Redazione
Riforme: Renzi vede Berlusconi, tre ore di colloquio
Mercoledì, 06 Agosto 2014- Roma, 6 ago. - Un accordo rinnovato dopo tre ore di colloquio in delegazioni ristrette: Silvio Berlusconi arriva ed esce da Palazzo Chigi in compagnia di Gianni Letta, Matteo Renzi lascia andare il fedelissimo Lorenzo Guerini a parlare con i giornalisti. "Una cosa molto positiva", dice questi riassumendo il senso della riunione, che ha rilanciato il patto del nazareno su riforme e legge elettorale. Certo, alcuni punti sono stati ritoccati, ma l'impianto dell'intesa viene rafforzato. Stando a quanto si evince dalle prime confidenze, ci sono state aperture sulle soglie (per il premio di maggioranza quanto per l'ingresso in Parlamento). Diverso pero' l'atteggiamento per quanto riguarda le preferenze. Su queste, sintetizza ancora Guerini, e' meglio non sbilanciarsi troppo, anche se l'apertura verso chi intende collaborare e' "massima". Ma non e' sulla soglia di sbarramento che si concentra oggi il dibattito politico. I dati dell'Istat, che fotografano un'Italia in recessione con il peggior trimestre degli ultimi 14 anni, scatenano le opposizioni. Tutto un maramaldeggiare su gufi, professoroni e rosiconi. Incomincia il blog di Grillo, che mette perfidamente insieme il premier ed il comandante Schettino, quello della Concordia. "Altro che crescita e ripresa. L'Italia e' in piena recessione. Il vero gufo e' Renzie", motteggia sarcastico. Un tono appena piu' distaccato quello dei forzista Giovanni Toti, che si affida ad un tweet e scrive: "L'Italia cambia verso. In peggio. Paese in recessione. Dato del Pil peggiore da 14 anni. Sara' colpa dei gufi? Ma noi non stiamo tranquilli". E da Forza Italia sono in molti - si direbbe in maggior parte tra quelli che non amano l'intesa con il Pd - a sottolineare come tocchi a FI proporre scelte di politica economica alternative a quelle dell'esecutivo. In difesa di Renzi interviene il Pd, in tutte le sue anime. Gianni Cuperlo invita ad andare avanti con gli investimenti, tanto "i dati dell'Istat sono quelli che conoscevamo". Luigi Zanda coglie nell'impasse odierna un'ottimo motivo per proseguire sulla strada intrapresa, quella delle riforme. Ma intanto anche le notizie dal Senato - che vedono le riforme procedere spedite - sembrano luccicare meno di ieri. .
Italicum: in corso incontro Renzi-Berlusconi a p. Chigi
Mercoledì, 06 Agosto 2014Riforme: ora la seconda carica dello Stato e' presidente Camera
Mercoledì, 06 Agosto 2014Legge elettorale: tre ore di incontro tra Renzi e Berlusconi
Mercoledì, 06 Agosto 2014Legge Elettorale: i dubbi di Berlusconi, ma 'aperture' su soglie
Mercoledì, 06 Agosto 2014- Roma, 6 ago. - Nessun via libera oggi sulle possibili modifiche all'Italicum, ma una disponibilita' di massima a riflettere sulle attuali soglie di ingresso previste dal testo della riforma elettorale, cosi' come e' stato licenziato dalla Camera. In particolare, una disponibilita' a procedere con un 'aggiustamento' - ma senza stravolgere l'impianto dell'Italicum, e' stato il paletto - degli sbarramenti per i 'piccoli' partiti, ovvero sulle soglie di ingresso per i partiti che si presentano in coalizione e per i partiti che vanno alle urne da soli, senza alleanze. E' la posizione che, spiegano fonti di Forza Italia, avrebbe espresso Silvio Berlusconi durante il lungo incontro con Matteo Renzi a palazzo Chigi, durante il quale si e' messa sul tavolo la possibilita' di innalzare la soglia perche' scatti il premio di maggioranza.
Una disponibilita', quindi, a discutere in un prossimo incontro, da tenersi dopo la pausa estiva, quando sara' stato approvato in prima lettura il ddl riforme costituzionali, sui 'ritocchi' - e su questo Berlusconi sarebbe stato 'fermo', ritocchi non stravolgimenti - da apportare all'Italicum. Sulle preferenze, invece, l'ex premier avrebbe espresso dubbi, ma senza un 'no' pregiudiziale in questa fase del confronto. Da Berlusconi, riferiscono ancora le stesse fonti, e' comunque arrivata la conferma del patto del Nazareno e dell'asse stretto con Renzi su tutto il percorso delle riforme. Secondo le fonti azzurre, anche da parte del premier sarebbero state manifestate delle 'osservazioni' sulle preferenze. Durante l'incontro si sarebbe anche discusso dell'ipotesi dei collegi uninominali, ma senza che sia stata assunta una posizione definitiva sia sulle preferenze che sui capolista bloccati che, infine, sull'uninominale.