Indennizzi COVID, Sospeso il recupero ai titolari di incarichi politici
Dop la sanzione del Garante della privacy l'INPS sospende le attività di recupero dei bonus indebitamente erogati ai titolari di cariche elettive.
Indennizzi COVID
Come noto il 2 dicembre 2020 il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali ha stabilito l'incompatibilità tra gli indennizzi COVID-19 e le indennità percepite dai soggetti che ricoprono mandati elettorali o incarichi politici. Il 9 febbraio 2021, quando l'INPS aveva già avviato le operazioni di recupero delle prestazioni indebitamente erogate, il Ministero ha escluso dall'incumulabilità i cd. gettoni di presenza percepiti in relazione alla carica elettiva in quanto non assimilabili alle indennità di funzione ed ai compensi di natura fissa e continuativa corrisposti agli amministratori locali.
Secondo il Ministero, infatti, il gettone di presenza quando non si accompagna ad altri emolumenti connessi alla carica, configura una forma di attribuzione, normalmente di modesta entità, condizionata alla effettiva partecipazione a consigli e commissioni. In dette ipotesi – argomenta il Ministero del Lavoro – viene, dunque, meno la ragione che ha indotto il legislatore a stabilire una regola di incompatibilità con i benefici Covid-19, non realizzandosi quella funzione di sostentamento che è soddisfatta solo dalla percezione di un reddito che abbia carattere di certezza e non occasionalità.
Recupero sospeso
In sostanza, a seguito del mutato orientamento ministeriale, l'incumulabilità con gli indennizzi COVID-19 viene esclusa per i consiglieri comunali e provinciali se beneficiano del solo gettone di presenza e non di indennità di funzione. L'INPS, pertanto, spiega che nei confronti di questi ultimi non si darà seguito al recupero delle prestazioni erogate. Per i titolari di cariche pubbliche con indennità assimilabili al lavoro dipendente (es. parlamentari, consiglieri regionali, sindaci) gli indennizzi COVID-19 erogati restano, invece, indebiti ma l'azione di recupero, già notificata ai diretti interessati, è stata paralizzata dalla sanzione comminata all'INPS dal Garante della privacy (provvedimento n. 87 del 25 febbraio 2021) per il mancato rispetto delle regole sulla privacy. Nelle more della valutazione di impatto richiesta dal Garante e della cancellazione dei dati non necessari l'INPS ha, infatti, sospeso in via cautelare tutte le attività avviate nei confronti degli assicurati titolari di cariche pubbliche che hanno indebitamente beneficiato delle indennità Covid-19.
Documenti: Messaggio Inps 1005/2021