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Renzi contro vecchia guardia Pd Cerca lo scontro ideologico

Sabato, 20 Settembre 2014

- Roma, 20 set. - "Chi oggi difende il sistema vigente difende un modello di diseguaglianze dove i diritti dipendono dalla provenienza o dall'eta'. Noi vogliamo difendere i diritti di chi non ha diritti. Quelli di cui nessuno si e' occupato fino ad oggi". Lo scrive il premier e segretario del Pd, Matteo Renzi, in una lettera indirizzata agli iscritti del partito. "Il 29 settembre - aggiunge - presentero' in direzione nazionale il JobsAct. Dobbiamo attirare nuovi investimenti, perche' senza nuovi investimenti non ci saranno posti di lavoro e aumenteranno i disoccupati. Ma dobbiamo anche cambiare un sistema ingiusto - conclude - che divide i cittadini in persone di serie A e di serie B e umilia i precari".

"Nel partito c'e' chi vuole scontri ideologici"

"Davanti a un problema c'e' chi trova soluzioni provando a cambiare e chi organizza convegni lasciando le cose come sono. Anche nel nostro partito c'e' chi vuole cogliere la palla al balzo per tornare agli scontri ideologici e magari riportare il Pd del 25%. Noi no" si legge ancora nella lettera pubblicata sul sito del Pd. "Bloccare l'emorragia dei posti di lavoro e tornare a crescere, semplificare il fisco pagando meno (ma pagando tutti, finalmente!) e, prima di tutto, investire sull'educazione e sulla scuola: questa e' la nostra sfida", aggiunge Renzi che poi sottolinea: "Ci hanno detto che siamo di destra per questo. Ci hanno paragonato ai leader della destra liberista anglosassone degli anni Ottanta. A me - conclude - hanno insegnato che essere di sinistra significa combattere un'ingiustizia, non conservarla".

Scontro con la Cgil sull'articolo 18

"Cambiamo il Paese, chi puo' ci dia mano"

"Noi siamo qui per cambiare l'Italia e non accetteremo mai di fare le foglie di fico alla vecchia guardia che a volte ritorna. O almeno ci prova" scrive ancora Renzi "Sul sito - spiega - trovate l'indicazione della nuova segreteria. Chi puo' ci dia una mano, partendo dalle iniziative per le imminenti regionali e per le forme di autofinanziamento. Abbiamo la grande occasione di cambiare il paese piu' bello del mondo: Aiutiamoci a farlo sul serio".

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FI: Capezzone 'strappa', non voglio morire renziano

Sabato, 20 Settembre 2014
- Roma, 20 set. - "Non voglio morire renziano. Se per caso ci fossero misure positive da parte del governo, è chiaro che andrebbero esaminate. Ma noi siamo opposizione e dobbiamo rafforzare e rendere visibile questo profilo". Lo ha detto, dal seminario di Sirmione, Daniele Capezzone. Il presidente FI della commissione Finanze della Camera) giudica "abbastanza surreale che il centrodestra subisca da mesi l'agenda politica e mediatica di Renzi, agenda peraltro sbagliata per il Paese: oggi tutti riconoscono che è stato un errore bloccare per 6 mesi la discussione sul tema del Senato, quando invece l'emergenza era ed è economico-sociale". "Anche dal punto di vista mediatico - incalza - l'andazzo è lo stesso, con un centrodestra essenzialmente 'commentatore' delle attività di Renzi. Tutto ciò fa male a noi, rischia di non riportare al voto i nostri delusi e astenuti, e fa male alla democrazia italiana, a cui rischia di mancare il ruolo dell'alternativa e dell'opposizione". "Da mesi - rivendica - contropropongo un'agenda diversa, una nostra controffensiva liberale centrata su uno choc fiscale: taglio di spesa e taglio di tasse. Nel mio libro è spiegata in dettaglio la possibilità di procedere a un taglio simultaneo di 40 miliardi di pressione fiscale, a favore delle imprese, con dimezzamento dell'Irap e il calo dell'aliquota Ires; delle famiglie, con l'abolizione della tassa sulla prima casa e il calo di due punti dell'Iva; e dei lavoratori, con un consistente taglio del cuneo fiscale, a cui deve accompagnarsi un corrispondente taglio di spesa pubblica". Il tutto, tiene a precisare "dettagliato al cap. 16 del mio libro, voce per voce". .
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Boldrini: Parlamento sapra' riconquistare ruolo e prestigio

Sabato, 20 Settembre 2014
- Bari, 20 set. - "Sono certa che il Parlamento sapra' riconquistare il ruolo e il prestigio che merita come massima sede di rappresentanza del popolo italiano", ha detto oggi a Conversaro Laura Boldrini, presidente della Camera, parlando a un folto pubblico di studiosi e studenti sui temi della Grande Guerra e del ruolo di alcune figure del socialismo pacifista, ospite della Fondazione Di Vagno. "Come diceva lo storico Gaetano Salvemini bisogna 'trasformare le proteste in riforme' ed e' con questo spirito che cerco di costruire giorno per giorno il cambiamento necessario e che mi sforzo di esercitare l'importante ruolo che la Camera mi ha chiamato a svolgere", ha detto ancora. Ricordando i giorni dell'inizio della Grande Guerra di cui ricorre il centenario la presidente della Camera ha ricordato "la retorica antiparlamentare esacerbata dal clima bellico con accuse di vaniloquio, la contestazione delle lentezze procedurali. Sono temi che, purtroppo, hanno riecheggiato e riecheggiano tuttora nella polemica politica. Oggi pero' - ha concluso - a differenza di un secolo fa l'Italia e' una Repubblica e il nostro Parlamento puo' contare non solo sulla tutela formale della Costituzione, ma anche sulla maturita' della coscienza civile dei cittadini". Boldrini ha visitato una mostra fotografica sul tema dell'immigrazione dal titolo 'Storie senza confini'. Al termine ha invitato il presidente della Fondazione a esporre la mostra a Montecitorio, ha visitato la Cattedrale e, presso il cimitero della cittadina barese, ha deposto una corona di fiori presso la tomba del martire antifascista Giuseppe Di Vagno, il deputato socialista ucciso da una squadraccia fascista nel 1921. .
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Italiane rapite: appello in arabo dell'Ucoii, nel nome del Corano liberatele

Sabato, 20 Settembre 2014

- Firenze, 20 set. - Per la liberazione di Vanessa Marzullo e Greta Ramellie, rapite in Siria lo scorso 31 agosto, e di Padre Dall'Oglio, scende in campo l'Unione delle comunita' islamiche in Italia (UCOII) con un appello in arabo e uno in italiano. Il primo verra' diffuso sui principali newtork arabi come Al Jazeera e Al Arabiya, mentre il secondo, in Italia, vuole sensibilizzare la comunita' locale e far capire all'Italia quanto sia grande la loro preoccupazione.

A parlare e' Elzir Izzedin, Presidente dell'UCOII che in arabo si rivolge direttamente ai rapitori: "Mi appello a voi che dite di essere musulmani, liberate i nostri tre ostaggi Padre Dall'Oglio, Vanessa Marzullo e Greta Ramellie". "Loro hanno lavorato in Italia per gli interessi e la liberazione del popolo siriano e sono andati in Siria per aiutarlo contro il regime. Come dice il Corano, - prosegue - nessuno puo' accusare qualcuno di una cosa che non ha fatto percio' invito voi credenti, o che almeno dite di essere, di liberare questi nostri concittadini italiani.

La nostra comune fede in Dio ci impone il rispetto dell'altro, del diverso, dell'uomo in generale, e la sua salvaguardia, percio' vi invito, come imam di Firenze e come presidente dell'Unione delle comunita' islamiche d'Italia, a liberarli." .

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Lavoro: Brunetta, Pd spaccato elemento instabilita' per politica

Sabato, 20 Settembre 2014
- Roma, 20 set. - "Sulla riforma del mercato del lavoro Renzi, se ce la fa, avra' il nostro appoggio, ma gia' meta' del suo partito gli ha detto di no. Quindi, quello che probabilmente succedera' e' che si spacchera' il Partito democratico che, evidentemente, e' un partito inesistente". Lo ha detto Renato Brunetta, capogruppo di Forza Italia alla Camera dei deputati, ai microfoni di RaiNews24, a margine di "Forzafuturo", la scuola di formazione politica organizzata da Forza Italia a Sirmione. "Se un partito ha un leader che vuole una cosa, come il superamento dell'articolo 18 e la riscrittura dello Statuto dei lavoratori, mentre l'altra meta' del partito fa le barricate, vuol dire che il Pd non e' un partito. E' un partito diviso. E' un partito indeciso su tutto. E' l'elemento d'instabilita' e di conservazione della vita politica italiana e della societa' italiana - ha osservato Brunetta - In un momento come questo, avere un partito leader, che esprime il Presidente del Consiglio, spaccato in due o in tre tronconi e' un elemento di grande instabilita' e di grande preoccupazione per la vita politica, economica e sociale in Italia", ha concluso Brunetta. Red/Ser .
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