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Camera deputati, ecco le sale per allattare i neonati

Giovedì, 10 Luglio 2014
- Roma, 10 lug. - Fine dei sacrifici per le parlamentari neo mamme, fino ad oggi alle prese con una carenza logistica che rendeva disagevole l'allattamento a Montecitorio. "Su incarico della presidente Boldrini, insieme alle colleghe mamme, abbiamo cercato, e credo di poter dire trovato, alcune soluzioni per rendere possibile alle deputate di conciliare l'impegno parlamentare con la cura dei propri figli, cosa che e' giusto avvenga per tutte le donne che lavorano", annuncia infatti a deputate e deputati la vicepresidente della Camera Marina Sereni. Nel dettaglio, "presso il piano basamentale di Palazzo Montecitorio, accanto all'ingresso di via della Missione 8, sono gia' disponibili - spiega Sereni - alcuni locali per le deputate che necessitano di allattare i propri figli. I locali, ove sono presenti due servizi igienici, sono dotati anche di fasciatoio. Inoltre, anche un servizio igienico del secondo piano del Palazzo e' stato dotato di fasciatoio". "Per lo spazio-bimbi - precisa - e' stato invece necessario un intervento, seppur minimo, di ristrutturazione e si sta procedendo all'allestimento e alla definizione del regolamento per l'utilizzo da parte dei genitori o di persone di loro fiducia". Sereni si dice quindi "lieta di informarvi in merito alla questione degli spazi per l'allattamento e per i bimbi di cui - annota - con notevoli elementi di imprecisione, si e' tornati a parlare in questi ultimi giorni su alcuni quotidiani". "Come sapete, alcuni mesi fa, su sollecitazione di alcune colleghe parlamentari, neo e/o future mamme, ci siamo posti la questione di trovare il luogo piu' adeguato per facilitare l'allattamento al seno. Rispetto al passato, infatti, in questa XVII legislatura, fatto straordinariamente positivo, sono entrate a Montecitorio molte donne e soprattutto molte giovani, rendendo cosi' totalmente insufficiente e inadeguata la piccola stanza che era stata adibita a tale scopo precedentemente. Contestualmente, abbiamo ritenuto opportuno individuare alcune stanze da adibire a 'spazio-bimbi', autogestito dalle mamme e dai papa' o da persone di loro fiducia". Di qui, le informazioni sulle soluzioni gia' adottate e in corso di realizzazione. .
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Riforme: oggi mandato a relatore. Nodi passano all'Aula

Giovedì, 10 Luglio 2014
- Roma, 10 lug. - La commissione Affari costituzionali del Senato votera' oggi, alle 17.30, il mandato ai relatori perche' riferiscano all'Assemblea sulle riforme istituzionali. Lo ha deciso l'ufficio di presidenza. La commissione tornera' a riunirsi oggi alle 15, dopo le votazioni del Parlamento in seduta comune su Corte Costituzionale e Csm. E' dunque presumibile che alcuni nodi vengano rinviati all'Aula. Fra questi anche il meccanismo di elezione dei 'nuovi' senatori. .
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Riforme, maggioranza spaccata Sul Senato decidera' l'Aula

Giovedì, 10 Luglio 2014
- Roma, 10 lug. - Il sistema di elezione indiretta dei senatori rallenta il percorso che dovra' portare il testo delle riforme in Aula al Senato. Si tratta dell'articolo due del testo che il ministro Maria Elena Boschi vuole vedere approvato oggi in commissione per poi trasferirlo all'Aula. Tuttavia, il testo messo a punto dalle relatrice sulle riforme Anna Finocchiaro, e che prevede appunto l'attribuzione dei seggi in modo proporzionale, tenendo conto della popolazione e della composizione dei Consigli regionali, convince Forza Italia ma suscita perplessita' nel Nuovo Centrodestra e anche nella Lega. Con ogni probabilita', la questione sara' approfondita nel week-end che precede l'approdo in aula del Ddl costituzionale, forse lunedi' mattina. "Il voto sull'art. 2, che riguarda la composizione del Senato, si votera' gia' oggi in commissione, poi sara' ripreso in aula", ha spiegato Boschi. Una delle ipotesi e' che sul punto si possa decidere di votare il testo Finocchiaro cosi' com'e' riservandosi modifiche per l'aula. La commissione, infatti, si e' appreso, tornera' a riunirsi oggi pomeriggio alle 15 per dare mandato ai relatori alle 17,30. "La commissione ha fatto una proposta, passata all'unanimita', di iniziare lunedi' con la discussione generale. Sara' l'aula a decidere", ha riferito il ministro. "L'ostruzionismo del Movimento 5 Stelle e di Sel sta rallentando i lavori. Stiamo ascoltando favole di Andersen e altre amenita'", sottolinea il capogruppo FI, Paolo Romani. "I lavori procedono molto lentamente", aggiunge e a chi gli chiede se le riforme arriveranno in aula nel pomeriggio di oggi risponde che, visto l'andamento della discussione, "mi sembra molto improbabile". "Credo sia piu' ragionevole concordare che la relazione venga svolta in Aula lunedi' alle 11, in modo da sospendere l'ostruzionismo e terminare i lavori nel modo migliore possibile", spiega il relatore Roberto Calderoli. "Alcuni punti dovranno essere necessariamente affrontati in aula sfruttando il sabato e la domenica per un po' di buon senso", aggiunge. L'esame avrebbe dovuto iniziare gia' ieri alle 9: "Dobbiamo definire alcuni passaggi importanti", ha spiegato Finocchiaro. Ragion per cui il presidente Pietro Grasso ha indetto la capigruppo e di comune accordo si e' deciso di soprassedere per 36 ore sull'orario previsto. Intanto Grillo, dal suo blog, motteggia: "Il Patto del Nazareno e' un salvancondotto per il culo di Berlusconi, che in cambio garantisce il suo appoggio al governo e al disegno controriformista di Napolitano". .
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Le Riforme nella 'palude' Calderoli, slitta tutto a lunedi'

Giovedì, 10 Luglio 2014
- Roma, 10 lug. - E' probabile che le riforme costituzionali approdino nell'aula del Senato lunedi' prossimo, secondo la previsione piu' accreditata a palazzo Madama. "L'ostruzionismo del Movimento 5 Stelle e di Sel sta rallentando i lavori. Stiamo ascoltando favole di Andersen e altre amenita'", sottolinea il capogruppo FI, Paolo Romani. "I lavori procedono molto lentamente", aggiunge e a chi gli chiede se le riforme arriveranno in aula nel pomeriggio di oggi risponde che, visto l'andamento della discussione, "mi sembra molto improbabile". "Attendiamo fiduciosi il colloquio tra i capigruppo della maggioranza e il governo che, mi pare, sia in corso", chiosa. "Credo sia piu' ragionevole concordare che la relazione venga svolta in aula lunedi' alle 11, in modo da sospendere l'ostruzionismo e terminare i lavori nel modo migliore possibile", spiega Roberto Calderoli. "Alcuni punti dovranno essere necessariamente affrontati in aula sfruttando il sabato e la domenica per un po' di buon senso", spiega ancora il vicepresidente leghista del Senato e relatore delle riforme. Anche perche', aggiunge Calderoli, "di padri costituenti non ne vedo mica tanti in giro, visti i presupposti...". L'esame avrebbe dovuto iniziare gia' ieri alle 9: "Dobbiamo definire alcuni passaggi importanti", ha spiegato Finocchiaro. Ragion per cui il Presidente Pietro Grasso ha indetto la capigruppo e di comune accordo si e' deciso di soprassedere per 36 ore sull'orario previsto. Intanto Grillo, dal suo blog, motteggia: "Il Patto del Nazareno e' un salvancondotto per il culo di Berlusconi, che in cambio garantisce il suo appoggio al governo e al disegno controriformista di Napolitano". I passaggi importanti citati da Finocchiaro sono molti, e discretamente complessi. Intanto nessuna Regione potra' avere meno di due senatori e i seggi sono attribuiti con sistema proporzionale (in altre parole: addio Senato eletto direttamente dai cittadini, in compenso ci sara' una divisione dei seggi in base al criterio proporzionale). I senatori, poi, saranno 100: 95 rappresentano le istituzioni territoriali e cinque sono nominati dal Capo dello Stato. La durata del mandato dei senatori coincidera' con quella degli organi delle istituzioni territoriali nelle quali sono stati eletti. Arrivano quindi le liste bloccate, in ossequio ad un principio che si sta inserendo anche nell'Italicum. Per eleggere il nuovo Senato, ogni consigliere regionale puo' votare per una sola lista di candidati, formata da consiglieri regionali e da un sindaco, collegati ad altrettanti candidati supplenti. Per la lista che ha ottenuto piu' voti, puo' essere esercitata l'opzione di eleggere il sindaco o, in alternativa, un consigliere regionale, prevede il testo che modifica l'articolo 57 della Costituzione. Altro ritocco deciso in giornata la modifica delle regole per l'elezione del Capo dello Stato. Viene spostato dal quarto al nono lo scrutinio nel quale e' sufficiente la maggioranza assoluta. Spariscono poi dalla platea degli elettori i delegati regionali. .
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Riforme, nuove regole per il Senato. Oggi in Aula, ma c'e' tensione

Giovedì, 10 Luglio 2014

- Roma, 10 lug. - E' slittato a oggi l'avvio dell'esame, da parte dell'Aula del Senato, del pacchetto delle riforme costituzionali che prevedono la revisione del Titolo V e la trasformazione del Senato. A chiedere la proroga, ieri, Anna Finocchiaro, presidente della commissione Affari costituzionali di Palazzo Madama. L'esame avrebbe dovuto iniziare ieri alle 9, iniziera' invece nel pomeriggio di oggi, alle 16,30. "Dobbiamo definire alcuni passaggi importanti", ha spiegato Finocchiaro. Ragion per cui il Presidente Pietro Grasso ha indetto la capigruppo e di comune accordo si e' deciso di soprassedere per 36 ore sull'orario previsto. Intanto Grillo, dal suo blog, motteggia: "Il Patto del Nazareno e' un salvancondotto per il culo di Berlusconi, che in cambio garantisce il suo appoggio al governo e al disegno controriformista di Napolitano". I passaggi importanti citati da Finocchiaro sono molti, e discretamente complessi. Intanto nessuna Regione potra' avere meno di due senatori e i seggi sono attribuiti con sistema proporzionale (in altre parole: addio Senato eletto direttamente dai cittadini, in compenso ci sara' una divisione dei seggi in base al criterio proporzionale). I senatori, poi, saranno 100: 95 rappresentano le istituzioni territoriali e cinque sono nominati dal Capo dello Stato. La durata del mandato dei senatori coincidera' con quella degli organi delle istituzioni territoriali nelle quali sono stati eletti. Arrivano quindi le liste bloccate, in ossequio ad un principio che si sta inserendo anche nell'Italicum. Per eleggere il nuovo Senato, ogni consigliere regionale puo' votare per una sola lista di candidati, formata da consiglieri regionali e da un sindaco, collegati ad altrettanti candidati supplenti. Per la lista che ha ottenuto piu' voti, puo' essere esercitata l'opzione di eleggere il sindaco o, in alternativa, un consigliere regionale, prevede il testo che modifica l'articolo 57 della Costituzione. Altro ritocco deciso in giornata la modifica delle regole per l'elezione del Capo dello Stato. Viene spostato dal quarto al nono lo scrutinio nel quale e' sufficiente la maggioranza assoluta. Spariscono poi dalla platea degli elettori i delegati regionali. Questo, per l'appunto, lo schema. Oggi alle 16,30 inizia la partita principale, quella dell'arena dell'Aula. .

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