasione della domanda di riscatto una delle cause di ritardo (che spesso si ignora) è che l’INPS la blocca finché non risultano accreditati i contributi da lavoro (dipendente o autonomo) fino alla data di presentazione della domanda. Se quindi un artigiano o un commerciante paga i suoi contributi trimestrali a ridosso della loro scadenza si perdono 2-3 mesi di tempo. E un ritardo ci può essere anche per eventuali problemi nei flussi contributivi tra azienda e INPS.
Un altro ostacolo può esserci se l’INPS non coinvolge subito l’università per chiedere la conferma dei dati o se quest’ultima gli risponde dopo molto tempo. In base alle attuali normative l’INPS deve infatti ricevere un riscontro dall’università indipendentemente dal fatto che si alleghi il proprio certificato di laurea. Su questo punto altri dettagli sono forniti in una discussione dedicata:
www.pensionioggi.it/forum/pensioni/10994...da-di-riscatto#73162

Se non si prevengono i suddetti rischi (e il referente della propria sede INPS può essere molto utile e più efficace di qualunque PEC) una domanda di riscatto presentata a maggio può essere accolta nella peggiore della ipotesi l’anno successivo, facendo quindi saltare tutti i piani su deduzioni fiscali, ecc.

Un’ultima considerazione. In alternativa al riscatto ordinario nella gestione dipendenti (che può essere molto oneroso) e al riscatto agevolato (che impone il sistema contributivo puro), se si è nel sistema misto e se non si vuole perdere la componente retributiva (come invece avverrebbe con il riscatto agevolato), se si è cessato il lavoro dipendente (o si prevede di farlo a breve) e se si ha la possibilità di avviare un lavoro da artigiano o commerciante va valutata l’opzione del riscatto della laurea (sempre di tipo ordinario) nella loro gestione previdenziale perché risulterebbe molto meno costoso rispetto alla gestione dipendenti. In tal caso la domanda di riscatto potrà essere presentata quando viene accreditata la prima rata di contributi che verrà versata dall’artigiano o dal commerciante dopo l’avvio della sua attività. Se si sceglie questo approccio è meglio non andare a chiedere altri dettagli ai patronati o in INPS perché si rischia di avere informazioni fuorvianti e per sapere come procedere è sufficiente leggere in altre discussioni di questo forum le esperienze degli utenti.
Ringraziano per il messaggio: rjalex

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27/04/2021 21:01#73516 da rjalex
Gentili amiche ed amici,
sto impazzendo per cercare di ottenere il massimo vantaggio fiscale possibile cercando di capire se posso pagare rate del riscatto nel modo più aderente agli introiti che prevedo dopo essere uscito dall'azienda.

Se chiedo ad INPS un piano di riscatto in 120 rate ora in Aprile, mi hanno detto che in 4-5 mesi dovrebbero accettarlo erogando un piano di bollettini MAV da pagare. Se questo fosse vero io avrei i bollettini diciamo ad Agosto 2021 no?
E sempre se ho capito bene potrei iniziare a pagare fino a Settembre 2021, giusto?
Potrei pagare tante rate, anticipandole, quante mi andrebbero a colmare l'imponibile 2021, vero?
Nel 2022 prevedo di avere un imponibile molto basso. A quel punto avendone pagate parecchie nel 2021 le prossime le potrò pagare alla loro scadenza originale?
Nel 2024, l'anno in cui dovrò aver finito di pagare le rate per avere accreditate le relative settimane di contribuzione, potrò pagare tutte quelle che restano chiudendo così il pagamento complessivo ben prima dei 120 mesi previsti all'origine, giusto?

Spero essermi spiegato. Grazie per ogni aiuto.

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