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La Pensione di Vecchiaia con 15 anni di contributi [Guida]
Approfondimenti

La Pensione di Vecchiaia con 15 anni di contributi [Guida]

Giovedì, 16 Settembre 2021
I lavoratori che hanno perfezionato 15 anni di contributi entro il 31 dicembre 1992 oppure coloro che sono stati autorizzati ai volontari entro tale data possono accedere alla pensione di vecchiaia con 15 anni di contributi anzichè 20.
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Riforma Pensioni, sindacati pronti a formulare una propria proposta
Pensioni

Riforma Pensioni, sindacati pronti a formulare una propria proposta

Mercoledì, 21 Gennaio 2015
Il Segretario Camusso (Cgil): "Non so se la sentenza della Corte renda più facile o difficile un percorso di correzione della legge ma carica di responsabilità il Governo, che non può più rinviare la decisione su come e quando correggere quella legge, i cui effetti ingiusti sono evidenti".

Kamsin La Cisl rimane in attesa di conoscere le motivazioni della Consulta sull'inammissibilita' del referendum abrogativo della legge Fornero e predisporra' una propria proposta di riforma del sistema previdenziale". Lo ha affermato in una nota il segretario confederale della Cisl, Maurizio Petriccioli, in merito alla decisione della Corte Costituzionale di non ammettere al voto popolare il referendum abrogativo della legge Fornero. "La scelta politica di considerare solo gli obiettivi di finanza pubblica, in contrapposizione ai bisogni delle persone - ha continuato - e' stata sbagliata e si e' rivelata fallimentare. Ora occorre riaprire il capitolo della riforma previdenziale, perche' dietro ai bilanci ed ai numeri della finanza pubblica esistono i problemi delle persone".

"La decisione della Consulta non elimina la responsabilita' del Governo e del Parlamento che devono avviare un'ampia ed approfondita riflessione con le parti sociali - ha concluso Petriccioli - per trovare una nuova, piu' equa ed efficace sintesi che tenga insieme le ragioni della sostenibilita' finanziaria e quelle della sostenibilita' sociale".

Sulla stessa lunghezza d'onda anche la Camusso. La decisione della Corte costituzionale, che ha detto no al referendum per abrogare la legge Fornero sulle pensioni, proposto dalla Lega Nord, "carica di responsabilità il Governo"."Non so se la sentenza della Corte renda più facile o difficile un percorso di correzione della legge - ha detto Camusso - ma carica di responsabilità il Governo, che non può più rinviare la decisione su come e quando correggere quella legge, i cui effetti ingiusti sono evidenti".

Il numero uno della Cgil ha sollecitato l'esecutivo ad aprire "rapidamente" un confronto con le parti sociali perché ormai è "necessario" modificare parti di quella riforma che hanno prodotto guasti come nel caso degli esodati. Camusso ha inoltre confermato che ci saranno "occasioni di incontro" con Cisl e Uil perché sul tema delle pensioni "anche ieri abbiamo detto cose molto simili. È chiaro che fosse così perché sul tema della previdenza abbiamo una piattaforma comune. Vedremo nei prossimi giorni come questa posizione si tradurrà in iniziative"

Fornero: Darei un 7 alla mia Riforma
Un voto alla mia riforma sulle pensioni? Beh, io direi 7”. Lo ha detto l’ex ministro del Lavoro Elsa Fornero ai microfoni di 24 Mattino su Radio 24, parlando della riforma del sistema pensionistico prodotta dal suo ministero durante il governo Monti. “E’ stato dimenticato con troppa facilità - ha spiegato Fornero  - che quella riforma ha dato una grandissima mano non solo a uscire dal baratro finanziario nel quale rischiavamo di precipitare, ma ha sottratto un grosso debito alle generazioni future. E questo riequilibrio, l’interpretazione della riforma in questa chiave, dovrebbe far dire ‘beh, la riforma è importante’. Dopodiché le cose che non vanno si correggono con buona volontà, in Parlamento, che dovrebbe avere anche gli strumenti tecnici”.

Seguifb

Zedde

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Pensioni

Pensione Anticipata, primo ok allo stop della penalizzazione

Martedì, 20 Gennaio 2015
L'Inps sospende, in via cautelativa, l'applicazione della penalizzazione per tutti coloro che accedono alla pensione anticipata prima di aver compiuto i 62 anni.

Kamsin Le pensioni liquidate a decorrere dal 1° gennaio 2015 non subiranno l'applicazione, in via cautelativa, delle riduzioni dell'1-2% sull'importo dell'assegno qualora non siano stati perfezionati i 62 anni di età. E' quanto ha precisato il messaggio inps 417/2015 (di seguito il testo del messaggio) in attesa che l'istituto pubblichi le istruzioni operative sulla portata delle innovazioni contenute nella legge di stabilità 2015. 

Messaggio Inps 417/2015

Sulla Gazzetta Ufficiale n. 300 del 29 dicembre 2014, Supplemento ordinario n. 99, è stata pubblicata la legge 23 dicembre 2014, n. 190, recante "Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge di stabilità 2015)".

L’articolo 1, comma 113, della citata legge così dispone: "Con effetto sui trattamenti pensionistici decorrenti dal 1º gennaio 2015, il secondo periodo del comma 2-quater dell'articolo 6 del decreto-legge 29 dicembre 2011, n. 216, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 febbraio 2012, n. 14, e successive modificazioni, è sostituito dal seguente: «Le disposizioni di cui all'articolo 24, comma 10, terzo e quarto periodo, del decreto-legge 6 dicembre 2011, n. 201, convertito, con modificazioni, dalla legge 22 dicembre 2011, n. 214, in materia di riduzione percentuale dei trattamenti pensionistici, non trovano applicazione limitatamente ai soggetti che maturano il previsto requisito di anzianità contributiva entro il 31 dicembre 2017»".

Com’è noto, l’articolo 24, comma 10, terzo e quarto periodo, del decreto legge n. 201 del 2011, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 214 del 2011, ha stabilito che, a decorrere dal 1° gennaio 2012, nei confronti dei soggetti che accedono alla pensione anticipata ad un’età inferiore a 62 anni si applica, sulla quota di trattamento pensionistico calcolata secondo il sistema retributivo, una riduzione pari ad 1 punto percentuale per ogni anno di anticipo nell’accesso al pensionamento rispetto all’età di 62 anni; tale percentuale annua è elevata a 2 punti percentuali per ogni anno ulteriore di anticipo rispetto a due anni. Nel caso in cui l’età al pensionamento non sia intera la riduzione percentuale è proporzionale al numero di mesi (vedi circolari n. 35, punto 2 e n. 37, punto 8, del 2012).

Inoltre, l’articolo 6, comma 2-quater, del decreto-legge 29 dicembre 2011, n. 216, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 febbraio 2012, n. 14, così come modificato dalla legge del 30 ottobre 2013, n. 125, di conversione del decreto legge 31 agosto 2013, n. 101 e dalla legge 27 dicembre 2013 n. 147, ha stabilito che le disposizioni di cui al citato articolo 24, comma 10, terzo e quarto periodo, non trovano applicazione limitatamente ai soggetti che maturano il previsto requisito di anzianità contributiva per il diritto alla pensione anticipata entro il 31 dicembre 2017, qualora la predetta anzianità contributiva derivi esclusivamente da prestazione effettiva di lavoro, includendo i periodi di astensione obbligatoria per maternità, per l'assolvimento degli obblighi di leva, per infortunio, per malattia e di cassa integrazione guadagni ordinaria, nonché per la donazione di sangue e di emocomponenti, come previsto dall'articolo 8, comma 1, della legge 21 ottobre 2005, n. 219, e per i congedi parentali di maternità e paternità previsti dal testo unico di cui al decreto legislativo 26 marzo 2001, n. 151, nonché i congedi e i permessi concessi ai sensi dell’articolo 33 della legge 5 febbraio 1992, n. 104 (vedi messaggi n. 219, punto 5, del 4 gennaio 2013 e n. 5280 dell’11 giugno 2014).

Ciò posto, in attesa che vengano diramate le istruzioni operative relative all'applicazione della norma in oggetto, con effetto sulle pensioni anticipate nel sistema misto decorrenti dal 1º gennaio 2015, limitatamente ai soggetti che maturano il previsto requisito di anzianità contributiva entro il 31 dicembre 2017, le Sedi avranno cura di non applicare le disposizioni in materia di riduzione percentuale della pensione anticipata di cui ai citati articolo 24, comma 10, terzo e quarto periodo, e articolo 6, comma 2-quater.

seguifb

Zedde

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Lavoro

Bonus Amianto, ultimi giorni per ottenere il beneficio

Giovedì, 22 Gennaio 2015
L'inps pubblica il modulo per ottenere il riconoscimento della maggiorazione secondo il regime vigente al tempo in cui l'esposizione si è realizzata, ai sensi della legge 257/1992.

Kamsin Coloro che intendano ottenere il riconoscimento dei benefici pensionistici derivanti da esposizione all'amianto, previsti nella legge di stabilità 2015, dovranno fare domanda all'inps entro il 31 Gennaio. E' quanto ricorda l'Inps nella circolare n. 8.

I benefici legati all'amianto. La legge di stabilità ha introdotto una deroga al regime previdenziale per le attività che comportano esposizione ad amianto. Tale norma ha previsto per lavoratori iscritti all'Ago (l'assicurazione generale obbligatoria gestita dall'Inps) e assicurati all'Inail per il rischio di malattie professionali, la possibilità di presentare domanda all'Inps per avere il riconoscimento della maggiorazione contributiva del periodo d'esposizione all'amianto durante l'attività lavorativa, secondo il regime (più favorevole) vigente al tempo in cui l'esposizione si è realizzata. In altre parole, il beneficio consiste nell'applicazione del coefficiente 1,5 (oggi 1,25) al periodo di esposizione all'amianto, da far valere sia ai fini del diritto che della misura della pensione (oggi, invece, solo ai fini della misura della pensione).

Chi è interessato. L'Inps spiega che interessati alla deroga sono i soggetti con periodi d'esposizione all'amianto, in presenza delle seguenti condizioni: a) siano iscritti all'Ago e assicurati all'Inail; b) siano dipendenti da aziende che hanno collocato tutti i propri dipendenti in mobilità per cessazione dell'attività lavorativa; c) abbiano ottenuto in via giudiziale definitiva l'accertamento dell'avvenuta esposizione all'amianto per un periodo superiore a 10 anni e in quantità superiore ai limiti di legge;  d) avendo presentato domanda dopo il 2 ottobre 2003, abbiano conseguentemente ottenuto il riconoscimento dei benefici previdenziali secondo la vigente disciplina (art. 47 dl n. 269/2003 convertito dalla legge n. 326/2003). Sono esclusi gli iscritti a fondi sostitutivi esclusivi ed esonerativi dell'Ago e i lavoratori non soggetti all'assicurazione Inail.

La domanda. La domanda va presentata entro il 31 gennaio e la relativa pensione non può avere decorrenza anteriore al 1° gennaio 2015. Il modulo di domanda è presente sul sito dell'Inps. Qui il relativo modulo di domanda, AP98, reso disponibile dall'Inps.

seguifb

Zedde

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Pensioni

Riforma Pensioni, Damiano: ora si introduca la quota 100

Martedì, 20 Gennaio 2015
Da risolvere anche il problema dei cosiddetti esodati, cioè coloro che nonostante le sei salvaguardie sono rimasti ancora ad oggi fuori dal perimetro di tutela. 

Kamsin La Consulta ha ritenuto inammissibile il referendum della Lega sulle pensioni. Al di la’ di questa decisione il tema previdenziale va comunque messo all’ordine del giorno dal Governo. La situazione non e’ piu’ reggibile per le conseguenze che la “riforma” Fornero ha prodotto”. Dichiara cosi’ il Presidente della Commissione Lavoro Cesare Damiano a seguito della notizia della inammissibilita’ del Referendum della Lega.   

“In primo luogo, l’eccessivo innalzamento dell’eta’ pensionabile, oltre i 67 anni, frena l’ingresso dei giovani nel mercato del lavoro. In secondo luogo – continua -  il problema dei cosiddetti esodati, che non e’ ancora concluso nonostante il fatto che con sei salvaguardie si sia risolta positivamente la situazione  di oltre 170.000 lavoratori, impone una correzione al sistema pensionistico. Le nostre proposte sono note: l’introduzione di un criterio di flessibilita’ a partire dai 62 anni di eta’ con 35 di contributi per consentire l’accesso alla pensione, oppure l’adozione di “Quota 100″. Si tratta di proposte che risolverebbero strutturalmente il problema” ricorda l’esponente del PD

“La riforma del 2011 – sottolinea Damiano – ha avuto due effetti controproducenti sul piano sociale: il primo, e’ quello di aver creato una situazione esplosiva, a partire dal problema degli esodati, a causa dell’assenza di gradualita’ nell’innalzamento dell’eta’ pensionistica. Il secondo e’ che andare in pensione di vecchiaia oltre i 67 anni e’ causa di un sostanziale blocco delle assunzioni: non e’ difficile immaginare che se i genitori rimangono inchiodati nel posto di lavoro fino a tarda eta’, i loro figli e nipoti troveranno con maggiore difficolta’ una occupazione”. 

Sulla stessa lunghezza d'onda anche Forza Italia, Movimento 5 Stelle che chiedono con urgenza un intervento che smussi perlomeno gli angoli piu' duri della Riforma Fornero.

La prima occasione utile per una revisione dell'età pensionabile, osservano fonti del Pd, potrebbe essere quella della Riforma della Governance dell'Inps che il Governo dovrebbe mettere in cantiere a fine febbraio.

seguifb

Zedde

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