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Redazione - Results from #610

 

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Redazione

8 settembre, l'omaggio di Napolitano a Porta San Paolo

Lunedì, 08 Settembre 2014
- Roma, 8 set. - Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, questa mattina ha deposto una corona d'alloro nei pressi di porta San Paolo, a Roma, in ricordo della difesa della Capitale dalle truppe nazifasciste, e dei militari e civili che li' persero la vita combattendo l'8 settembre 1943 e nei giorni successivi, a seguito dell'armistizio. Il capo dello Stato si e' fermato qualche minuto in raccoglimento davanti alle Mura Aureliane accanto alla Piramide Cestia, per poi salutare gli esponenti delle associazioni d'arma e partigiane. Insieme a lui, tra gli altri, il ministro della Difesa Roberta Pinotti, il sindaco di Roma Ignazio Marino, il prefetto della capitale Giuseppe Pecoraro e i rappresentanti delle forze armate. Il presidente della Repubblica, insieme al ministro Pinotti, al sindaco Marino e al vice presidente della Regione Lazio, Massimiliano Smeriglio, si e' poi spostato nel vicino parco della Resistenza, per deporre un'altra corona d'alloro alla lapide che ricorda i caduti della guerra di liberazione. Lasciando Porta San Paolo, Napolitano si e' fermato per salutare alcuni dei cittadini presenti alla celebrazione. .
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Padoan: deficit al 3% e' un limite segnaletico, vedo la ripresa

Domenica, 07 Settembre 2014

- Cernobbio, 7 set. - "Il merito di credito italiano sui mercati finanziari va difeso giorno dopo giorno, e su questo il Tesoro e' impegnato. Poi ci sono limiti che qualcuno considera simbolici, ma sono comunque limiti segnaletici". Lo ha affermato Pier Carlo Padoan, ministro dell'Economia, intervenendo al workshop di Ambrosetti cheh a aggiunto: "Cerchiamo misure che agevolino afflussi di investimenti privati e ci sono sintomi e segnali di ripresa".

Confermeremo bonus 80 euro; benefici fiscali per imprese

"Non facciamo solo annunci, dobbiamo comunicare meglio quello che stiamo facendo" ha aggiunto Padoan. La legge di stabilita' sara' "il primo passo nel sentiero dei mille giorni" del governo. Nella legge di stabilita' verra' confermato il bonus di 80 euro ma verranno inseriti anche "benefici fiscali per le imprese" nonche' le norme per il rimborso dei debiti della p.a.. .

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Renzi sigla la pace, ma no veti Al Pd lancia il 'Patto del tortellino'

Domenica, 07 Settembre 2014

- Bologna, 7 set. - Nessun guanto di sfida. Al contrario, Matteo Renzi sventola il ramoscello d'ulivo. E a dispetto del 'fuoco amico' a cui e' stato sottoposto negli ultimi giorni, il premier sigla la pace interna nel Pd, chiamando a raccolta tutte le anime del partito. Sara' per la platea che ha di fronte - quella della Festa nazionale dell'Unita', nella citta' di Bologna per di piu', che di liti e lotte intestine non vuol nemmeno sentir parlare, gia' provata dalle beghe interne delle primarie per la scelta del successore di Errani - sara' che ad ascoltarlo per la chiusura della kermesse sono arrivati tutti, da Cuperlo a Civati fino a Bersani, fatto sta che Renzi non sguaina la spada ma anzi chiede al partito, unito, di sostenerlo e appoggiarlo nlle "scelte difficili che abbiamo di fronte", perche' "un segretario, da solo, non puo' fare nulla", cosi' come un "presidente del Consiglio".

E allora, e' la proposta avanzata dal palco della Festa dell'Unita' e che sara' all'ordine del giorno della direzione di giovedi' prossimo, "facciamo una segreteria unitaria", perche' "il Pd ha davanti troppe cose da fare e non puo' spercare il tempo a litigare", ma sia chiaro - avverte il premier - "nessuno puo' avere il diritto di veto, e se qualcuno vuole la rivincita dovra' attendere fino al 2017", quando si terra' il nuovo congresso del Pd. Insomma, e' un Renzi dialogante, che tende la mano alle diverse anime del Pd, quello che si presenta davanti ai tanti militanti e volontari della Festa nazionale, per la prima volta con il compito di chiudere la keremsse da segretario del partito.

Allo stesso tempo, pero', Renzi tiene a mettere in chiaro che lui non ha nessuna intenzione di alzare bandiera bianca, "vado avanti, sulle riforme non mollo di mezzo centimetro". E assicura: "Noi l'Italia la cambiamo sul serio" e "lo faremo a testa alta, guiardando ngli ochi " gli 'avversari', "basta con i gufi". Forte del 40,8% incassato alle europee - e che non manca di ricordare piu' e piu' volte dal palco del Parco Nord - Renzi si rivolge ai detrattori del governo e assicura: non ci sara' un autunno caldo, a meno che non ci si riferisca alle condizioni del meteo. Cio' non vuol dire che "io sottovaluti le difficolta', faremo elle scelte difficili ma avremo il coraggio di farle, il cambiamento - scandisce dal palco - non si fermera'". E ai critici, ai quei "tecnici" e "esperti" che bocciano l'azione di governo, Renzi replica a muso duro: nessuna lezione da chi e' rimasto ancorato alla prima Repubblica, da chi "non ha saputo prvedere la crisi" e poi quando si e' verificata "ha dato risposte sbagliate".

Difende l'operato del suo governo, a partire dagli 80 euro, che sono una misura sociale, prima ancora che economica; le riforme, che sono tutt'altro che inutili; e prima fra tutte la rivoluzione nella scuola, perche' "il merito e' di sinistra". Ma accanto al partito e al governo, e' anche un altro il fronte che preme a Renzi: l'Europa. Ed e' da Bologna che Renzi lancia il 'patto del tortellino', presentandosi insieme ai leader della sinistra riformista, tutti giovani - chi al governo e chi mira ad andarci presto - e accomunati, oltre che da una visione comune dell'Europa (che deve cambiare) e delle sfide che attendono la sinistra in Ue (deve imparare a marciare unita), anche dal look casual. Renzi, il premier francese Valls, il segretario del Psoe spagnolo Sanchez, il vicepremier olandese Samson e il segretario gnerale del Pse Post, sfoggiano una mise casual, tutti in maniche di camicia bianca e cravatta scura (a vederli in fila, uno a fianco all'altro sul palco sembrano quasi le 'Iene' di tarantiniana memoria), a parlare la stessa lingua: basta con le politiche di solo rigore, i giovani e il lavoro devono essre la priorita'.

Renzi, affiancato dalle donne dem del governo, da Madia a Mogherini a Pinotti (nel tardo pomeriggio arriva anche la Boschi), rende onore a tutti i suoi predecessori alla guida del partito (l'applauso piu' lungo della platea e' per Bersani), ringrazia e loda l'operato di Errani, e ribadisce: "Non e' in gioco il mio futuro, ma il destino del Paese".

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Workshop Ambrosetti: Maroni, assenza Renzi da Cernobbio e' atto di snobismo

Domenica, 07 Settembre 2014
- Cernobbio, 7 set. - L'assenza del premier Matteo Renzi dal workshop Ambrosetti e' un "atto di snobismo", ossia il presidente del Consiglio "ha peccato di superbia". Usa parole dure Roberto Maroni, presidente della Regione Lombardia, per commentare il 'forfait' del premier ai lavori del workshop Ambrosetti. "Qui si incontrano quegli imprenditori che sostengono la crescita del Paese e non servono atteggiamenti di questo tipo ne' eccessi di superbia", ha aggiunto. In difesa del premier interviene il ministro dei Trasporti Maurizio Lupi: "Siamo il governo del fare, e io sono qui per rispondere ai fatti e per ascoltare le imprese. Poi ognuno fa le sue scelte ed e' giusto che le faccia". .
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Russia: Berlusconi, sbagliato atteggiamento sanzionatorio

Domenica, 07 Settembre 2014
- Giovinazzo (Bari), 7 set. - "Siamo in profonda angoscia per la profonda crisi dell'economia che va di male in peggio e ancora piu' per la situazione internazionale e per le decisioni dei vertici occidentali europei, la Nato, che, direi incredibilmente, inspiegabilmente e irresponsabilmente, hanno cancellato e stanno cancellando il grande lavoro e il risultato che avevamo conseguito noi, nel 2002, con il trattato di Pratica di Mare, mettendo fine a mezzo secolo di guerra fredda". Lo ha detto Silvio Berlusconi telefonando questa mattina a Giovinazzo (Bari) al meeting dei giovani di Forza Italia "Everest 014". "Ora, a causa di una malaugurata carenza di leadership internazionale tutto viene cancellato - ha aggiunto l'ex premier - con un atteggiamento ridicolmente sanzionatorio nei confronti della Federazione Russa che non puo' non difendere i cittadini ucraini di origine russa, che considera come fratelli". .
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