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Terrorismo: Intelligence, attenzione elevata su foreign fighters

Redazione Lunedì, 08 Settembre 2014
- Roma, 8 set. - Resta elevata l'attenzione dell'Intelligence sui 'foreign fighters', gli occidentali con passaporto europeo partiti per andare a combattere in Siria e Iraq e che potrebbero tornare per compiere attentati. Lo ha ribadito in un'audizione al Copasir, Giampiero Massolo, direttore del Dipartimento delle informazioni per la sicurezza. Quelli partiti dall'Italia, avrebbe confermato Massolo, sono meno di 50, ben noti e monitorati dai nostri '007'. Nell'audizione, Massolo ha fatto una panoramica ampia e aggiornata in tempo reale della situazione su tre scenari internazionali caldi, come quelli di Libia, Siria e Ucraina. In Libia, avrebbe confermato il direttore del Dis, a complicare un quadro politico di estrema instabilita', c'e' la presenza di due parlamenti e le divisioni tra milizie, sebbene non legami con il Califfato a Bengasi. Praticamente impossibile, per le autorita' locali in un contesto simile, arginare le partenze verso l'Italia: chi arriva, parte, e il bilancio di potenziali migranti conta, secondo alcune stime 5-600 mila persone. Nessun problema invece, sul fronte dell'approvvigionamento energetico, e lo stesso vale per l'Ucraina, dove la tregua sembra reggere, ma la situazione resta fluida. In Siria, invece, l'avanzata dell'Isis sembra essersi cristallizzata o per l'azione Usa o per una naturale fase di consolidamento delle conquiste territoriali. Quanto ai nostri connazionali rapiti, non emergono elementi di novita', ma la situazione e' in costante evoluzione: confermato in particolare che Greta Ramelli e Vanessa Marzullo non sono nelle mani dell'Isis.

Spending Review: mercoledi' giro di incontri Renzi-ministri

Redazione Lunedì, 08 Settembre 2014
- Roma, 8 set. - Matteo Renzi incontrera' tutti i ministri del governo durante una serie di incontri, che avra' luogo nella giornata di mercoledi', per discutere di spending review. E' quanto si apprende da fonti di palazzo Chigi al termine della riunione del presidente del consiglio con il ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan, il ministro dell'Attuazione del Programma, Maria Elena Boschi, il commissario alla spending review, Carlo Cottarelli e i rispettivi staff.
Statali, governo cerca lo sblocco delle risorse per le forze dell'ordine
Pubblico Impiego

Statali, governo cerca lo sblocco delle risorse per le forze dell'ordine

Nicola Colapinto Lunedì, 08 Settembre 2014
Il Governo cerca le risorse per sbloccare  gli assegni funzionali, promozioni e scatti gerarchici delle forze dell'ordine. Angeletti: il blocco annunciato dalla Madia è un atto di disperazione.

Kamsin Per le forze dell'ordine possibile lo scongelamento, ma solo per il 2015, gli assegni di funzione che, a prescindere dall'avanzamento di grado e di carriera, spettano al raggiungimento, nell'ordine, di 17, 27 e 32 anni di servizio. E' questa l'ipotesi rilanciata dalle agenzie di stampa nelle ultime ore che potrebbe essere formulata da Renzi. L'ipotesi servirebbe ad accogliere parte delle richieste pervenute dai sindacati di polizia e del Cocer contro il blocco degli stipendi nelle Pa per un altro anno. Del resto era stato proprio il ministro della Pa Marianna Madia ad indicare, nei giorni scorsi, che i 2,1 miliardi necessari per scongelare i contratti degli statali fermi ormai dal 2010 non ci sono. Quindi nella prossima legge di stabilità ci sarà molto probabilmente il congelamento degli stipendi del comparto per un altro anno, almeno.

Il trattamento di favore per le forze dell'ordine sarebbe una misura una tantum, come riporta il Corriere della Sera, a parziale compensazione delle sostanze salariali andate in fumo negli ultimi anni. Con un costo pari a ben 80 milioni di copertura. In altri termini il governo sbloccherebbe, a partire da ottobre, assegni funzionali, promozioni e scatti gerarchici che fanno crescere le busta paga degli uomini in divisa che, nel periodo compreso tra il 2010 e il 2014, hanno maturato i cd. "diritti non ancora riconosciuti". Ciò significa che lo sblocco avvantaggerebbe solo i militari con maggiore anzianità di servizio mentre nulla andrebbe a favore delle reclute ed agli agenti più giovani in generale. Per loro solo il beneficio degli 80 euro che il governo Renzi ha indicato di voler rendere strutturale a partire dal 2015.

Blocco Stipendi Statali, Angeletti: E' un atto di disperazione - ''A fronte di alcune cose buone come gli ottanta euro, di cui tra un anno vedremo gli effetti, il blocco degli stipendi agli statali e' un gesto di disperazione. Si tratta di tagli lineari. Succede quando non si sa come governare, perche' governare vuol dire fare delle scelte. Chi governa deve dire dove e' ''il grasso che cola'' e tagliare li'. Se invece fai un taglio lineare cioe' togli i soldi a tutti a prescindere da quello che fanno, da quanto sia utile, fai un gesto di disperazione, dal punto di vista della politica economica, prendi i soldi nel modo piu' semplice''.

Lo ha detto Luigi Angeletti, segretario generale della Uil, ospite ad Agora' Estate su Rai3. ''Ma la cosa piu' grave - ha aggiunto - e' che noi abbiamo bisogno di una Pubblica Amministrazione che funzioni meglio. Uno dei problemi della nostra mancata competitivita' non e' solo quanto ci costa la Pubblica Amministrazione - che costa piu' o meno come in Francia e Germania - ma il vero problema e' la quantita' e la qualita' dei servizi che vengono offerti. Il problema burocratico: avere un'autorizzazione, una pratica, un certificato, una licenza. In Italia si distruggono posti di lavoro per queste ragioni. C'e' un lungo elenco di imprenditori italiani e stranieri che sono andati via per questi motivi''. ''Quindi'' - ha aggiunto - ''affrontare questo problema dicendo che ci sono tre milioni di persone che non fanno niente o guadagnano troppo e' un atto di disperazione, di incapacita' di scegliere, di non avere il coraggio di dire dei si' e dei no''

Blocco salari statali, Poletti: facciamo i conti con realta'Zedde

Grillo: tg prendono per il culo, no M5S in tv serva di partito

Redazione Lunedì, 08 Settembre 2014
- Roma, 8 set. - Nuovo attacco ai Media da parte di Beppe Grillo che sul blog se la prende in particolare con i telegiornali. "Durante un dibattito pubblico a domanda sulla diffusa percezione di un'informazione appiattita sulle posizioni dell'attuale esecutivo - scrive il leader M5S - Bianca Berlinguer, direttrice del Tg3, faccia tosta risponde: "Se l'opposizione non viene in tv e' difficile trovare un'alternativa al governo". Un telegiornale del servizio pubblico, come quello diretto dalla Berlinguer, dovrebbe riportare correttamente le informazioni di carattere politico, economico e sociale anziche' fare propaganda spicciola ai partiti di governo". "Basterebbe la verita' delle informazioni a fare da opposizione al governo e a rendere evidente la necessita' di un'alternativa a chi affonda il paese. Il M5S - sottolinea Grillo - lavora in Parlamento e nelle amministrazioni, nelle tv occupate dai partiti e dai loro servi non ci veniamo. Il cittadino ha diritto a una tv pubblica senza partiti e servi, ci stiamo lavorando. Nel frattempo ci trovate in rete e nelle piazze di tutta Italia. I tg ti prendono per il culo, non guardarli" conclude. .

Immigrati: Maroni, non prendiamo ordini dai prefetti

Redazione Lunedì, 08 Settembre 2014
- Milano, 8 set. - La Lega Nord sara' in piazza Duomo il 18 ottobre per protestare contro 'Mare nostrum', l'operazione di gestione dei flussi di immigrati nel Mar Mediterrano, a un anno dal suo avvio. L'obiettivo, ha spiegato il segretario Matteo Salvini, presentando l'iniziativa insieme a Roberto Maroni, e' portare in piazza "centomila persone" sotto lo slogan 'Stop invasione'. "Questo governo ha dato il peggio di se': non ha gestito e non sta gestendo la crisi, nemmeno si puo' dire che la gestisca male", ha osservato il governatore lombardo il quale non condivide la proposta di far chiedere ai prefetti la disponibilita' degli alloggi sfitti. "Ho gia' detto che non siamo disponibili a mettere risorse e strutture a disposizione e non accettiamo - ha chiarito - di prendere ordini dal prefetto per cose che non sono di nostra responsabilita'".

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Sblocca Italia, sconto sulla Tasi per chi si occuperà del decoro urbano

Bernardo Diaz Lunedì, 08 Settembre 2014
Con il decreto Sblocca Italia arriva uno sconto sulle imposte comunali immobiliari in favore delle comunità di cittadini che si fanno carico di portare a termine un progetto di riqualificazione urbana. 

Kamsin Comunità di cittadini, associazioni non profit, rappresentanze di categorie economiche che abbiano presentato un progetto di riqualificazione potranno ottenere l'esonero dal pagamento del corrispondente tributo sulle imposte comunali, Tasi e Tari in primis. E' questa la novità che dovrebbe vedere la luce con il cd. "sblocca Italia", il decreto legge approvato dal Consiglio dei ministri una settimana fa e che uscirà a breve in Gazzetta dopo un lungo lavoro di limatura.

La norma, che richiama una analoga misura introdotta in Gran Bretagna, dovrebbe essere stata confermata perché non c'è un impatto immediato sulle casse dello Stato secondo quanto si apprende da fonti vicine a Palazzo Chigi. Ma lo sconto non arriverà subito in quanto saranno i Comuni, con apposita delibera, a decidere a chi fare lo sconto, in cambio di cosa, per quanti mesi e in quale percentuale.

Il progetto di riqualificazione ambientale potrà prendere, secondo la bozza del provvedimento, diverse forme, come la "pulizia di una limitata zona del territorio, la manutenzione e l'abbellimento di aree verdi, piazze o strade anche mediante le collocazione di elementi di arredo urbano o la realizzazione di eventi". E lo sconto sarà erogato su di "un periodo limitato di tempo" sulla base di quanto previsto dalla delibera comunale. Ad esempio, come ha evidenziato il Corriere della Sera, il condominio che sistema la strada davanti al palazzo può ricevere uno sconto sulla nuova tassa sulla casa (Tasi). Mentre i negoziati che si occupano della manutenzione della piazza su cui si affacciano possono evitare di pagare al Comune il balzello sull'occupazione del suolo pubblico.

L’idea proviene dalle isole britanniche (più precisamente dalla Gran Bretagna di David Cameron), spiega il viceministro per le Infrastrutture Riccardo Nencini: l’obiettivo della misura è evidentemente quello di moltiplicare quegli interventi spontanei dal basso che già oggi si muovono nel silenzio, e che in cambio non ottengono nulla se non una piccola pubblicità e una strana (ma piacevole) sensazione di orgoglio civile.

Saranno i sindaci, dunque, a capire se il gioco vale la candela: se cioè possono rinunciare ad una parte dei soldi frutto delle tasse locali in cambio di interventi che loro non riescono a fare, proprio per mancanza di fondi.

Sblocca Italia, arriva il bonus fiscale per chi compra ed affitta un immobileZedde

Parlamento: mercoledi' seduta comune per Consulta e Csm

Redazione Lunedì, 08 Settembre 2014
- Roma, 8 set. - Il Parlamento e' convocato mercoledi' 10 settembre alle ore 9 in seduta comune per procedere alla votazione per l'elezione di due giudici della Corte Costituzionale (settimo scrutinio) e di otto componenti il Consiglio superiore della magistratura (quarto scrutinio). I giudici nominati dal Parlamento in seduta comune - ricorda una nota della Camera - sono eletti a scrutinio segreto e con la maggioranza di due terzi dei componenti nei primi tre scrutini. Per gli scrutini successivi e' sufficiente la maggioranza di tre quinti dei componenti. Per il Consiglio superiore della magistratura necessita la maggioranza dei tre quinti dei componenti il Parlamento in seduta comune nei primi due scrutini. Negli scrutini successivi e' sufficiente la maggioranza dei tre quinti dei votanti. .

Pensioni, come si calcola la quota 96

Rossini V Lunedì, 08 Settembre 2014
Per via delle tante deroghe alla Riforma Fornero resta ancora attuale il sistema delle quote per la pensione di anzianità prevista dalla disciplina previdenziale in vigore sino al 31 Dicembre 2011.

Kamsin Nonostante l'introduzione della Riforma Fornero dal 1° Gennaio 2012, provvedimento che ha di fatto abolito la pensione di anzianità, moltissimi lavoratori continuano ad avere necessità di mantenere un occhio rivolto alla vecchia disciplina pensionistica. Ciò per via delle tante deroghe previste al Dl 201/2011 che consentono a diversi lavoratori la possibilità di fruire, per l'appunto, delle vecchie regole previdenziali. Sono moltissimi infatti i quesiti dei lettori che chiedono come funzionava la quota 96, quella valida sino al 31 dicembre 2012, per perfezionare la pensione di anzianità. Vediamo dunque quali erano i requisiti per accedere.

La quota 96 si determina con il perfezionamento di un requisito anagrafico minimo di almeno 60 anni di età ed uno contributivo di almeno 35 anni di contribuzione. Nei fatti la quota 96 si può raggiungere o con 60 anni e 36 di contributi oppure con 61 anni e 35 anni di contributi. Ma possono essere fatte valere anche le frazioni di quota. Cioè è possibile sommare 60 anni e 6 mesi con 35 anni e mezzo di contributi. Non è possibile invece sommare ad esempio 59 anni e 37 di contributi, oppure 34 anni di contributi e 62 anni di età. I requisiti sono validi per i lavoratori dipendenti (del settore privato o pubblico), quindi non per gli autonomi, e vanno perfezionati nel periodo temporale intercorrente tra il 1.1.2011 al 31.12.2012. Dal 2013 e sino al 2015 scatta infatti la quota 97,3 con un minimo di ben 61 anni e 3 mesi di età.

Il requisito minimo contributivo di 35 anni per il raggiungimento della quota deve essere perfezionato escludendo la contribuzione figurativa per disoccupazione ordinaria e malattia.

Chi deve tenere sotto occhio la quota 96 - Con l'abolizione della pensione di anzianità la quota 96 è andata in soffitta ed è stata sostituita dalla pensione anticipata. Ma, come si diceva all'inizio dell'articolo, alcuni lavoratori devono tenere ben presente la vecchia normativa. Chi sono? Prima di tutto i lavoratori salvaguardati o potenziali tali. Infatti, per effetto delle tante deroghe alla Riforma Fornero (da ultimo quella in materia di sesta salvaguardia), le vecchie regole vengono, a talune condizioni, fatte "rivivere" in via eccezionale. Con la sesta salvaguardia, ad esempio, si stabilisce che coloro che, con la vecchia normativa pensionistica, avrebbero avuto l'apertura della finestra entro il 6.1.2016 possono, nei limiti delle risorse disponibili e dei profili di tutela ivi previsti, andare in pensione in deroga alla Riforma Fornero. Ecco dunque che un soggetto che ha maturato la quota 96 nel 2012 (e che avrebbe visto quindi l'apertura della finestra mobile nel 2013) potrebbe presentare istanza per l'ammissione al beneficio.

In secondo luogo i lavoratori dipendenti del settore privato. Ai sensi dell'articolo 24, comma 15-bis del Dl 201/2011 chi ha raggiunto la quota 96 entro il 2012 potrà beneficiare del trattamento anticipato a 64 anni. Per le donne bastano anche solo 60 anni e 20 di contributi.

Anche i quota 96 della scuola devono tener ben in evidenza tali requisiti. Anche se ad oggi la deroga in loro favore non è passata, nei prossimi tempi potrebbe essere riproposta. E in tal caso se la quota 96 è stata perfezionata entro la fine dell'anno scolastico 2011/2012 potrebbero essere ammessi al beneficio. Un'altra deroga è poi prevista per i prepensionamenti del pubblico impiego.

Riforma Pensioni, nella sanità il pensionamento d'ufficio scatta a 65 anni

Pensioni, ecco le regole di pensionamento vigenti sino al 2011Zedde

8 settembre, l'omaggio di Napolitano a Porta San Paolo

Redazione Lunedì, 08 Settembre 2014
- Roma, 8 set. - Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, questa mattina ha deposto una corona d'alloro nei pressi di porta San Paolo, a Roma, in ricordo della difesa della Capitale dalle truppe nazifasciste, e dei militari e civili che li' persero la vita combattendo l'8 settembre 1943 e nei giorni successivi, a seguito dell'armistizio. Il capo dello Stato si e' fermato qualche minuto in raccoglimento davanti alle Mura Aureliane accanto alla Piramide Cestia, per poi salutare gli esponenti delle associazioni d'arma e partigiane. Insieme a lui, tra gli altri, il ministro della Difesa Roberta Pinotti, il sindaco di Roma Ignazio Marino, il prefetto della capitale Giuseppe Pecoraro e i rappresentanti delle forze armate. Il presidente della Repubblica, insieme al ministro Pinotti, al sindaco Marino e al vice presidente della Regione Lazio, Massimiliano Smeriglio, si e' poi spostato nel vicino parco della Resistenza, per deporre un'altra corona d'alloro alla lapide che ricorda i caduti della guerra di liberazione. Lasciando Porta San Paolo, Napolitano si e' fermato per salutare alcuni dei cittadini presenti alla celebrazione. .

Esodati, con la sesta salvaguardia si riducono le precedenti tutele

Rossini V Lunedì, 08 Settembre 2014
Il ddl sulla sesta salvaguardia riduce di 24 mila unità le posizioni risultate in "esubero" e non utilizzate nell'ambito della seconda e della quarta salvaguardia.

Kamsin Inizierà domani in Commissione Lavoro del Senato la discussione del disegno di legge in materia di sesta salvaguardia. Il ddl, come si ricorderà, è stato approvato in prima lettura lo scorso 4 Luglio alla Camera ed attende ora il via libera definitivo del Senato. Il provvedimento consentirà ad ulteriori 32.100 soggetti di mantenere la vecchia disciplina pensionistica.

L'intervento viene attuato attraverso 8.100 nuove posizioni da finanziarie e 24mila già finanziate, nell'ambito della seconda e della quarta salvaguardia, ma non utilizzate. Al riguardo il ddl riduce, "in considerazione del limitato utilizzo", la dotazione numerica e le corrispondenti risorse finanziarie di due contingenti - disposti da precedenti norme -, circoscrivendo anche (per uno dei contingenti) l'ambito di una categoria di soggetti. Vediamo dunque come verranno ridotti tali contingenti.

La riduzione del contingente della seconda salvaguardia - Il disegno di legge provvede ad una riduzione della dotazione numerica e delle corrispondenti risorse finanziarie - in considerazione, del "limitato utilizzo" - del profilo relativo ai 40mila lavoratori cd. "in mobilità". Nella formulazione vigente, tale categoria è costituita dai lavoratori per i quali le imprese abbiano stipulato, in sede governativa, entro il 31 dicembre 2011, accordi intesi alla gestione delle eccedenze occupazionali, con impiego di ammortizzatori sociali, ancorché alla data del 4 dicembre 2011 gli stessi lavoratori ancora non risultino cessati dall'attività lavorativa e collocati in mobilità, a condizione che essi maturino i requisiti per il pensionamento entro il periodo di fruizione dell'indennità di mobilità.

Il ddl modifica tale disposizione richiedendo che i lavoratori rientrino in una delle seguenti fattispecie: 1) siano percettori, entro i quindici giorni successivi all'entrata in vigore del ddl, del trattamento straordinario di integrazione salariale e il loro rapporto di lavoro cessi entro il 30 dicembre 2016 per il collocamento in mobilità; 2) siano cessati o cessino dall'attività lavorativa entro il 31 dicembre 2014 e collocati in mobilità. In ogni caso, i nominativi dei lavoratori devono essere comunicati, da parte dell'impresa, entro il 31 dicembre 2014, al Ministero del lavoro e delle politiche sociali.

Pertanto con la modifica del ddl le condizioni oggettive per accedere al profilo di tutela in questione cambieranno. Se la disciplina attuale richiede solo il perfezionamento di un diritto a pensione entro il termine della fruizione dell'indennità di mobilità, ora, con la modifica sarà richiesta una ulteriore condizione: che tali soggetti siano cessati dall'attività lavorativa entro il 31.12.2014 oppure, se titolari entro i 15 giorni successivi all'entrata in vigore del ddl di un trattamento salariale in deroga (cioè la cigs), entro il 31.12.2016. 

Il contingente in oggetto viene ridotto da 55.000 a 35.000 unità con corrispondente rideterminazione da 40.000 a 20.000 unità della quota (del contingente) destinata ai lavoratori in questione e conseguente riduzione delle risorse finanziarie stanziate.

La riduzione del contingente della quarta salvaguardia - Altre 4 mila unità vengono recuperate attraverso una riduzione della dotazione numerica e delle corrispondenti risorse finanziarie del Dl 102/2013. Si tratta, nello specifico, del contingente destinato ai soggetti, aventi determinati requisiti anagrafici, contributivi e di reddito, il cui rapporto di lavoro sia cessato tra il 1° gennaio 2009 ed il 31 dicembre 2011, in ragione della risoluzione unilaterale del rapporto medesimo. Il ddl dispone una riduzione del contingente da 6.500 a 2.500 unità, con conseguente diminuzione delle risorse finanziarie.

Esodati, controlla con Pensioni Oggi se fai parte della sesta salvaguardia

Esodati, ecco il testo della sesta salvaguardiaZedde

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