
Redazione
Giustizia: iniziate votazioni per membri del Csm e della Consulta
Mercoledì, 23 Luglio 2014Aula Senato boccia primo emendamento su riforme costituzionali
Mercoledì, 23 Luglio 2014Riforme: battaglia sul voto segreto, Renzi Non ci fermeranno
Mercoledì, 23 Luglio 2014- Roma, 23 lug. - Sono oltre 900 le richieste di voto segreto sottoposte alla presidenza del Senato sul ddl riforme. Dopo una lunga riunione della Giunta per il regolamento, il presidente Pietro Grasso - che nel pomeriggio sale al Colle per un colloquio con Napolitano - annuncia in Aula che sara' ammesso lo scrutinio segreto solo per gli emendamenti che riguardano le funzioni delle Camere e le minoranze linguistiche.
Detto cio', Grasso precisa che il voto segreto "non preclude" il ricorso al cosiddetto 'canguro', ovvero lo strumento che rende possibile "la votazione delle parti comuni degli emendamenti con conseguente effetto preclusivo sugli emendamenti successivi in caso di reiezione". E dopo lo stallo registrato negli ultimi giorni, finalmente l'Aula si appresta a esprimersi sul primo voto.
Ostenta ottimismo la ministra Maria Elena Boschi, che spiega di non essere preoccupata per l'allungarsi dei tempi, anche se "speriamo che smettano di fare ostruzionismo per il bene del Paese". Anche il premier Matteo Renzi torna a minimizzare i problemi che si registrano al Senato, con le barricate innalzate da grillini e Sel - questi ultimi autori della maggior parte degli emendamenti presentati al testo del ddl - e con le fibrillazioni interne a Pd e FI.
Il presidente del Consiglio, presente oggi all'inaugurazione dell'autostrada Brebemi, prima ironizza sulla lentezza dei lavori a palazzo Madama ("Quest'estate lavoreranno in tanti, dai senatori in poi..."), poi afferma deciso: "Non c'e' ostacolo che possa fermarci. Possono rallentarci, ma non fermarci. Alla fine di questo percorso l'Italia sara' nelle condizioni di tornare a correre". E garantisce: "Qui non molla nessuno. Quando hai la forza di milioni di italiani che dicono 'anche se non mi sei simpatico ti voto', quando sei a questo livello, non ci sara' nessun ostacolo in grado di fermarci".
Insomma, Renzi non prevede grossi ostacoli sul cammino delle riforme: "Potranno rallentare" l'iter, "potranno fare in modo che si stia ad agosto a lavorare, e non e' un male, potranno rallentare di qualche tempo. Ma non ci fermeranno", ribadisce il premier che derubrica a "scherzetti" le possibilita' che con il voto segreto i detrattori del ddl riforme possano ottenere qualche risultato: i 'frenatori' delle riforme costituzionali potranno "fare qualche scherzetto sul voto segreto al Senato, ma andremo alla Camera e lo cambieremo". Intanto, i deu relatori, Finocchiaro e Calderoli, tentano una mediazione su alcuni ritocchi, tra cui i referendum e l'elezione del Capo dello Stato.
Riforme: relatori al lavoro su proposta mediazione
Mercoledì, 23 Luglio 2014- Roma, 23 lug. - Ipotesi di diminuire le firme per la raccolta dei referendum e di modificare le modalita' per l'elezione del presidente della Repubblica; possibilita' di cambiare le competenze del Senato in materia di leggi di bilancio. Sono questi alcuni dei punti, secondo quanto si apprende, al centro della proposta di mediazione a cui stanno lavorando i due relatori alle riforme costituzionali allo scopo di superare lo stallo in cui si trova l'iter al Senato. Alle 16 riprendera' la seduta dell'aula e il presidente Pietro Grasso potrebbe gia' esprimersi sull0'ammissibilita' delle oltre 500 richieste di voto segreto. Ma secondo quanto si registra nei corridoi di Palazzo Madama, c'e' grande scetticismo sul prosieguo dei lavori. Per questo i relatori, Anna Finocchiaro (Pd) e Roberto Calderoli (Lega), stanno cercando una soluzione di compromesso che possa 'sbloccare' la situazione convincendo cosi' le opposizioni, M5S Sel e Lega, ad interrompere l'ostruzionismo. Ostruzionismo che potrebbe continuare ancora per molto dal momento che, da regolamento, tutti i senatori firmatari di un emendamento hanno diritto ad intervenire per 10 minuti e la meta' meno uno del gruppo puo' esprimersi in dissenso. Cosa che allungherebbe ulteriormente i tempi. .