I dipendenti pubblici che faranno richiesta di prestito pensionistico non dovranno sottostare ad uno slittamento ulteriore dei termini di pagamento della buonuscita.
L'Inps chiarisce le modalità attraverso le quali i pensionati saranno tenuti alla restituzione del debito contratto nei successivi 20 anni al pensionamento.
L'Inps ha sbloccato la procedura per la presentazione delle domande per l'anticipo a garanzia pensionistica. Per chiedere gli arretrati c'è tempo sino al 18 aprile 2018.
L'Inps diffonde i primi dati ufficiali al 9 aprile delle certificazioni accolte per l'ape volontario. Quasi tutte riguardano soggetti che possono chiedere la corresponsione degli arretrati maturati dal 1° maggio 2017.
Nell'incontro tra Inps ed Abi si è fatto il punto della situazione per l'attuazione del prestito pensionistico. Obiettivo: consentire ai lavoratori in possesso della certificazione di produrre la domanda di accesso all'APE.
La scadenza del 18 Aprile è praticamente imminente. Per la maggior parte dei pensionandi che hanno chiesto la certificazione dei requisiti per l'ape volontario sarà quasi impossibile riuscire a farsi erogare gli arretrati.
Nella definizione degli aventi diritto occorrerà considerare l'adeguamento alla speranza di vita che porterà a 67 anni il requisito per la pensione di vecchiaia dal 2019.
Le indicazioni contenute nella Circolare 28 dell'Inps. Ammessa la cumulabilità anche con un ammortizzatore sociale come l'indennità contro la disoccupazione.
Entrambi gli strumenti consentono alle imprese di incentivare l'esodo del personale prossimo alla pensione. Ma i costi non sono gli stessi: l'ape aziendale è di regola molto più conveniente per le imprese.
L'Inps fornisce le indicazioni relative alla comunicazione della propria adesione o eventuale recesso dai rispettivi accordi quadro da parte degli istituti finanziatori e delle imprese assicuratrici. L'adesione sarà operativa dopo 30 giorni.
La presenza del vincolo di un importo soglia di 1,4 volte il il minimo Inps taglia fuori dall'operazione anticipo gran parte dei lavoratori che hanno maturato assegni al di sotto dei 750-725 euro al mese.
Gli interessati dovranno farsi prima certificare dall'Inps tramite il canale telematico il possesso dei requisiti per accedere al prestito pensionistico.
Le indicazioni diffuse da Palazzo Chigi mettono nero su bianco che la tredicesima mensilità della pensione non sarà decurtata. L'accesso sarà consentito sino al 31 dicembre 2019.
Gli istituti finanziari non accoglieranno le richieste di anticipo pensionistico per coloro che hanno subito protesti o hanno debiti scaduti da oltre 90 giorni. Fuori anche chi è segnalato nella Centrale dei Rischi.