Bernardo Diaz
Bernardo Diaz, dottore commercialista collabora con PensioniOggi.it dal novembre del 2015.
Tasi 2014, il decreto salva roma fissa l'acconto al 16 giugno
Sabato, 03 Maggio 2014I Comuni hanno tempo fino al 31 Luglio per approvare le regole. L'acconto si paga il 16 giugno
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Il decreto «salva-Roma» ha ottenuto il disco verde definitivo del Parlamento ed ha quindi reso definitivi i correttivi alla Tasi (il Tributo sui Servizi Indivisibili), in particolare viene sciolto il nodo dedicato alla super-Tasi che finanzia le detrazioni sulla prima casa. Con il decreto "salva-Roma" si concede ai Comuni, la possibilità di applicare un'aliquota extra dello 0,8 per mille (alle abitazioni principali o agli altri immobili, oppure dividendo il carico fra le due categorie) per finanziare le detrazioni sull'abitazione principale.
Il provvedimento stanzia anche un Fondo aggiuntivo da 625 milioni di euro che chiude il cerchio per coprire i buchi apertisi nei Comuni con l'addio all'Imu sulle abitazioni principali. Normativa che nella pratica si traduce in un fisco piu' caro sulle seconde Case - Negozi - Capannoni industriali - Alberghi - Uffici - Centri commerciali e quindi molti Comuni tra cui Roma e Milano, stanno scegliendo infatti di aumentare le aliquote su questi immobili dal 10,6 per mille all'11,4 per mille.
Il provvedimento specifica in realtà che l'aliquota aggiuntiva può essere prevista solo dai Comuni che garantiscono detrazioni alle prime case, ma gli estensori non si sono curati di precisare se tutto il gettito aggiuntivo prodotto dalla «super-aliquota» debba essere vincolato alla detrazioni, nè chiarisce se le detrazioni devono impedire alla Tasi di superare l'Imu pagata nel 2012.
La legge approvata ieri si avventura nel chiedere che le detrazioni siano «tali da generare effetti sul carico di imposta Tasi equivalenti o inferiori a quelli determinatisi con riferimento all'Imu relativamente alla stessa tipologia di immobile» ma, questa «equivalenza» viene interpretata in vario modo dai Comuni senza che ci siano per ora interpretazioni ufficiali. In tanti Comuni, da Milano a Roma, sono in cantiere infatti, detrazioni selettive con il risultato che ci saranno abitazioni principali destinatarie di un conto Tasi più pesante dell'Imu.
Quanto alle regole per l'appuntamento alla cassa è confermato che l'acconto dovrà essere pagato il 16 Giugno con il saldo il 16 Dicembre se i Comuni avranno stabilito le aliquote entro maggio. I Comuni hanno tempo fino al 31 luglio per approvare le aliquote e le detrazioni ma c'è da augurarsi che la scadenza di maggio sia rispettata, perchè nei Comuni che non approveranno le aliquote entro la fine di questo mese il versamento dovrà essere calcolato con l'aliquota standard, pari all'1 per mille senza detrazioni; saranno pertanto chiamati alla cassa anche contribuenti che con le regole definitive non dovranno pagare il tributo, con la conseguenza di innescare un complesso meccanismo di restituzioni e rimborsi.
Per le abitazioni principali invece, se le aliquote non saranno rese pubbliche entro maggio, il pagamento slitta per intero al 16 Dicembre. Insomma un garbuglio di regole che rischia di aumentare il caos sulla materia.
Bonus Irpef, per colf e badanti il recupero avverrà il prossimo anno
Venerdì, 02 Maggio 2014Volevo sapere come faranno le colf e le badanti ad ottenere il beneficio introdotto con il decreto Irpef 2014. A chi dovremmo chiederlo? Francesca
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La circolare dell'Agenzia delle Entrate numero 8/E/2014 ha spiegato che anche rapporti di lavoro domestico e più in generale i contribuenti che sono privi di un sostituto d'imposta potranno beneficiare del bonus ma esclusivamente in occasione della compilazione della dichiarazione dei redditi nel mese di giugno 2015.
Si ricorda che le modalità di recupero del bonus non sono state rese note ma in occasione della dichiarazione, ha spiegato la circolare delle Entrate, potrà essere utilizzato in compensazione oppure richiedere il rimborso. Si ritiene che l'ipotesi più verosimile sia che le colf e badanti possano chiedere un credito nella dichiarazione dei redditi relativa al prossimo anno.
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Bonus irpef, per i lavoratori dipendenti nessun adempimento è richiesto
Venerdì, 02 Maggio 2014Con riferimento al Decreto Irpef il lavoratore dipendente a chi deve rivolgersi per ottenere il bonus di 80 euro al mese. Dovrò presentare alcuni documenti al mio datore di lavoro? Nando
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Il decreto legge 66/2014 prevede che il bonus spetti a tutti coloro che producono un reddito da lavoro dipendente e alcune categorie di redditi assimilati allo stesso lavoro dipendente. Il riconoscimento del bonus non è subordinato ad alcuna richiesta da parte degli interessati; questo significa che il datore di lavoro e committenti faranno tutte le valutazioni necessarie per la verifica del rispetto delle condizioni per accedere al bonus e inseriranno la somma nella busta paga del mese di maggio.
Il bonus è stabilito in misura fissa pari a 640 euro per le fasce di reddito tra 8 e i 24 mila euro e sarà decrescente per chi supera questa soglia fino ad azzerarsi a 26 mila euro.
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Bonus Irpef, incapienti e pensionati esclusi
Venerdì, 02 Maggio 2014Volevo sapere chi sono i lavoratori incapienti che sono stati esclusi dal bonus. Esiste un modo per ottenere il beneficio? Giovanni
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Si ricorda che i lavoratori incapienti sono coloro che dichiarano meno di 8mila euro l'anno. Per tali soggetti la Normativa Fiscale vigente prevede che non siano tenuti a pagare tasse.
Il Bonus arriva grazie all'intervento sull'Irpef, cioè sull'imposta sul reddito che il datore di lavoro versa ogni mese al fisco per conto del suo dipendente, trattenendola direttamente dallo stipendio lordo.
Dato che questi lavoratori non versano l'Irpef non hanno diritto al bonus di 80 euro previsto da Renzi. Tra le categorie escluse rientrano anche i titolari di partita IVA, i pensionati, i lavoratori part time e i lavoratori a progetto; per queste ultime forme contrattuali si attendono chiarimenti quanto prima da parte degli Istituti competenti.
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Bonus Irpef, il premio è graduale in funzione del reddito
Venerdì, 02 Maggio 2014Con i chiarimenti delle Entrate si avvicina il bonus a fine maggio per i lavoratori dipendenti con un reddito annuo entro i 26mila euro. Il documento delle Entrate precisa che in taluni casi esiste l’eventualità, per ragioni tecniche legate alle procedure di pagamento degli stipendi, che il bonus non arrivi a fine maggio.
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Non serve farne domanda e sarà riconosciuto nella busta paga in arrivo a fine maggio. E' quanto ha precisato la circolare dell’Agenzia delle Entrate che ha riassunto le istruzioni per applicare il credito introdotto dal decreto Irpef del 18 aprile.
Il bonus sarà erogato direttamente dai datori di lavoro in tutti i casi in cui l’imposta lorda dell’anno è superiore alle detrazioni per lavoro dipendente. La circolare specifica tra l’altro, come regolarsi nel caso il rapporto di lavoro sia stato interrotto prima di maggio. In assenza di un datore di lavoro, che funga da sostituto d’imposta, è infatti possibile ottenere il credito richiedendolo nella dichiarazione dei redditi per il 2014.
In dettaglio i beneficiari sono i contribuenti che quest’anno percepiscono redditi da lavoro dipendente (e alcuni redditi assimilati), al netto del reddito da abitazione principale, fino a 26 mila euro anno; a condizione che l’imposta lorda dell’anno sia superiore alle detrazioni per lavoro dipendente.Il bonus spetta anche se l’imposta lorda è azzerata da altre categorie di detrazioni, ad esempio quelle relative a carichi di famiglia.
In totale si tratta di un credito complessivo di 640 euro, cioè 80 euro mensili a partire da maggio, che vale per i redditi fino a 24 mila euro. Per redditi superiori il «premio» si riduce con gradualità fino a 26 mila euro. In base a quanto indicato nel decreto, il bonus «è rapportato al periodo di lavoro nell’anno»: dovrà essere calcolato in base alla durata del rapporto di lavoro, considerando il numero di giorni effettivamente lavorati nel 2014.
I sostituti d’imposta riconosceranno il credito spettante ai beneficiari a partire dalle retribuzioni erogate a maggio. Nel caso in cui i sostituti non possono erogare il beneficio a maggio (per ragioni tecniche ), riconosceranno il credito a partire dalle retribuzioni di giugno.
La circolare ricorda che l’incentivo va anche ai contribuenti senza sostituto d’imposta (che sarebbe tenuto al riconoscimento del credito in via automatica) e a tutti i soggetti il cui rapporto di lavoro si è concluso prima di maggio. Per tutti questi contribuenti il bonus potrà essere richiesto nella dichiarazione dei redditi, utilizzandolo in compensazione oppure a rimborso.
Nei casi di credito non spettante perché per esempio il reddito complessivo supera i 26 mila euro per via di altri redditi (oltre a quelli erogati dal sostituto d’imposta), gli interessati devono comunicarlo al sostituto che recupererà il credito nelle successive buste paga, oppure dovrà restituirlo nella dichiarazione dei redditi.
Tra i beneficiari del premio in busta paga ci sono anche i sacerdoti, i lavoratori socialmente utili, i tirocinanti e i percettori di borse di studio. A specificarlo è il documento dell’Agenzia delle Entrate in cui sono indicati i redditi assimilati a quelli di lavoro dipendente definiti dal Tuir (Testo Unico delle Imposte sui Redditi).
Sono esclusi invece i percettori di indennità, gettoni di presenza e gli altri compensi corrisposti dallo Stato, dalle Regioni, dalle Province e dai Comuni per l’esercizio di pubbliche funzioni, nonché i compensi corrisposti ai membri delle Commissioni Tributarie, ai Giudici di Pace e agli esperti del Tribunale di sorveglianza.
Il bonus produrrà un incremento del reddito disponibile tra il 5 ed il 7% sui redditi sino a 14mila euro lordi annui e si ridurrà man mano sino ad azzerarsi a quota 26mila.