Pensioni, In arrivo le lettere di certificazione della nona salvaguardia

Bernardo Diaz Martedì, 27 Luglio 2021
L'Istituto di previdenza ha avviato la spedizione delle lettere di accoglimento delle istanze di accesso alla nona salvaguardia. Si attende anche la pubblicazione del primo report relativo alle istanze accolte.

L'Inps ha iniziato ad inviare le prime lettere di certificazione per i lavoratori che hanno fatto istanza di accesso alla nona salvaguardia. Lo comunica l'Istituto di previdenza in una nota stampa diffusa ieri  in cui spiega che la comunicazione, spedita dalla Sede Centrale di Roma, consentirà ai beneficiari di poter accedere alla pensione con le vecchie regole di pensionamento e di guadagnare, pertanto, l'uscita anticipata. Da venerdì 30 luglio verrà rilasciato l’aggiornamento delle procedure per la liquidazione delle pensioni.

Come noto la salvaguardia riguarda i soggetti che si riconoscono in uno dei quattro profili di tutela individuati nella tavola sottostante. Si tratta dei lavoratori autorizzati alla prosecuzione volontaria dell'assicurazione IVS in possesso o meno di un versamento volontario alla data del 6 dicembre 2011, i lavoratori cessati dal servizio a seguito di accordi individuali o collettivi, anche con incentivo all'esodo, dimessi o licenziati, i lavoratori in congedo straordinario per assistere figli disabili e i lavoratori con contratti a tempo determinato.

Oltre alle citate condizioni è necessario maturare la decorrenza della pensione, secondo le precedenti regole pensionistiche, entro il 120° mese successivo all'entrata in vigore della legge Fornero, quindi entro il 6 gennaio 2022. 

Naturalmente possono presentare istanza anche i lavoratori, nei suddetti profili di tutela, che pur potendo beneficiare di precedenti salvaguardie pensionistiche ne sono risultati esclusi per non aver presentato la domanda entro i termini stabiliti.

L'Istanza di accesso doveva essere presentata, a pena di decadenza, entro il 2 marzo 2021 alla DTL e/o all'INPS a seconda del profilo di tutela.

I benefici sono riconosciuti nei limite di 2.400 soggetti e nel limite massimo di spesa di 34,9 milioni di euro per l'anno 2021, di 33,5 milioni di euro per l'anno 2022, di 26,8 milioni di euro per l'anno 2023, di 16,1 milioni di euro per l'anno 2024, di 3,2 milioni di euro per l'anno 2025 e di 0,6 milioni di euro per l'anno 2026. Ove i predetti limiti numerici o di spesa siano superati, anche in via prospettiva, l'INPS non potrà più accogliere ulteriori domande di ammissione al beneficio.

In particolare l'Inps invierà agli interessati a seconda dei casi o la lettera di certificazione (in cui verrà esplicitato l'ufficiale accoglimento dell'istanza di salvaguardia e l'indicazione del profilo di appartenenza e della data di decorrenza della pensione con l'invito a presentare domanda di pensione) oppure la lettera di esclusione dalla salvaguardia con la motivazione specifica del diniego con la possibilità di presentare ricorso. Resta inteso che in ogni caso la pensione in salvaguardia non potrà avere decorrenza anteriore al 1° gennaio 2021. Dunque non potranno essere corrisposti eventuali arretrati qualora la finestra d'accesso, con le vecchie regole, avesse preso una decorrenza anteriore rispetto all'entrata in vigore della legge n. 178/2020.

L'Istituto dovrà anche predisporre un report consolidato dell'attività di monitoraggio, avendo cura di evidenziare le domande pervenute, quelle accolte e quelle respinte.

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