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Pd: D'Alema Vs Renzi riconosca mio lavoro e rispetti il passato

Redazione Martedì, 09 Settembre 2014
- Firenze, 9 set. - "L'Expo e' stato conquistato dal governo Prodi e dal ministro degli Esteri D'Alema". Massimo D'Alema, intervenendo ad un dibattito alla Festa dell'Unita' di Firenze, interviene cosi' su come Renzi stia affrontando il tema dell'Expo. L'ex presidente del Consiglio, durante il dibattito, aggiunge: "Non voglio i 'grazie' ma non si puo' dire 'e' stato tutto un disastro prima di me' e basta. Qualche volta - dice all'attuale inquilino di Palazzo Chigi - potrebbe garbatamente riconoscere il lavoro degli altri e si andrebbe tutti piu' d'accordo. Non e' una cosa eversiva". L'ex leader del Pd attacca Renzi: "Qualche volta il presidente del Consiglio da' l'impressione di essere piu' gentile nei confronti di Berlusconi che nei confronti del gruppo dirigente del Pd. Renzi - ha aggiunto D'Alema - deve portare rispetto al passato della sinistra". Quindi, parlando della crisi del quotidiano L'Unita', ha detto di condividere "questo stato d'animo. Devo dire che sono rimasto un po' colpito, perche' di questo non si e' fatto cenno nella conclusione della Festa nazionale a Bologna, quando molti si aspettavano che ci potessero essere delle notizie". Massimo D'Alema, a margine della Festa dell'Unita' di Firenze, ai giornalisti che gli chiedevano se condivideva le preoccupazioni dei lavoratori del quotidiano L'Unita' sul futuro della testata ha detto di augurarsi "che si possa trovare un'ipotesi imprenditoriale convincente in grado di rilanciare la testata. Sono convinto che il gruppo dirigente del Pd sia impegnato in questo senso, e anche io cerco di dare una mano in questa direzione". Parlando del suo piu' grande fallimento, l'accordo mancato sulla Bicamerale con Berlusconi, ha giocato sull'ironia punzecchiando Renzi: "Forse ho fatto l'errore di non chiamare Verdini. Non ho queste frequentazioni e questo e' stato certamente il mio limite". .

Richetti e Bonaccini indagati, caos alle primarie del Pd in Emilia

Redazione Martedì, 09 Settembre 2014
- Roma, 9 set. - "L'unita' e' un valore che non va solo dichiarato, ma anche praticato. Per me, in politica, e' un valore importante, cosi' come lo e' trovare un punto di sintesi, di lavoro insieme. Per questo non mettero' in campo la mia candidatura". Matteo Richetti spiegava cosi' il suo passo indietro dal duello, renziano contro renziano, con Stefano Bonaccini per le primarie che dovevano scegliere il candidato presidente dell'Emilia Romagna. Dovevano perche' poco dopo arriva la notizia che lo stesso Richetti risulta indagato per peculato, nell'ambito dell'inchiesta della Procura di Bologna sui costi della politica dell'assemblea legislativa dell'Emilia Romagna. E analoga sorte, a fine giornata, tocca proprio a Bonaccini, segretario regionale uscente del Pd. E, a quanto pare, non saranno solo loro, ne' solo il Pd, a finire sotto la lente della magistratura. Sarebbero altri sette i consiglieri del Pd iscritti sul registro ed e' probabile che le iscrizioni riguardino anche altri gruppi e siano quindi in numero maggiore. Dalla Procura comunque si mantiene il massimo riserbo. L'inchiesta punta a verificare ogni singola spesa del 'parlamentino' regionale spulciando ogni voce per cui e' stato chiesto il rimborso nel periodo compreso tra maggio 2010 e dicembre 2011. La chiusura delle indagini non dovrebbe arrivare prima di fine settembre, anche perche' sono ancora al vaglio alcune posizioni. Una scossa, comunque, per il Pd. "Guardiamo con rispetto la decisione di Matteo Richetti di non candidarsi alle primarie in Emilia Romagna e apprezziamo il suo gesto di tutelare il bene del Pd e dell'istituzione regionale", dice il vicesegretario nazionale Lorenzo Guerini. Guerini aggiunge anche che "in attesa di notizie ufficiali, confidiamo potra' dimostrare la sua totale estraneita' ai fatti che gli verrebbero contestati". E la scelta di ritirarsi dalle primarie, questo lo precisa il suo legale, "prescinde dall'esistenza dell'iscrizione sul registro degli indagati. E' stata, da parte di Richetti, una valutazione politica". Serenita' viene professata, attraverso il suo avvocato, dal giovane deputato Pd. Analogo in sostanza l'atteggiamento di Stefano Bonaccini: "Ho appreso che la Procura sta svolgendo accertamenti anche sul mio conto e ho gia' comunicato, attraverso il mio legale, prof. Manes, di essere formalmente a disposizione per chiarire ogni eventuale addebito. Confido - spiega in un nota - di poter dare al piu' presto ogni opportuno chiarimento". "Quando la magistratura indaga, bisogna rispettarne l'attivita'. Naturalmente noi sappiamo che in tantissimi casi le indagini si concludono con il proscioglimento o con l'archiviazione. Siamo fiduciosi". Dice Massimo D'Alema. "La magistratura fara' il suo corso. Mi auguro che Bonaccini possa dimostrare la sua innocenza. Da avvocato dico solo che un'indagine non corrisponde a una condanna", osserva anche oggi, come fece agli inizi del governo, Maria Elena Boschi. "C'e' un consenso molto ampio nel partito e nel paese, quasi il 41% alle europee, il partito gode di buona salute e ha convinto anche chi non votava per il Pd, questo e' grazie al nuovo corso del Pd", assicura il ministro per le Riforme. .
Pensioni

Pensioni, Renzi: gli assegni da 2/3mila euro non si toccano

Redazione Martedì, 09 Settembre 2014

"Il primo piano che Cottarelli presento' voleva tassare le pensioni sopra i 2mila euro e gli ho detto di no: non e' che dai i soldi a quelli che prendono meno di 1.500 euro e li vai a prendere a chi prende 2mila. Kamsin La Pensione d'oro non e' quella da 2-3mila euro al mese, poi e' chiaro che se c'e' la pensione da 90mila euro al mese, intervieni".

E' quanto ha detto il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, nel corso della registrazione della puntata di Porta a porta che andra' in onda questa sera. "Il governo Letta - ha aggiunto Renzi - e' intervenuto sulle pensioni piu' alte, io credo che suscitare il panico nel mondo pensionistico per 100 milioni sarebbe un grave errore".

Zedde

Emilia Romagna: Pd nel caos, indagato segretario Bonaccini e altri 7

Redazione Martedì, 09 Settembre 2014
- Bologna, 9 set. - E' bufera sulle primarie del centrosinistra in Emilia Romagna. Dopo il deputato Matteo Richetti, anche l'altro candidato forte del Pd, il segretario regionale uscente, Stefano Bonaccini, risulta indagato per peculato nell'ambito dell'inchiesta della Procura di Bologna sulle cosiddette 'spese pazze' dell'assemblea legislativa. A confermare l'iscrizione e' stato l'avvocato Vittorio Manes legale del segretario regionale Democratico, che ha chiesto presso la Procura di Bologna di conoscere la posizione del suo assistito. Complessivamente sono otto i consiglieri regionali del Pd indagati ma con ogni probabilita' le iscrizioni riguardano anche altri gruppi consiliari e, quindi, potrebbero essere in numero maggiore. L'inchiesta punta a verificare ogni singola spesa del 'parlamentino' regionale spulciando ogni voce per cui e' stato chiesto il rimborso nel periodo compreso tra maggio 2010 e dicembre 2011. La chiusura delle indagini non dovrebbe arrivare prima di fine settembre anche perche' sono ancora al vaglio alcune posizioni. Il deputato del Pd, Matteo Richetti, ha intanto rinunciato a correre per le primarie del centrosinistra in Emilia Romagna in vista delle elezioni regionali del prossimo autunno. Il 'renziano' della prima ora, infatti, non ha presentato le firme allo scadere del termine fissato per oggi a mezzogiorno. Rimangono in corsa, quindi, il segretario Pd regionale uscente, Stefano Bonaccini, e l'ex sindaco di Forli', Roberto Balzani. Bisogna vedere se le novita' giudiziarie avrannop conseguenze sulle primarie del Pd. .

Renzi, meno tasse sul lavoro Per Pil 2014 non sono ottimista

Redazione Martedì, 09 Settembre 2014

- Roma, 9 set. - "Nella legge di Stabilita' ci sara' un'ulteriore riduzione delle tasse sul lavoro. La scommessa e' quella di ridare potere d'acquisto al ceto medio". Lo ha detto Matteo Renzi a Porta a Porta. "Per il Pil non sono ottimista: balliamo intorno allo zero e questo non e' sufficiente per ripartire. Nel 2014 i dati non saranno buoni. L'anno prossimo cresciamo, a patto di mettere le risorse di Draghi in cose concrete come la scuola e le infrastrutture", ha aggiunto.

Renzi: impegnare risorse di Draghi per scuola e infrastrutture

"Le misure annunciate da Draghi avranno delle ricadute immediate", ha spiegato ancora Renzi a Porta a Porta, aggiungendo l'auspicio che "le banche non usino quei soldi" che arriveranno dalla riduzione dei tassi di interesse "per investimenti istituzionali, senza rischiare".

Renzi: basta con i piagnistei. Non posso ancora allargare platea per bonus 80 euro

"Bisogna incoraggiare il nostro sistema imprenditoriale, finanziando il rischio, aiutando un ragazzo che vuole fare impresa", ha aggiunto il presidente del Consiglio. Sulla corruzione, il premier ha rivendicato l'azione del suo governo: "ha fatto una misura ardita e all'avanguardia nel mondo. Ci consentira' di fare l'Expo e ne riparleremo a fine anno, con i risultati dell'Expo". .

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Renzi: Pil 2014 non sara' buono; soldi per scuola e infrastrutture

Redazione Martedì, 09 Settembre 2014
- Roma, 9 set. - "Per il Pil non sono ottimista: balliamo intorno allo zero e questo non e' sufficiente per ripartire. Nel 2014 i dati non saranno buoni. L'anno prossimo cresciamo, a patto di mettere le risorse di Draghi in cose concrete come la scuola e le infrastrutture". Lo ha detto Matteo Renzi a Porta a Porta. "Il nuovo sistema di calcolo del Pil non portera' il dato italiano a un +1 per cento: ci avevo sperato, ma non sara'  cosi'", ha ammesso Matteo Renzi a Porta a Porta. "Per noi, purtroppo, cambiano i decimali", ha aggiunto Renzi. In quanto alla misura del bonus di 80 euro, Renzi ha detto: "Spero che a Natale ci siano un po' piu' di consumi, ma noi abbiamo pensato agli 80 euro non per i consumi ma per dare un segnale che la politica sa fare altro che tagliare". Poi ha aggiunto: "Non sono ancora in condizione di allargare la platea degli 80 euro. Puo' darsi che ce la si faccia, ma non posso metterlo per iscritto". .

Esodati, Mauro: tempi brevi per il via libera alla sesta salvaguardia

Sergey Martedì, 09 Settembre 2014

I rappresentanti del Comitato hanno incontrato questa mattina il relatore al provvedimento Mario Mauro (Pi) e il presidente di palazzo Madama Pietro Grasso in occasione dell'avvio della discussione in Senato del provvedimento in materia di sesta salvaguardia. E' quanto si apprende da una nota stampa diffusa da Palazzo Madama. Kamsin Mauro ha appoggiato l'esigenza di stringere i tempi dell'esame del disegno di legge auspicando gia' per fine settembre l'approdo in Aula. L'iter del provvedimento e' pero' legato al jobs act in commissione Lavoro e spettera' a una conferenza dei capigruppo del Senato convocata per oggi pomeriggio fissare i tempi dei provvedimenti.

 "Il nostro obiettivo - ha detto Mauro - e' garantire i tempi per sanare una situazione disastrosa. Credo che nel giro di poche settimane dovrebbe concretizzarsi, ma il provvedimento e' in coda al jobs act". Al momento quindi l'obiettivo di relatore e commissione e' sostanzialmente quello di garantire i tempi, ma, ha chiarito Mauro, "se saranno necessarie modifiche anche soltanto di natura tecnica lo chiariremo in commissione". Secondo Claudio Ardizio, coordinatore del Comitato esodati, il testo potrebbe approdare in Aula al Senato "gia' il 12 ottobre se i capigruppo decideranno di chiudere il jobs act per il 26 ottobre. Noi siamo venuti qui per chiedere tempi rapidi per l'approvazione del ddl". Al momento, ha riferito, il totale dei salvaguardati e' 170mila, ne mancano altri 170.600, di questi probabilmente saranno salvaguardati 45.600 ("per cui servono 3 miliardi, di cui 2 miliardi ci sono gia' di risparmi"), mentre 125mila "sono le tipologie che il governo non intende portare avanti".

Zedde

Alfano, Roma nel mirino dell'Isis Non abbassiamo la guardia

Redazione Martedì, 09 Settembre 2014

- Roma, 9 set. - "L'Italia non occupa un posto secondario" tra gli obiettivi del terrorismo internazionale, cosi' come "Roma, culla della cristianita'". Lo ha detto il ministro dell'Interno Angelino Alfano, in Aula alla Camera, sottolineando che, comunque, "al momento non si registrano evidenze investigative su progetti diretti contro l'Italia".

Alfano: in Isis tra i 10mila e i 100mila uomini

Pero' "Occorre rafforzare le armi legislative in materia di terrorismo". In particolare, secondo Alfano, l'attenzione va rivolta ai cosiddetti "lupi solitari", "perseguendo le condotte basate su pulsioni individualiste che rappresentano pur sempre un pericolo da neutralizzare".

Terrorismo: FI propone commissione bicamerale permanente

Il titolare del Viminale ha sottolineato che "il terrorismo internazionale di matrice religiosa veste anche abiti europei, insospettabile tra gli insospettabili: e' una sfida senza precedenti alla sicurezza" perche' "siamo di fronte a "un'organizzazione che ha ambizioni, soldi e uomini pronti a combattere che nessuna ha mai avuto prima".

Richetti rinuncia a primarie Pd in Emilia, indagato per peculato

Redazione Martedì, 09 Settembre 2014
- Bologna, 9 set. - Il deputato Pd, Matteo Richetti che proprio nelle ultime ore ha rinunciato alla corsa per le primarie del centrosinistra in Emilia Romagna, risulta indagato per peculato nell'ambito dell'inchiesta della Procura di Bologna sui costi della politica dell'assemblea legislativa dell'Emilia Romagna. A confermare l'iscrizione e' stato l'avvocato Gino Bottiglioni, legale del parlamentare, che questa mattina ha chiesto di conoscere la posizione del suo assistito (presidente dell'assemblea legislativa dell'Emilia Romagna dal maggio 2010 al dicembre 2012) presso la Procura del capoluogo emiliano. La maxi inchiesta sulle cosiddette 'spese pazze' potrebbe concludersi dopo le primarie del 28 settembre prossimo. "La scelta di ritirarsi dalle primarie - ha precisato l'avvocato Bottiglioni - prescinde dall'esistenza dell'iscrizione sul registro degli indagati. E' stata, da parte di Richetti, una valutazione politica. Apprendiamo dell'iscrizione - ha concluso il legale - con serenita'".

Tasi 2014, ultimi giorni per le delibere dei comuni

Bernardo Diaz Martedì, 09 Settembre 2014
Nei comuni che avranno deliberato le aliquote tra inizio giugno e il 10 settembre, con pubblicazione entro il 18 settembre sul sito del Mef, i contribuenti dovranno versare la prima rata entro il 16 ottobre e il saldo il 16 dicembre.

Kamsin Ultimi giorni per le delibere dei Comuni sulla Tasi. Entro il 10 settembre i sindaci che non avevano approvato a maggio le aliquote e i regolamenti del nuovo tributo per i servizi indivisibili devono inserirle nel portale del federalismo fiscale del dipartimento delle Finanze.

In tal caso i contribuenti dovranno versare la prima rata entro il 16 ottobre e il saldo il 16 dicembre. In questa situazione si trovano, ad esempio, i proprietari di casa di Milano e di Roma che hanno alzato il prelievo sulla prima casa al 2,5 per mille. In ogni caso, il pagamento avverrà tramite F24 o bollettino postale. Alla fine della scorsa settimana avevano ottenuto la pubblicazione dei documenti 4.752 municipi su 8.057, anche se molti altri Comuni hanno già votato le aliquote e il Mef avrà tempo sino al 18 Settembre per pubblicarle online.

All'appello però mancano ancora oltre 3mila amministrazioni che molto probabilmente non riusciranno a rispettare la scadenza di domani. In questo caso i calcoli per i contribuenti si complicano. Il versamento del tributo è infatti rinviato al 16 Dicembre ed il pagamento avverrà in un'unica soluzione con l'aliquota standard dell'1 per mille. E se per l'abitazione principale il calcolo è semplice (e non prevede detrazioni), sugli altri immobili arrivano almeno due complicazioni. Prima di tutto, la somma di Imu e Tasi non può superare il 10,6 per mille, quindi toccherà ai contribuenti applicare l'aliquota della Tasi che rispetta questa regola: dove l'Imu è al 10 per mille, per esempio, la Tasi da pagare sarà lo 0,6 per mille. Se l'aliquota Imu è del 10,3 per mille la Tasi sarà dello 0,3 per mille. Inoltre, quando la casa è in affitto o comodato, il proprietario dovrà pagare il 90% del tributo, lasciando all'inquilino il restante 10%.

Rinvio al 16 Dicembre anche per i contribuenti i cui comuni abbiano deliberato sulla Tasi entro il 23 maggio. In questi comuni, infatti, i cittadini si sono già presentati alla cassa per versare l'acconto entro il 16 giugno (o in un'altra data fissata dal Comune). Sia che la delibera abbia subìto modifiche, sia che rimanga invariata, il versamento del saldo avverrà entro il 16 dicembre.

Zedde

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