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Consulta-Csm, e' ancora stallo sulle nomine. Nuovo voto lunedi'

Redazione Giovedì, 11 Settembre 2014
- Roma, 11 set. - Sono stati proclamati nell'Aula di Montecitorio i risultati ufficiali delle votazioni per eleggere due giudici costituzionali e 6 componenti laici del Csm: nessuno ha raggiunto il quorum previsto, dei tre quinti degli aventi diritto, per la Consulta mentre solo Antonio Leone (Ncd) ha superato il quorum dei tre quinti dei votanti per Palazzo dei Marescialli. Per la Corte Costituzionale, Violante ha ottenuto 468 voti, ha annunciato il vicepresidente Simone Baldelli, Catricala' 368, Besostri 149, Bruno 120, Modugno 110, Barbera 11. I voti dispersi sono stati 47, le schede bianche 69, le nulle 27. Le schede scrutinate sono state 813 e non tutte le schede distribuite, ha precisato Baldelli, risultano inserite nell'urna. Nessun candidato ha ottenuto la maggioranza prevista. Quindi si provvedera' a un decimo scrutinio, che avra' luogo lunedi' 15 alle 15: la chiama iniziera' dai senatori. Per il Csm, Leone ha ottenuto 517 voti, Bene 480, Casellati 473, Balduzzi 462, Vitali 451, Colaianni 225, Zaccaria 127, Gasperini 25, Formisano e Marotta 14, Falanga 11, Brutti 6, Besostri 5. Le schede disperse sono state 70, le bianche 48, le nulle 26. "L'elezione del collega Antonio Leone al Csm e' per noi motivo di grande orgoglio", afferma una nota del gruppo Ncd alla Camera. "A lui - si legge ancora - vanno le nostre piu' vive congratulazioni: le competenze professionali e l'esperienza politica di Leone hanno portato a questo importante risultato. Siamo certi che il suo apporto all'interno del Csm sara' improntato a quel senso dell'equilibro e della misura che lo ha sempre contraddistinto". .

Consulta: fumata nera alla Camera, Fi divisa. Rinvio a lunedi'

Redazione Giovedì, 11 Settembre 2014
- Roma, 11 set. - Fumata nera oggi alla Camera per l'elezione dei giudici della Consulta. Una nuova votazione del Parlamento in seduta comune per eleggere i giudici della Corte Costituzionale e i componenti 'laici' del Csm si terra' di nuovo lunedi' prossimo, 15 settembre, a partire dalle ore 15. Lo ha annunciato , nell'Aula di Montecitorio, il vicepresidente Simone Baldelli. "Oggi si e' manifestato chiaramente un disagio da parte di tutti i gruppi parlamentari, non solo da parte di quelli di Forza Italia. Ne prendiamo atto, ora serve una riflessione anche perche' non ce ne e' stato ancora il tempo". Lo ha detto il consigliere politico di Forza Italia, Giovanni Toti, commentando a margine dei lavori della Summer School l'ennesima fumata nera dell'elezione per i nuovi componenti di Consulta e Csm. .

Sanita': e' scontro sui tagli Poi l'intesa Governo-Regioni 

Redazione Giovedì, 11 Settembre 2014
- Roma, 11 set. - Nessuno vuole tagliare la sanita', ma nessuno vuole gli sprechi. E' quanto sottolineano fonti di palazzo Chigi commentando la presa di posizione arrivata questa mattina dalla conferenza delle Regioni che ha stigmatizzato l'ipotesi di effettuare tagli lineari al comparto sanita'. "Ne prendo atto con soddisfazione anche se siamo ancora di fronte a notizie di stampa. Abbiamo fatto bene a porre il problema". Cosi' il presidente della Conferenza delle regioni Sergio Chiamparino commenta con i giornalisti la smentita di Palazzo Chigi di possibili tagli alla sanita'. "Voglio chiarire - ha aggiunto - che, un conto e' se si dice che bisogna risparmiare nella sanita' attraverso la riorganizzazione e modernizzazione e su questo noi ci siamo impegnati sottoscrivendo il Patto per la Salute. Se invece vuole ridurre il fondo sanitario, allora questo incontrebbe la nostra opposizione". Anche il segretario federale della Lega Nord, Matteo Salvini, mette le mani avanti in caso di eventuali tagli alla sanita' da parte del governo: "Se vogliono togliere gli sprechi, ci sono Regioni dove hanno l'imbarazzo della scelta, ma basta tagli a Lombardia e Veneto". "Se fanno un taglio uguale per tutti non esiste. Gli facciamo la guerra", ha detto Salvini a margine di una conferenza stampa a Milano. - "Aggiungere ai 30 miliardi di tagli gia' effettuati negli scorsi anni sulla sanita' un ulteriore 3% e' assolutamente insostenibile. Una scelta di questo tipo equivarrebbe alla decisione di non assicurare piu' i Livelli Essenziali di Assistenza, come peraltro gia' avviene in alcune regioni". Cosi' in una nota Vera Lamonica, segretario confederale della Cgil, e Stefano Cecconi, responsabile delle politiche della Salute di Corso d'italia, commentano le notizie in merito ai tagli alla spesa sanitaria che potrebbero rientrare nella spending review decisa dal governo.

Consulta e Csm: ancora nodi, voti a singhiozzo

Redazione Giovedì, 11 Settembre 2014
- Roma, 11 set. - Una nuova fumata nera, e magari con numeri anche piu' risicati di quelli registrati ieri. Potrebbe andare cosi' negli archivi anche questa nuova giornata di votazioni del Parlamento in seduta comune per eleggere 2 giudici della Corte Costituzionale. Potrebbe, invece, andare meglio per almeno alcuni dei 6 componenti 'laici' del Csm che devono essere ancora eletti, dopo il disco verde di stanotte a Legnini e Fanfani. A questo punto, dice 'radio Transatlantico', diventa incerta la possibilita' di una nuova votazione nel pomeriggio, per la quale tutti comunque i gruppi sono stati gia' allertati. E c'e' chi pronostica addirittura uno slittamento a lunedi'. Intanto e' finita la chiama mattutina dei senatori e dei deputati. Lo spoglio delle circa 2000 schede dara' ufficialita' ai risultati di un percorso che, sin da ieri, si e' dimostrato in salita. Nonostante la mattinata di contatti fra le forze politiche, lo stallo improvviso provocato dal no di Forza Italia al ticket Violante-Catricala' per la Consulta, aveva comunque portato a eleggere a Palazzo dei Marescialli l'attuale sottosegretario all'Economia, vicepresidente in pectore, e il sindaco di Arezzo, entrambi in quota Pd. E lo screening dei voti ha fatto registrare per Fanfani anche una quindicina di voti dalle fila di FI, soprattutto fra gli ex An, significativi per 'passare'. 'All'appello' mancano, allora, ancora gli altri 6 nomi frutto dell'accordo fra maggioranza e opposizione: Teresa Bene e il centrista Renato Balduzzi, l'Ncd Antonio Leone, gli azzurri Elisabetta Casellati e Luigi Vitali. A loro si aggiunge il candidato M5S che il Pd ha individuato in Nicola Colaianni, fra i ciqnue piui' votati dalla Rete, riferimento ultimo dei Cinque Stelle. Sulla Corte Costituzionale solo stamattina e' arrivato il placet di Forza Italia che sembrava sbloccare la situazione con un nuovo ok a Violante e Catricala'. Un'indicazione che peraltro non tutti avrebbero seguito in Forza Italia, dove si continua a votare per il senatore Donato Bruno che, nelle scorse settimane, il tam tam dei Palazzi individuava come 'il candidato' del partito di Berlusconi. Mentre il M5S continua a votare i propri candidati per il Csm e per la Consulta, la Lega ha dato indicazione, ufficialmente, di votare scheda bianca. In realta' i senatori del Carroccio sanno di poter votare secondo liberta' di coscienza, e molti di loro hanno votato perche' alla Consulta vada Luciano Violante. Ne' si esclude che qualche voto a Violante arrivi anche dai deputati del partito di Matteo Salvini. L'altro candidato che il Carroccio di Palazzo Madama ha scritto sulla scheda e' Donato Bruno. .

Riforme: Boschi, non aspetteremo iter Italicum al Senato

Redazione Giovedì, 11 Settembre 2014
- Roma, 11 set. - "Mi auguro che il percorso della legge elettorale al Senato sia incardinato quanto prima e procederemo in contemporanea con le riforme qui alla Camera ma su due binari diversi, le riforme non aspetteranno la legge elettorale". Lo ha spiegato il ministro delle Riforme, Maria Elena Boschi, al termine della riunione della commissione Affari costituzionali di Montecitorio. "Mi auguro che alla Camera ci sia continuita'" nell'iter del ddl riforme, "e che gia' dalla prossima settimana si possa proseguire con i lavori. Sono consapevole - ha aggiunto il ministro Boschi - del calendario e dei decreti da esaminare qui a Montecitorio, ma credo che possiamo procedere in modo continuativo e costante. Sono molto serena e per nulla preoccupata" dal percorso che il ddl costituzionale si accinge ad avviare per la seconda lettura. .

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Consulta-Csm: nuova fumata nera Corte Costituzionale

Redazione Giovedì, 11 Settembre 2014
- Roma, 11 set. - Non e' stato raggiunto, neanche in occasione della nona votazione, il quorum per l'elezione di due giudici della Corte Costituzionale. Sarebbero stati 468, a quanto si apprende alla Camera in attesa della proclamazione ufficiale, i voti per Violante; 368 quelli per Catricala'; 120 quelli per Bruno. Sarebbero, sempre stando alle stesse fonti, 83 i deputati assenti e 47 i senatori. A questo punto non e' esclusa, sempre a quanto si apprende, una convocazione per le 16 della Conferenza dei capigruppo. .

Lavoro: si' in Senato alle ferie solidali, si potranno cedere giorni a colleghi

Redazione Giovedì, 11 Settembre 2014
- Roma, 11 set. - Un passo avanti vero la riforma, in materia di lavoro, che introduce le ferie solidali. Questa mattina la commissione lavoro del Senato ha approvato, all'unanimita', una proposta della Lega Nord che prevede la possibilita' di cedere parte delle ferie a colleghi con figli minori malati gravi. Il testo dell'emendamento, inserito nel Jobs Act, prevede il "riconoscimento, compatibilmente con il diritto ai riposi settimanali e alle ferie annuali retribuite, della possibilita' di cessione fra lavoratori dipendenti dello stesso datore di lavoro di tutti o parte dei giorni di riposo aggiuntivi spettanti in base al contratto collettivo nazionale in favore del lavoratore genitore di figlio minore con necessita' di presenza fisica e cure costanti per le particolari condizioni di salute". .

Terrorismo: Alfano, nostro livello allerta sempre alto

Redazione Giovedì, 11 Settembre 2014
- Roma, 11 set. - "Il nostro livello di allerta e' sempre alto". Lo ha ribadito il ministro dell'Interno, Angelino Alfano, a Unomattina. "Noi - ha ricordato il ministro - siamo un grande Paese occidentale che da quell'11 settembre - che oggi ricordiamo con lo stesso dolore e con una consapevolezza ancora maggiore dei rischi - non ha mai fatto mancare il proprio sostegno alle coalizioni contro il terrore. Quindi, siamo in prima linea, dalla parte della democrazia, dalla parte della liberta', e questo ci espone inevitabilmente". "L'altro aspetto - ha proseguito Alfano - per altro rivendicato da Al Baghdadi, dall'autoproclamatosi Califfo che ci ha omaggiato di citazioni, e' l'essere culla della Cristianita', la capitale della Cristianita' intesa anche come la citta' dove vive e abita il Papa. E' chiaro che se una dottrina dice che simbolico e' il significato - quando si afferma di conquistare Roma da parte del Califfo o da parte di coloro i quali lo sostengono - lo si dice anche in senso metaforico. Pero' ridurre tutto a metafora potrebbe essere un elemento di sottovalutazione". .

Riforma Pensioni, non tutti i trattenimenti in servizio sono revocabili

Rossini V Giovedì, 11 Settembre 2014
Resta salva la facoltà per il dipendente che non ha raggiunto i requisiti contributivi minimi per la pensione di chiedere il trattenimento in servizio sino all'età di 70 anni.

Kamsin E' noto a tutti che, per effetto dell'articolo 1 del Dl 90/2014 convertito con legge 114/2014 i trattenimenti in servizio nel pubblico impiego in essere al 25 Giugno 2014 sono fatti salvi solo fino al 31 ottobre 2014 (o fino alla loro scadenza, se anteriore), mentre i trattenimenti in servizio disposti ma non ancora efficaci a tale data sono revocati. Dunque salta la possibilità per i dipendenti pubblici di chiedere la permanenza in servizio per un biennio dopo il compimento dell'età per il collocamento a riposo. Prima dell'introduzione della novella le Pa potevano infatti concedere la permanenza sul posto di lavoro sino all'età di 68 anni (67 anni per chi aveva raggiunto un diritto a pensione entro il 2011) ai sensi di quanto stabilito dalla Circolare della Funzione Pubblica 2/2012.

Ora i trattenimenti in servizio non potranno essere piu' concessi e chi attualmente beneficia della proroga biennale dovrà essere obbligatoriamente collocato in pensione d'ufficio dal prossimo 1° Novembre, prima della scadenza del biennio.

Ma questo principio subisce un temperamento laddove il dipendente non abbia raggiunto almeno 20 di contributi. Infatti, in tal caso, anche dopo la recente riforma, su domanda dell'interessato l'amministrazione è tenuta a disporre il trattenimento in servizio, sino a 70 anni di quei dipendenti che non hanno ancora perfezionato il requisito di contribuzione minimo per la maturazione del diritto a pensione di vecchiaia (ovvero 20 anni di contributi). E' questo infatti quanto discende da un principio enunciato dalla Corte costituzionale con la sentenza 282 del 1991.  Nella decisione i giudici hanno infatti affermato che: "Il principio (...) secondo cui non può essere preclusa, senza violare l 'art. 38, secondo comma della Costituzione, la possibilità per il personale (...) che al compimento del sessantacinquesimo anno - quale che sia la data di assunzione - non abbia ancora maturato il diritto a pensione, di derogare a tale limite per il collocamento a riposo, al solo scopo di completare il periodo minimo di servizio richiesto dalla legge per il conseguimento di tale diritto, non può che avere (...) valenza generale".

Il principio peraltro è stato codificato anche in una norma di legge, l'articolo 509, comma 5 del Dlgs 297/1994 (che non è stato abrogato dal Dl 90/2014) per il comparto scuola. La norma, come precisato anche dalla Circolare della Funzione Pubblica 2/2012, ha valenza generale ed è dunque applicabile nei confronti di tutte le Pa.

In altri termini i lavoratori che non hanno perfezionato i 20 anni di contribuzione,  potranno, al solo fine di compiere il numero di anni richiesto per ottenere il minimo della pensione, chiedere di rimanere in servizio fino al conseguimento di tale anzianità minima, e comunque non oltre il 70° anno di età.

Riforma Pensioni, così cambia il trattenimento in servizio nella PaZedde

Tasi 2014,nei comuni ritardatari il pagamento slitta al 16 Dicembre

Bernardo Diaz Giovedì, 11 Settembre 2014
Solo 3.600 enti, secondo gli ultimi dati censiti da Confedilizia, hanno centrato la scadenza del 10 Settembre, potendo così chiamare alla cassa i contribuenti per la prima rata della Tasi entro il 16 ottobre.

Kamsin E' scaduto ieri il termine per i comuni che non avevano deliberato le aliquote sulla Tasi entro il 23 Maggio di farlo in tempo utile per chiedere ai propri concittadini di versare l'acconto entro il 16 Ottobre. Entro il 10 Settembre i comuni dovevano infatti inviare le delibere sulle aliquote al Mef che ha tempo per pubblicarle fino al 18 Settembre. Attualmente solo 3.600 enti, secondo gli ultimi dati censiti da Confedilizia, hanno rispettato questa la scadenza. Anche se i numeri sono ancora provvisori in circa 2mila comuni non sono arrivate e non arriveranno decisioni.

In questi enti l'appuntamento con la Tasi si complica e non di poco. Innanzitutto i contribuenti dovranno recarsi alla cassa entro il 16 dicembre e il tributo si pagherà in rata unica con aliquota di base all'1 per mille sulle abitazioni principali. La regola è valida in linea generale anche per gli immobili diversi dalla prima casa con la precisazione, tuttavia, che il valore tra Imu e Tasi (sulle seconde case si paga infatti anche l'Imu) non deve superare l'aliquota massima del 10,6 per mille. Quindi nel caso l'aliquota Imu sia superiore al 9,6 per mille l'aliquota standard della Tasi non sarà applicata per l'intero ma si ridurrà nella misura sufficiente a far sì che la somma dei due tributi non superi il 10,6 per mille.

Altro effetto del mancato rispetto della tempistica fissata dalla legge riguarda il riparto dell'obbligazione tributaria fra possessori e occupanti, che dovrà essere effettuato nella misura standard, rispettivamente, del 90% e del 10% del totale. Mentre i comuni possono modificare tali percentuali, abbassando la prima fino al 70% e alzando simmetricamente la seconda fino al 30%.

Queste regole, secondo Confedilizia, penalizzeranno le abitazioni di valore catastale medio-basso, che vedranno aumentare il prelievo rispetto a quanto accadeva nel precedente regime (che era caratterizzato dalla presenza di detrazioni in misura fissa) mentre pagheranno importi minori le abitazioni che il catasto considera più pregiate.

Tasi, Per la Cgia in 2 capoluoghi su 3 l'imposta sarà piu' leggera dell'ImuZedde

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