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Renzi, bene Draghi su flessibilita', basta salotti buoni

Sabato, 23 Agosto 2014
- Roma, 23 ago. - E' tempo di aria nuova, di togliere il Paese dalle mani dei soliti che frequentano i salotti. Matteo Renzi batte sul tasto del rinnovamento, lui che ha inventato la rottamazione in politica, e mette all'indice i "soliti noti" e il "capitalismo di relazione trito e ritrito". Il premier, dopo aver spazzato via meta' della classe dirigente del suo partito, dopo aver riservato piu' di un mal di pancia ai sindacati, si dedica ai salotti buoni, i mitologici poteri forti, e lo fa con un'intervista a Tempi, il settimanale vicino a Cl, alla vigilia dell'inizio del Meeting. Renzi non e' nuovo a schiaffoni ai volti noti e anche questa volta non si tira indietro. Del resto lo ha teorizzato anche di recente, spiegando uno dei motivi che lo hanno spinto, tra le critiche, a mettere al primo posto la riforma del Senato in un momento di crisi dell'economia: "cominciamo a mandare a casa un po' di politici - aveva spiegato. Dopodiche' posso andare in faccia al burocrate, al dirigente, all'imprenditore, al sindacalista e dire 'ragazzi, la musica e' finita'". Una linea che intende seguire anche a Bruxelles, che se si limita a essere "un'organizzazione di burocrati" e' inutile. A una settimana da un consiglio dei ministri cruciale per lo SbloccaItalia, la spending review la scuola e la giustizia, a poche settimane dall'avvio della riforma dello statuto dei lavoratori, Renzi mette le mani avanti per far capire di non avere figli e figliastri, ma di voler scardinare tutte le incrostazioni: si deve "togliere il paese dalle mani dei soliti noti, quelli che vanno in tutti i salotti buoni a concludere gli affari di un capitalismo di relazione ormai trito e ritrito. Questa e' la rivoluzione culturale che serve all'Italia: spalancare le finestre e fare entrare aria nuova". Su questa linea, aveva gia' assicurato giorni fa "non si fanno sconti a nessuno". Se uno sconto c'e', semmai, e' quello sui tempi. Dopo mesi di corsa, pur avendo spiegato che ha intenzione di andare avanti sulle riforme a tambur battente, il premier comincia a far passare anche il messaggio che tutto e subito non si puo', soprattutto per quel che riguarda gli effetti delle riforme medesime: "ci vuole lo spirito del maratoneta. Chiarezza sull'obiettivo finale e passo dopo passo si va avanti a viso aperto. Alla fine di questo percorso sono certo che l'Italia, grazie alle straordinarie qualita' dei suoi cittadini, tornera' ad essere la guida, non il problema, dell'Europa". Una time-line che coincide con i mille giorni indicati un mese fa come obiettivo del suo esecutivo. Man mano che ci si avvicina al 30 agosto, tra l'altro, dalle cancellerie europee giungono alcune buone notizie. Il ministro dell'economia francese attacca la politica tedesca e fa un vero e proprio assist a quella italiana, il Psoe pungola Mariano Rajoy, che domani vedra' Angela Merkel, perche' apra a politiche di sostegno all'occupazione. E sabato prossimo Francois Hollande ha convocato a Parigi i leader socialisti europei per decidere una linea comune, a cominciare dalla scelta dei commissari Ue, in vista del vertice del Consiglio europeo della sera stessa. Consiglio a cui Renzi si avvicina confermando la sua linea: "l'Italia non chiede aiuti ma rispetto". E Renzi rubrica come positive anche le parole di ieri di Mario Draghi, dopo quelli che sono state considerate punture di spillo tra i due e dopo il colloquio del 12 agosto. "Le parole di Draghi sono di buon senso" afferma il premier, che punta soprattutto sul concetto di flessibilita', che puo' essere utilizzata da chi fa le riforme, "noi rispetteremo la regola del 3% ma diciamo che l'Ue non puo' essere soltanto tagli, vincoli e spread". Miele per le orecchie del premier, che pero' sa benissimo che il 'gettone' che l'Italia deve pagare e' quello delle riforme, vere e profonde. .
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Renzi, non serve Ue di burocrati Bene Draghi sulla flessibilita'

Sabato, 23 Agosto 2014

- Roma, 23 ago. - "L'Europa deve fare l'Europa. Se deve stare li' a fare l'elenco delle raccomandazioni non ci serve". Lo ha detto il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, in una intervista a Rtv38. "A noi servono le raccomandazioni della Commissione se c'e' un ideale politico, se c'e' un afflato alto, se c'e' la voglia di cambiare il mondo", ha aggiunto Renzi. "Se devo stare dentro un'organizzazione di burocrati, ne ho talmente tanti a casa mia che non ho bisogno dell'Europa", ha ribadito. Poi ha aggiunto: "Non si tratta di inventarsi cambi di regole: noi rispettiamo la regola del 3%. Pero', nel rispettarla, diciamo anche 'oh, ragazzi: l'Europa non puo' essere solo tagli, vincoli e spread. Intanto deve essere attenzione agli ultimi", ha detto il presidente del Consiglio nell'intervista a Rtv38 che andra' in onda questa sera.

Renzi: 3 anni per riforme, non lasciamo Paese ai soliti noti

Per il premier, "l'Europa deve essere il luogo della risposta politica e credo che Draghi, da questo punto di vista, abbia detto delle cose di grande buonsenso. Io, per lo meno, le condivido". "Le cose che ha detto il Governatore e che sono state oggetto di una presunta polemica estiva - ha aggiunto - sono cose di buon senso. Ma non sono diverse da quelle che lui aveva detto prima di andare in ferie". Draghi, ha spiegato il premier, "ha detto che chi fa le riforme e cambia le cose che deve cambiare, come fa l'Italia che ne ha bisogno, ha il dovere piu' che il diritto di mettere in campo tutti gli strumenti di flessibilita' che ci sono".

Iraq: Renzi, non dobbiamo perdere occasione di essere umani 

"Sono andato in Iraq, in mezzo a questi campi e un medico mi ha detto: 'Matteo, le foto dei bambini fucilati... gia' e' assurdo che un bambino muoia in guerra, ma messo davanti a un muro e fucilato... Le ragazze di 16 anni violentate, sono cose che vanno dette, senno' si perde l'occasione di essere umani". Lo ha detto il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, in un'intervista a Rtv38 che andra' in onda questa sera. "Io sono stato in Iraq per questo, per dire che l'Europa non puo' essere solo un insieme di parametri. Siamo andati li' per dire che l'Europa non puo' voltare la testa. Me la ricordo Srebenica, 1995: avevo 20 anni e facevo lo scout e c'erano i caschi blu dell'Onu che, di fronte alle donne violentate davanti ai mariti, bloccavano i mariti. Poi i mariti venivano uccisi davanti alle loro donne... Come fai, di fronte, a questa cosa, a non capire che c'e' una umanita' che si ribella?", ha aggiunto il premier.

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Fisco

Tasi 2014,Codacons: la stangata sarà peggiore dell'Imu

Sabato, 23 Agosto 2014

La Tasi, tassa sui servizi indivisibili, si appresta a far sentire i suoi effetti sulle tasche delle famiglie italiane e sulle aziende, effetti che saranno ben peggiori di quelli registrati con l' Imu". E' quanto si legge in una nota del Codacons. Kamsin "Tutte le proiezioni - sostiene l'associazione dei Consumatori - ci dicono che la Tasi finira' per pesare sulle tasche degli italiani piu' dell' Imu, ma cio' che e' davvero grave e' che questa tassa incidera' in modo piu' pesante sulle famiglie a reddito medio-basso rispetto a quelle con reddito elevato - denuncia il Presidente Codacons, Carlo Rienzi -

Questo perche', per effetto delle minori detrazioni, chi possiede una abitazione con rendita catastale modesta si trovera' a pagare di piu' rispetto all'Imu, mentre chi e' proprietario di un immobile di prestigio sara' avvantaggiato dalla Tasi rispetto alla vecchia imposta. Ma la tassa", sottolinea il Codacons, "rappresenta un macigno anche per le imprese: per aziende, uffici, negozi e capannoni la stangata calcolata dal Codacons supera quota 1 miliardo di euro". 

Zedde

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Ue: Renzi, Draghi ok. Chi fa riforme ha dovere flessibilita'

Sabato, 23 Agosto 2014
- Roma, 23 ago. - "Le cose che ha detto il governatore Draghi e che sono state oggetto di una presunta polemica estiva sono cose di buonsenso. Ma non sono diverse da quelle che lui aveva detto prima di andare in ferie". Lo ha spiegato il premier Matteo Renzi in un'intervista a Rtv38, che andra' in onda questa sera. Draghi, ha spiegato, "ha detto che chi fa le riforme e cambia le cose che deve cambiare, come fa l'Italia che ne ha bisogno, ha il dovere piu' che il diritto di mettere in campo tutti gli strumenti di flessibilita' che ci sono". .
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Crisi: ministro Economia francese, Europa faccia come Renzi

Sabato, 23 Agosto 2014
- Roma, 23 ago. - Per uscire dalla recessione l'Europa dovrebbe seguire l'esempio di Matteo Renzi in Italia. Il ministro dell'Economia francese, Arnaud Montebourg, in una lunga intervista a Le Monde, attacca la politica del rigore sostenuta dalla "destra tedesca" e difende la sua "regola dei due terzi" nella gestione dei risparmi di bilancio. "Un primo terzo di queste economie", spiega, "deve servire a ridurre il deficit, perche' noi siamo vincolati alla serieta' del bilancio. Un secondo terzo e' gia' destinato al sostegno delle imprese, che e' necessario sostenere. Infine, l'ultimo terzo deve essere consacrato alle misure per stimolare i potere d'acquisto e la crescita. Sarebbe davvero ottimo che tutti i paesi europei facessero lo stesso, come ha gia' cominciato a fare Matteo Renzi in Italia". Montebourg usa parole durissime contro l'austerita' imposta dalla Germania. "Bisogna alzare i toni", avverte. E specifica: "Quando dico Germania, parlo della destra tedesca che sostiene Angela Merkel. La Francia", sottolinea il ministro, "non ha alcuna intenzione di allinearsi agli assiomi ideologici della destra tedesca". Ma anche "la Bce", aggiunge, "deve cambiare marcia e mettersi a fare quello che fanno tutte le banche centrali del mondo, in particolare quelle dei paesi che hanno saputo far ripartire la loro crescita". L'obiettivo, prosegue Montebourg, e' "provocare un elettroshock nella zona dell'euro. In un contesto di ripresa", accusa il ministro francese, "la sola isola kafkiana e' la zona dell'euro, dove i leader dei paesi membri si ostinano a condurre politiche che bloccano la crescita e impediscono la riduzione della disoccupazione". .
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