Redazione
Renzi: Cottarelli? La spending review si fa anche senza di lui
Giovedì, 31 Luglio 2014 - Roma, 31 lug. - "Non so cosa fara' Cottarelli. Lo rispetto, lo stimo e fara' quello che crede. Non e' che se c'e' Cottarelli facciamo la revisione della spesa e se non c'e' non la facciamo". Lo ha detto Matteo Renzi alla direzione del Pd in merito a indiscrezioni secondo cui il commissario alla spending review starebbe per dimettersi dal suo incarico. Con i 16 miliardi di risparmi che arriveranno dalla spending review il rapporto deficit/Pil arriverebbe "al 2,3%", ha detto il presidente del Consiglio sostenendo come "i numeri non siano un problema". "Si puo' discutere se sia giusto scendere fino a quella cifra e lo vedremo ma i numeri in questo momento non sono un problema", ha spiegato il Capo dell'esecutivo. Stamane era intervenuto il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio: "Continuera' come prima, non c'e' alcun caso Cottarelli", ha detto Delrio. Lo stesso Cottarelli, rispondendo ai giornalisti, ha spiegato che sull'argomento "non ho niente da dire". Fonti del Tesoro fanno sapere che il commissario comunque non intende fare alcun attacco al Governo. Sulla vicenda e' intervenuto anche il Ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan: "Non c'entro niente con quest'argomento". .
Eni: Guidi, risultato molto importante; sono soddisfatta
Giovedì, 31 Luglio 2014 - Roma, 31 lug. - "Sono molto soddisfatta dell'importante risultato raggiunto": lo ha dichiarato il Ministro dello Sviluppo Economico Federica Guidi a proposito dell'accordo raggiunto oggi sul petrolchimico di Gela. Guidi ha spiegato che "grazie all'intesa siglata oggi e' possibile riavviare un confronto tra le parti necessario per il funzionamento di siti significativi per il territorio, con la salvaguardia dei livelli occupazionali". Nella nota, il Mise riferisce dell'accordo raggiunto e che "al termine del tavolo odierno e' stato firmato un verbale in cui le parti hanno ribadito la validita' e l'importanza degli accordi sottoscritti nel 2013 e 2014 relativamente ai siti di Gela e Porto Marghera. L'Eni ha illustrato uno scenario della raffinazione in Italia e in Europa in ulteriore peggioramento e in tale contesto ha predisposto un nuovo piano industriale per il rilancio e la riorganizzazione del sito di Gela. Ha inoltre confermato la realizzazione degli investimenti relativi alla seconda fase del progetto di riconversione della Green refinery di Porto Marghera nei tempi previsti dall'accordo e ha anche ribadito la strategicita' del petrolchimico Versalis di Porto Marghera". Nel dettaglio, le parti avvieranno un confronto sulle prospettive strategiche del sito Eni di Gela che si sviluppera' in incontri che coinvolgeranno tutte le strutture sindacali territoriali. Il confronto terminera' entro la prima settimana di settembre. Il tavolo di confronto nazionale presso il Ministero dello Sviluppo Economico verra' nuovamente convocato entro il 15 settembre. Eni si e' impegnata a riprendere immediatamente il processo manutentivo che garantira' la conversazione degli impianti e il ripristino dell'efficienza operativa della linea 1 anche attraverso il coinvolgimento dell'indotto, nelle more che venga definito un progetto in grado di dare stabilita' di lungo periodo al sito di Gela. Sul fronte Versalis, "il gruppo petrolifero e le organizzazioni sindacali territoriali si attiveranno per valutare le problematiche legate all'AIA della CTE di Porto Marghera che oggi impediscono il riavvio previsto del cracking, per individuare le soluzioni, tecnicamente e economicamente compatibili, che consentono di superare tale criticita'". A fronte dell'auspicata condivisione del quadro industriale, il gruppo petrolifero e le organizzazioni sindacali avvieranno, a partire da settembre, il confronto per definire un nuovo protocollo di relazioni sindacali per la competitivita' e lo sviluppo delle attivita'. .
Governo battuto col voto segreto Il Pd: tornano i 101 di Prodi
Giovedì, 31 Luglio 2014 - Roma, 31 lug. - Dopo quattro giorni di discussione il Governo e' stato battuto al Senato durante l'esame degli emendamenti al ddl Riforme. L'Aula ha approvato a voto segreto la proposta di modifica presentata dal senatore della Lega Stefano Candiani con 154 voti favorevoli, 147 contrari e 2 astenuti. Il Governo aveva espresso parere negativo mentre i relatori avevano presentato pareri contrastanti: favorevole quello di Roberto Calderoli (Ln), contrario quello di Anna Finocchiaro (Pd). L'emendamento interviene sulla competenza del Senato sui temi della famiglia e del matrimonio, su quelli della salute e su quelli etici previsti dagli articoli 29 e 32 della Costituzione. Se le opposizioni (Lega in testa) esultano per il risultato, il Partito democratico ostenta sicurezza. Per l'estensore della proposta di modifica, oggi e' stata "vinta una piccola ma fondamentale battaglia" per far capire a Renzi "che la Costituzione non e' un decreto legge, e che su temi come l'etica, la famiglia e i diritti fondamentali dei cittadini non ci puo' essere compressione della volonta'". Critico con chi ha votato si', ma comunque ottimista, il Partito democratico. Il responsabile comunicazione, Francesco Nicodemo, su Twitter rievoca i 101 franchi tiratori che impedirono la nomina al Colle di Romano Prodi, mentre il senatore Andrea Marcucci nega problemi per il futuro. "Avevamo messo in conto di poter andare in minoranza su singole questioni. La riforma prevede 4 letture, e quindi sono naturali modifiche e cambiamenti. L'emendamento approvato dall'Aula non e' un caposaldo del disegno di legge costituzionale", spiega. Sulla stessa linea il Governo: "Il voto che ha 'mandato sotto' il Governo non intacca la riforma, ma e' la perfetta carta di identita' della Santa Alleanza controriformista", dichiara il sottosegretario alle Riforme, Ivan Scalfarotto. Durante la seduta di questa mattina, l'Aula ha poi approvato l'articolo 1 del ddl e repinto (con voto palese) un secondo emendamento del leghista Candiani che prevedeva il taglio dei deputati. Sul tema delle riforme e' oggi infine intervenuta la presidente della Camera, Laura Boldrini: "Il bicameralismo perfetto non funziona piu' e bisogna ridurre il numero dei parlamentari. Io sono tra chi ritiene che questi due punti sono essenziali per riuscire a rispondere al bisogno di cambiamento dell'opinione pubblica". .
Riforme: Senato, no a emendamento Lega su taglio deputati
Giovedì, 31 Luglio 2014 - Roma, 31 lug. - L'Aula del Senato ha respinto con voto palese l'emendamento 1.0.22 presentato dal leghista Stefano Candiani che proponeva di tagliare a 500 il numero dei deputati. Il Governo aveva espresso parere contrario, i relatori pareri diversi: Calderoli (Ln) favorevole, Finocchiaro (Pd) contrario. Dopo la votazione il presidente Grasso ha sospeso la seduta fino alle ore 16. .
Riforme: Il Pd, Sono tornati i 101 di Prodi...
Giovedì, 31 Luglio 2014 - Roma, 31 lug. - - "Un pessimo remake in Senato #laricaricadei101". Il responsabile comunicazione del Pd, Francesco Nicodemo, commenta cosi' su Twitter l'ok del Senato a un emendamento della Lega contro il parere del Governo e della replatrice del partito. Il riferimento e' ai 101 franchi tiratori che affossarono l'elezione di Romano Prodi al Quirinale. "Andiamo avanti senza paura, perche' nonostante #laricaricadei101 cambieremo in meglio questo Paese", aggiunge prima di concludere con un sarcastico "#Crudeliastaiserena". "Gia' stanno dicendo che sono tornati i 101. Ma non e' che lo stanno dicendo i 101? I fautori delle larghe intese e dei patti segreti?". Lo scrive il deputato della minoranza dem, Pippo Civati, sul suo blog dopo che in Aula a Palazzo Madama e' passato, con il voto segreto, un emendamento della Lega che coneferisce al nuovo Senato competenze anche su diritti civili, famiglia e matrimonio. "Tornando alle cose serie e cercando di uscire da una polemica inverosimile, il dato e' che la riforma Renzi in molti suoi aspetti non convince ed e' un vero peccato che molti senatori non si siano manifestati apertamente, come hanno fatto alcuni, con argomenti precisi, ma solo attraverso il voto segreto. Su questa questione e su altre.", aggiunge Civati. "Capisco percio' che i rappresentanti del governo si arrabbino: sempre meglio manifestare il dissenso, non nascondersi con il voto segreto. Pero' c'e' un pero': faccio timidamente notare che sono mesi di bordate, di intimidazioni e di ricatti. Il governo", per Civati, "ha creato un clima assurdo, rilanciato nonostante il bel risultato elettorale, con offese ai senatori (attaccati alla poltrona, ancora ieri), con l'indisponibilita' ad accogliere le proposte delle opposizioni (quelle vere, non quelle nazareniche), con attacchi forsennati a tutti quanti, senza considerare i dubbi che crescevano in molti gruppi". .