Nel quarto incontro tra sindacati e tecnici del governo si è discusso di flessibilità in uscita, soglie per l'assegno sociale e tutele per le categorie più deboli. Disponibilità dell'esecutivo ad abbassare la soglia dei 67 anni, ma solo con il ricalcolo del sistema contributivo. Intanto, l'Inps accumula risparmi per effetto della pandemia.
Le organizzazioni professionali e sindacali di infermieri e operatori socio-sanitari richiedono l'inserimento delle loro categorie tra i lavori usuranti. Presentati i dati dello stress e della carenza di personale presenti sin da prima della pandemia.
Nel terzo incontro tecnico tra sindacati confederali e Ministero del Lavoro si è parlato di previdenza complementare e flessibilità in uscita: larghe convergenze sul primo punto, rinvio al tavolo politico del 7 febbraio sul secondo tema.
Nell'incontro del 27 gennaio al Ministero del Lavoro è proseguito il confronto sulle ipotesi di valorizzazione delle future pensioni dei soggetti più fragili come le donne i giovani. Al vaglio la contribuzione figurativa per i periodi di maternità e formazione certificata e il rilancio delle adesioni ai fondi negoziali per la previdenza complementare.
Dopo l’inconcludente 2021 per le pensioni si ritorna al punto di partenza con il consueto round di incontri tra governo e parti sociali alla ricerca di una difficile intesa che metta tutti d'accordo. Le posizioni delle parti restano, infatti, distanti.
Ieri il primo round di confronto tra governo e sindacati sulla riforma della previdenza. I punti cardine: flessibilità in uscita, giovani e rilancio della previdenza complementare.
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