
Pensioni
Riforma Pensioni, domani alla Camera il ddl flessibilità
“L’obiettivo della commissione – ha indicato Damiano – e’ quello di intervenire nel dibattito in corso con proposte di merito e unitarie, al fine di contribuire a correggere la riforma Fornero".
Kamsin Sarà in discussione domani in Commissione Lavoro riunita in sede Referente presso la Camera dei Deputati il ddl sui pensionamenti flessibili (ddl 857) promosso dall'Onorevole Cesare Damiano (Pd) e dalla minoranza Dem. E' quanto si legge nell'agenda dei lavori della Commissione diffusa oggi da Montecitorio. Il Presidente della Commissione, Damiano, ha inoltre depositato in Commissione Lavoro il ddl 2945, un nuovo disegno di legge relativo al pensionamento delle lavoratrici fortemente penalizzate dalla Riforma Fornero.
Proprio sulla questione al termine della discussione la Commissione delibererà, inoltre, un’indagine conoscitiva sull’impatto in termini di genere della normativa previdenziale e sulle disparità esistenti in materia di trattamenti pensionistici tra uomini e donne.
Nei giorni successivi sono previste audizioni informali con il ministro del Lavoro, il presidente dell’INPS e le parti sociali, "anche al fine di confrontarsi con la proposta di CGIL, CISL e UIL sulle pensioni" ha indicato Damiano. "Rendere piu’ flessibile il sistema previdenziale vuol dire togliere dalla condizione di poverta’ molti cittadini senza lavoro e in attesa per anni della pensione e favorire lo svecchiamento delle aziende, attraverso il turnover, con l’ingresso dei giovani al lavoro”.
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Pensioni / Esodati, la bozza del censimento per una nuova salvaguardia
La Sottocommissione Esodati di Palazzo Madama procederà all'acquisizione dei dati del censimento al fine di studiare e proporre ulteriori interventi in materia di salvaguardia.
Kamsin Dovrebbe essere questioni di giorni l'avvio del censimento online dei lavoratori esodati. L'indagine, secondo quanto si apprende, è stata concordata con i Comitati degli esodati e sarà resa disponibile sul sito internet del Senato entro fine mese; il progetto ha lo scopo di accertare quanti siano numericamente i lavoratori rimasti attualmente esclusi dai sei provvedimenti di salvaguardia e sarà la base per procedere ad un ulteriore intervento in materia.
La bozza del censimento è stata già diffusa in anteprima dai lavoratori che hanno preso parte all'incontro con la Sottocommissione Esodati presso la Commissione Lavoro di Palazzo Madama la settimana passata. Il documento chiede ai lavoratori interessati la compilazione di un questionario volto a comprendere la presenza o meno di accordi che abbiano dato luogo alla cessazione del rapporto di lavoro (gli accordi devono comunque essere avvenuti entro il 2011); la data di cessazione del rapporto di lavoro; l'eventuale prosecuzione di attività lavorativa (autonoma o subordinata) successivamente alla cessazione dal lavoro con le retribuzioni maturate.
Una ulteriore sezione della scheda è destinata a comprendere la situazione contributiva del lavoratore con l'indicazione della contribuzione volontaria e di quella figurativa maturata.
Dovrebbe restare facoltativa, invece, la compilazione del campo dedicato alla situazione reddituale del nucleo familiare del lavoratore, un punto sul quale si era battuta la Rete dei Comitati.
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Riforma Pensioni, Damiano: la soluzione sta nel ripristino delle quote
"In questi due anni l'unico spazio che si è aperto è quello per le sei salvaguardie degli esodati, senza riuscire mai ad arrivare ad una misura strutturale che eliminasse le storture della riforma Fornero".
Kamsin "Il Ministro del Lavoro Giuliano Poletti incontrerà nei prossimi giorni i sindacati per esaminare il tema dell'introduzione della flessibilità in uscita. Nel frattempo in Commissione Lavoro abbiamo ripreso l'esame del ddl sui pensionamenti flessibili". E' quanto ha riferito il presidente della Commissione Lavoro della Camera dei Deputati, Cesare Damiano.
"Sono due passi avanti concreti che segnano la volontà del Governo e del Parlamento di rimettere mano ai problemi creati dalla Riforma Fornero del 2011. A quanti chiedono con insistenza a che punto siamo voglio indicare che il confronto è iniziato e che l'obiettivo è di intervenire in maniera strutturale in occasione della prossima legge di stabilità".
"Il Governo - afferma Damiano - sembra preferire soluzioni diverse da quelle che stiamo promuovendo in Commissione: Poletti vuole un ammortizzatore sociale per chi è a due anni dalla pensione e vuole introdurre un sistema di prestiti per dare denari da restituire quando uno avrà la pensione. A noi queste ipotesi non piacciono perchè sono dei palliativi; ci stiamo battendo, piuttosto, per introdurre un sistema simile a quello delle quote spazzato via dalla Fornero nel 2011. Il lavoro della Commissione sarà proprio quello di esaminare queste proposte ed elaborare una sintesi condivisa dalla maggior parte delle forze politiche".
"Ma non c'è solo questo problema sul tavolo. Va data una risposta anche a quelle lavoratrici che hanno subito un repentino innalzamento dell'età pensionabile con un particolare riguardo a quelle che optano per la liquidazione della pensione con il sistema totalmente contributivo; per costoro si deve decidere circa la proroga di questo regime (cd. opzione donna). Noi abbiamo proposto di estendere a tutti questo regime cioè la possibilità di andare in pensione con 57 anni di età e 35 di contributi con il calcolo completamente contributivo. Senza dimenticare la questione degli esodati, una ferita ancora aperta.
Quanto all'agenda dei lavoro Damiano precisa che la Commissione Lavoro in settimana "esaminerà anche il ddl sulla cumulabilità dei trattamenti pensionistici di reversibilità mentre al Senato proseguirà il ddl sui benefici previdenziali per l'amianto".
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Riforma Pensioni, si riapre alla Camera la discussione sulle pensioni flessibili
La Commissione Lavoro della Camera dei Deputati ha iniziato questa settimana la discussione del progetto di legge sulle cd. pensioni flessibili. La seduta sarà aggiornata al 17 Marzo.
Kamsin Un ritorno al "sistema delle quote" con la possibilità di andare in pensione in anticipo rispetto ai requisiti della riforma Fornero. E' la sintesi della discussione che si è tenuta presso la Commissione Lavoro della Camera dei Deputati questa settimana in occasione della calenderizzazione del ddl sulle pensioni flessibili.
La proposta di partenza potrebbe essere la quota 97 ipotizzata già dal 2013 dal presidente della commissione Lavoro della Camera, il Pd Cesare Damiano, che consente di lasciare il lavoro a chi ha 62 anni d'età e 35 di contributi con una penalità dell'8% sulle quote retributive della pensione. Penalità che decresce del 2% l'anno sino ad azzerarsi in corrispondenza dei 66 anni. Oppure, indipendentemente dall'età anagrafica, con 41 anni di contributi. Il ddl in discussione dovrebbe essere comunque aggiornato con una nuova proposta che sarà depositata nei prossimi giorni in Parlamento.
Ma nella seduta, che riprenderà il prossimo 17 Marzo alle 14, si è parlato anche della quota 100, cioè la possibilità di accedere alla pensione con 60 anni e 40 di contributi o 61 anni d'età e 39 di contributi e via dicendo. Quest'ultima proposta piace ai sindacati come base di partenza soprattutto perchè non prevederebbe penalità sull'assegno e sostenzialmente reintroduce la pensione di anzianità cancellata dalla Riforma Fornero nel 2012.
Nella lettera inviata a Poletti, Cgil, Cisl e Uil si sono detti, infatti, pronti ad illustrare una loro «piattaforma» elaborata con l'obiettivo di cambiare la riforma Fornero: una proposta che punta a introdurre un meccanismo di «flessibilità per l'accesso alla pensione con l'attenzione alle diverse tipologie di lavoro». L'idea dei sindacati punterebbe però anche a stabilire uscite flessibili in relazione alle diverse tipologie di lavori con un occhio di riguardo per quelli più usuranti. Per i lavoratori precoci ci sarebbe la possibilità di andare in pensione massimo con 41 anni di contributi a prescindere dall'età.
Chiusa la partita del jobs act, il governo potrebbe affrontare il rebus delle pensioni con la legge di stabilità 2016, anche per togliere argomenti alla Lega di Matteo Salvini. Ma un ritorno alle quote non rientra nei piani di palazzo Chigi, che valuta piuttosto l'ipotesi del mini-assegno anticipato (circa 700 euro erogati nei due anni che mancano all'età pensionabile) da restituire a rate mensili una volta che si è andati in pensione.
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Pensioni, pagheremo gli assegni di invalidità anche agli extracomunitari
La Corte Costituzionale ha riconosciuto la pensione anticipata per la cecità civile e l'indennità in favore dei ciechi parziali anche agli stranieri legalmente soggiornanti in Italia.
Kamsin Anche gli stranieri extracomunitari potranno ottenere la pensione per la cecità civile e l'indennità in favore dei ciechi parziali a condizione che siano legalmente soggiornanti nel territorio italiano. E' quanto ha previsto la Consulta con la sentenza n. 22 del 2015. La Corte ha dichiarato costituzionalmente illegittimo l'articolo 80, comma 19, della legge n. 388 del 2000 nella parte in cui subordina al requisito della titolarità della carta di soggiorno (ora permesso di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo) la concessione agli stranieri legalmente soggiornanti nel territorio dello Stato della pensione (di cui all'articolo 8 della legge n. 66 del 1962) e dell'indennità (di cui all'articolo 3, comma 1, della legge n. 508 del 1988) riconosciute ai cd ciechi civili parziali (ovvero con residuo visivo non superiore a 1/20 in entrambi gli occhi).
Al riguardo, com’è noto l'articolo 80, comma 19, della legge n. 388 del 2000 stabilisce che l'assegno sociale e le altre provvidenze economiche che costituiscono diritti soggettivi in base alla legislazione vigente in materia di servizi sociali sono concesse allo straniero titolare della carta di soggiorno e, quindi, che sia legalmente presente sul territorio dello Stato da almeno cinque anni.
La sentenza in questione conferma, quindi, il consolidato orientamento della Corte costituzionale che è già intervenuta sul tema estendendo il diritto a determinate tipologie di prestazioni assistenziali (indennità di accompagnamento, pensione di inabilità, assegno mensile di invalidità e indennità di frequenza).
La Consulta ribadisce che nell'ipotesi in cui vengano in rilievo provvidenze destinate al sostentamento della persona nonché alla salvaguardia di condizioni di vita accettabili per il contesto familiare in cui il disabile si trova inserito, «qualsiasi discrimine fra cittadini e stranieri legalmente soggiornanti nel territorio dello Stato, fondato su requisiti diversi da quelli previsti per la generalità dei soggetti, finisce per risultare in contrasto con il principio di non discriminazione di cui all'articolo 14 della CEDU», per come interpretato dalla Corte europea dei diritti dell'uomo.
Ove così non fosse, secondo i Giudici, specifiche provvidenze di carattere assistenziale verrebbero fatte dipendere, nel caso degli stranieri extracomunitari, da requisiti di carattere meramente «temporale», del tutto incompatibili con l'indifferibilità e la pregnanza dei relativi bisogni.
Ma quanto costerà alle casse dello stato questa novella? Secondo la tabella diffusa dall'Inps lo Stato i maggiori oneri derivanti dall'estensione agli extracomunitari titolari di permesso di soggiorno breve del diritto alle prestazioni previste per i ciechi totali e parziali per il periodo 2015-2024 ammonta a circa 9 milioni di euro ed interessa una platea complessiva di circa 1.700 aventi diritto.
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Pensioni, Poletti fornisce i dati degli autorizzati ai volontari ante 2007
Il Ministro del Lavoro Giuliano Poletti ha reso disponibile i dati dei lavoratori che, autorizzati ai volontari prima del 20 luglio 2007, hanno fruito dell'uscita anticipata a 57 anni e 35 anni di contributi.
Kamsin Sono 7.189 i lavoratori che tra il 2011 ed il 2014 hanno fruito della speciale deroga riconosciuta dall'articolo 1, comma 8 della legge 243/04. Tale norma consente ai lavoratori che sono stati autorizzati ai volontari prima del 20 luglio 2007 di accedere alla pensione con i requisiti di cui alla legge precedente la riforma del 2007, ovvero 57 anni e 35 anni di contributi (58 anni gli autonomi) requisiti a cui deve essere applicata la finestra mobile e la speranza di vita.
La richiesta dei dati era stata sollecitata dall'Onorevole Gnecchi (Pd) nello scorso mese di Agosto e ieri il Ministro ha fornito la risposta ufficiale del Governo. Poletti ha indicato, come si evince dalle tabelle dell'Inps, che, nel corso del quadriennio 2011-2014, il numero totale delle pensioni liquidate ai contributori volontari autorizzati ante 20 luglio 2007 ed in possesso dei requisiti di cui all'articolo 1, comma 8, della legge n. 243 del 2004 – come modificato dalla legge n. 247 del 2007 – risulta essere pari a 7.189. Inoltre, per quanto riguarda il numero di uomini e di donne andati in pensione nei singoli anni, si nota un andamento crescente fino al 2012 (anno in cui il numero dei pensionamenti raggiunge il picco) e decrescente dal 2013 al 2014.
Il Ministro ricorda, altresì, che, "per ciascuno dei quattro anni, la maggior parte degli uomini è andata in pensione nella fascia di età compresa tra i 60 e i 62 anni, mentre la maggior parte delle donne è andata in pensione nella fascia di età compresa tra i 57 e i 59 anni, tranne che per il 2014, anno in cui il maggior numero di donne andate in pensione è ricompreso nella fascia di età tra i 60 e i 62 anni.
Invece, per nessuno dei quattro anni risultano donne andate in pensione nella fascia di età compresa tra i 63 anni ed oltre". Infine, per quanto concerne il versamento dei contributi non si rilevano andamenti costanti nel corso del quadriennio 2011-2014".
L'onorevole Gnecchi ha ricordato comunque che il decreto-legge n. 201 del 2011, come convertito dalla legge n. 214 del 2011, non ha abrogato le norme che riconoscono il diritto di tali persone, ovvero le disposizioni recate dall'articolo 1, comma 8, della legge n. 243 del 2004, come modificato della legge n. 247 del 2007. Per tali soggetti dal 2012, per effetto della Riforma Fornero e delle salvaguardie la deroga è riconosciuta però solo a particolari condizioni (si veda autorizzati ai volontari ante 2007).
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